Colesterolo e fegato

Gentili dottori, ho ritirato gli esami del sangue e sarei molto lieto in un vostro consiglio. Ho 28 anni sono alto 176 peso 92 kg (sono anche robusto di natura), da un anno ho completamente smesso di fumare (ho fumato per circa 8anni), da 6 mesi a questa parte ho interrotto le attività fisiche, mio padre è sia diabetico che cardiopatico, con altri casi in famiglia. Purtroppo non ho mai seguito una dieta, quindi mangio di tutto, a volte in abbondanza, non bevo super alcolici ma solo un bicchiere di vino ogni tanto, ed una media di 3/4 a volte anche 5 caffè al giorno. Ciò che mi preoccupa veramente tanto degli esami del sangue sono i seguenti valori: colesterolo totale 296, colesterolo hdl 31, trigliceridi 323. Bilirubina totale 0.4, diretta 0.1, indiretta 0.3, ast 65, alt 114, gamma gt 118. Ricerca HBsAg nel siero negativa (0.37), ricerca anticorpi anti-hcv nel siero negativa (0.01). Premetto che la sera prima delle analisi ho cenato alle 21.00 con un pasto completo con 1bicchiere e mezzo di vino, ed il prelievo è stato fatto la mattina seguente alle ore 8.00. Gentili dottori sono molto preoccupato per il colesterolo e per gli altri valori fuori norma. È una cosa seria? Devo approfondire? Io a livello fisico non ho alcun dolore... Grazie mille per la vostra attenzione. Rimango fiducioso in una vostra risposta. Buona giornata
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Dr. Oreste Pascucci Geriatra 1.1k 39
Gentile utente, più che approfondire le analisi, dovrebbe meno approfondire in cucina!! Buona norma, per la prevenzione di patologie cardio e cerebro-vascolari è ridurre anche i livelli di colesterolo nel sangue. Al di là della familiarietà sono fondamentali i fattori di rischio individuali: obesità, dislipidemia, ipertensione arteriosa,fumo, sedentarietà... Prima di utilizzare farmaci ipocolesterolemizzanti, è fondamentale una corretta alimentazione e l'introto di fibre vegetali ( verdure, crusca, lecitina di soia...), importante, inoltre, una buona attività fisica. Qualora il suo colesterolo ed i suoi trigliceridi, non dovessero tornare nella norma (cerchi però di impegnarsi con una corretta alimentazione), allora sono necessari dei farmaci. Può aiutarsi con l'assunzione di omega 3, con l'evitare grassi saturi sia vegetali che animali, mangiando pesce, legumi etc etc. E' chiaro che dei controlli clinici e strumentali vanno esguiti: ECG,ECG da sforzo, controllo della pressione arteriosa. Cordiali saluti e rimango a sua disposizione.

Dr. Oreste Pascucci
orestepascucci@virgilio.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Egregio dottore, la ringrazio per la risposta edevo ammattere che la sua prima affermazione mi ha fatto molto sorridere (chiaramente nel senso buono) anche perchè sono un gran mangione, specialmente carne rossa e grassi in generale. Il fatto che devo stare molto attento in cucina me l'hanno detto in molti, tra cui il mio medico di base. Tutti appunto sottolineano il discorso alimentazione, ma quello che vorrei capire con esattezza, i valori sopra riportati sono di molto superiori? Riesco veramente a stabilizzare un pò la situazione solo con una dieta? So che non si può prevedere il futuro, ma di preciso ciò che chiedo a voi esperti è, davvero il cibo influenza così tanto il nostro corpo? Io da quando ho letto le mie analisi (di cui alcune voci riportate al mio precedente messaggio), mi sono davvero spaventato, ed ho deciso di seguire tutto ciò che bisogna fare alla lettera. Chiedo appunto a voi, se solo con un alimentazione corretta è possibili stabilizzare i miei valori. Vi ringrazio ancora una volta, per l'attenzione, per le risposte, e per tutti gli aiuti e consigli che date.
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Dr. Mario Manunta Medico internista, Diabetologo 722 29
Gentile Signore, non è che "il cibo influenza così tanto il nostro corpo" ma influenza la risposta ormonale a questo. L'alimentazione che conduciamo induce il nostro corpo a produrre alcuni ormoni che a seconda della rappresentazione dei macronutrienti può determinare una risposta eccessiva di insulina, piuttosto che di glucagone. Dall'equilibrio di questa risposta ormonale deriva il nostro stato di salute e gli evenuali rischi cardiovascolari, questi ultimi amplifcati dalla familiarità positiva.
Pertanto la prima cosa da fare è variare il proprio stile di vita, quindi alimentazione a contenuto controllato di idrati di carbonio, ipolipidica e ipocalorica, da associare ad un programma strutturato costante e incrementale di attività fisica aerobica a cui associare un modesto esercizio di forza. Dopo 60 giorni di uno stile di vita così organizzato, ritorni a dosare il suo assetto lipidico vedrà che sicuramente avrà ottenuto i risultati auspicati.
Assolutamente favorevole a quanto già consigliato dal Dott. Pascucci (omega-3 a dosi da 2 a 3 g/die).
Le invio il link di uno studio multicentrico nazionale che ha dimostrato come l'attività fisica riesce a dare risultati sorprendenti.
Molto Cordialmente

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18061415

Dott. Mario Manunta
Senior Clinical Diabetologist
Scuola Educatori in Diabetologia AMD

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Dr. Oreste Pascucci Geriatra 1.1k 39
Concordo perfettamente con il collega. Prima uno stile di vita adeguato, con particolare attenzione all'alimentazione ( qualitativamente e quantitativamente) e poi un piccolo aiuto come consigliato sopra.Non è che esiste un valore limite per una predisposizione alle patologie cardio e/o cerebrovascolari, ma è meglio mantenere i valori del colesterolo, trigliceridi, e glicemia nei limiti della norma.Consideri che il colesterolo alla nascita ( in soggetti normali) è basso e tende con l'età ad aumentare.Può aiutarsi con antiossidanti, ma senza esagerare.Se non dovesse essere sufficiente, una volta provata la dieta, uno stile di vita sano e sostanze "naturali", allora si deve tener presente un aiuto farmacologico.So che è difficile fare una dieta, ma non impossibile se si pensa ai benefici che può dare. Cordiali saluti.










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