Ingrossamento linfonodi in seguito a terapia interferone ribavirina

Buongiorno, vi scrivo per avere delucidazioni in merito al problema in oggetto.
Mio marito per la seconda volta sta affrontando una terapia antivirale per HCV con interferone+ribavirina. La prima volta, circa un anno fa, ha dovuto sospendere la cura (in via precauzionale nonostante gli ottimi risultati che stava ottenendo)perchè alla 5^ settimana di terapia ha avuto un ingrossamento di 1-2 linfonodi ascellari bilateralmente, ma soprattutto a dx. I successivi accertamenti hanno escluso una patologia linfoproliferativa, e l'ecografia ai linfonodi evidenziava un ingrossamento di tipo reattivo. Nei mesi successivi i linfonodi si sono notevolmente ridotti.
A fine ottobre 2009, dopo aver fatto tutti gli esami ematochimici, l'epatologo ha deciso di riprovare la terapia (visto che il soggetto rispondeva in modo ottimale alla cura) utilizzando però l'interferone alfa naturale anzichè il peg-interferone alfa 2a (utilizzato nel precedente tentativo).
Anche stavolta, nonostante l'ottimale risposta alla terapia (negativizzazione al HCV già dopo sole 4 settimane), verso la 6^ settimana si è riscontrato l'ingrossamento dei linfonodi, stavolta inguinali e da ambo i lati. Alla palpazione si sentono 2-3 linfonodi ingrossati come a formare un "cordoncino".
In questo caso però si è deciso di proseguire con la terapia ma, a scopo precauzionale, di ridurre la quantità di IFN iniettato a giorni alterni (dalla dose ottimale di 6milioni/ml a quella minima di 3milioni/ml). Purtroppo con la dose minima di IFN, il virus HCV (che era negativo al precedente controllo) è tornato positivo al controllo della 12^ settimana, mentre i linfonodi sono sempre lì - forse appena lievemente regrediti.
Ora l'epatologo aveva inizialmente optato per la sospensione della cura. Mio marito però non vorrebbe arrendersi e dopo aver nuovamente consultato l'epatologo hanno deciso di provare a proseguire la terapia con la dose di IFN intera, con l'accordo però che, qualora avvertisse un peggioramento della situazione dei linfonodi, la cura verrebbe immediatamente e definitivamente sospesa.
L'ipotesi fatta dall'epatologo (probabilmente previa consultazione con altri colleghi) è che il sistema immunitario di mio marito sia particolarmente reattivo e in particolare all'IFN.
La mie domande sono :
-può essere che i linfonodi abbiano reagito inizialmente alla terapia ingrossandosi e ora siano in una fase di stasi?
-i linfonodi possono scoppiare?
-esiste il rischio di sviluppare qualche patologia (ad es. linfoma) continuando a sottoporre l'organismo a questa cura?
-c'è qualche segno o sintomo particolare che potrebbe allertarci in corso di terapia qualora la situazione ai linfonodi degenerasse in una vera a propria patologia?
-qualora durante questa terapia i linfonodi tendessero a sviluppare una patologia (specie tra quelle + gravi) c'è un esame ematico in grado di fare da campanello d'allarme?
Ringrazio anticipatamente x la vs. attenzione
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Rispondo sinteticamente alle varie domande:

1) Potrebbe essere

2) Nò, lo escludo; ingrossarsi sì

3) Ci deve essere un controllo accurato dei parametri ematologici dell'emocromo per leucopenie e trombocitopenie ma non credo in una trasformazione in linfoma.

4) Vanno fatte visite periodiche per valutare la consistenza e grandezza di questi linfonodi con eventuale ecografia per valutarne lo stato reattivo; segno particolare è il continuo ingrossamento

5) L'esame fondamentale è l'emocromo con eventuale striscio e lettura ottica del vetrino

Un saluto

A. Baraldi

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
La ringrazio per la celerità nel rispondere ai miei quesiti.
Vorrei, se possibile, un ulteriore chiarimento.
Se non ho capito male Lei escluderebbe un'eventuale degenerazione in linfoma. Quindi cosa potrebbe succedere se andasse avanti nella terapia nonostante un ulteriore ingrossamento dei linfonodi?
Lei mi dice che "segno particolare è il continuo ingrossamento", ma segno particolare di cosa? di qualche patologia specifica?
Inoltre vorrei capire se lo striscio e la lettura ottica del vetrino vengono eseguiti di routine o se costituiscono un esame aggiuntivo da richiedere.
L'emocromo viene eseguito frequentemente durante la terapia e per ora i valori sono sempre stati entro limiti accettabili (considerando che inevitabilmente l'assunzione di ribavirina+IFN determina un abbassamento del valore dell'emoglobina e di altri parametri al di sotto dei valori normalmente considerati normali). Le piastrine sono sempre state Normali. grazie
[#3]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Se i linfonodi si ingrandissero eccessivamente, sarà da valutare se continuare o nò la terapia ( ecco il discorso del segnoparticolare ) . L'emocromo è l'esame principale ed è quello che interessa per vedere se si può proseguire o nò la terapia. Lo striscio non viene fatto di routine, perchè gli emocromi oggi vengono fatti con metodi automatici. Qualora all'emocromo comparissero valori particolari che meritassero approfondimenti, allora si può fare uno striscio. Fintanto che l'emocromo risulta nella norma con valori dei bianchi e dei neutrofili accettabili , si può continuare la terapia
[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
La ringrazio molto per la chiarezza e la risposta celere ed esaustiva.
Mi riservo di riconsultarla in futuro qualora ne avessi la necessità.
Saluti cordiali
[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
Gentile dr. Baraldi, mi permetto di disturbarla nuovamente per sottoporle l'esito dell'ecografia ai linfonodi che mio marito ha eseguito ieri per controllo, dopo 17 giorni dalla ripresa della terapia IFN+ribavirina a dose piena.

Ecografia delle regioni inguinali:
bilateralmente in sede superficiale si riconoscono multipli linfonodi aumentati di dimensioni confluenti a destra con diametro complessivo massimo di circa 25 mm.
A sin. il linfonodo di dimensioni maggiori presenta un diametro di circa 13 mm.
Non altri rilievi significativi.

Ecografia dei cavi ascellari:
A sinistra sia in sede superficiale che profonda qualche linfonodo iperplastico con aspetto reattivo del diametro massimo di 12 mm.
A destra è riconoscibile in sede superficiale unico linfonodo reattivo di circa 18 mm.
Non altri rilievi

Vorrei conoscere il suo parere in merito. Secondo lei i linfonodi sono ingranditi eccessivamente?
Inoltre non comprendiamo perchè nella descrizione dei linfonodi delle due sedi sono stati usati termini differenti : per la zona ascellare i linfonodi sono stati descritti come "iperplastici" (cosa significa?) e "reattivi", mentre per la zona inguinale si è parlato genericamente di aumentate dimensioni senza specificare di più. Mio marito sostiene che in corso d'esame il radiologo, a voce, ha parlato di linfonodi reattivi anche per quanto riguarda la zona inguinale ma poi nell'esito questo non compare.
Forse specificando "non altri rilievi significativi" si sottintende che non si è rilevato nulla di patologico?

Ieri ha eseguito anche gli esami ematici di cui avremo gli esiti nei prossimi giorni. Oltre all'emocromo e transaminasi ha eseguito anche l'esame SB2M (beta 2 microglobuline?.

La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicarmi.

Cordiali saluti
[#6]
Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, mi inserisco nel consulto solo per chiarirne gli aspetti ecografici.
In effetti i termini di iperplasia e reattivi sono sono essenzialmente sinonimi, indicando il primo un aumento di volume del linfonodo, e il secondo la possibile causa. Suo marito è sottoposto a una terapia tesa a sopprimere gli antigeni di cui è portatore. Questo avviene attraverso l'innesco di una rezione immunitaria che , tra l'altro, prevede l'aumento di numero di linfociti all'interno dei linfonodi, inducendo appunto una iperplasia reattiva. Non ci sono motivi particolari che questa reattività possa portare a fenomeni patologici, ma, poiché non sappiamo i motivi reali dell'insorgenza di un linfoma, è buona norma fare un controllo dei linfonodi ingranditi. A questo proposito potrà essere utile leggere

.https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia/,

dove potrà verificare che un linfonodo non è sospetto semplicemente perché ingrandito, ma perché assume degli aspetti ecografici notevolmente diversi da quelli del linfonodo con iperplasia reattiva.
Sperando di essere stato utile a lei e all'amico Baraldi, le invio i miei più cordiali saluti.

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
Dott. Pedicelli, la ringrazio molto per il chiarimento che mi ha voluto fornire.
Anche l'articolo da Lei curato sui linfonodi (di cui mi ha gentilmente fornito il link) è davvero MOLTO interessante, completo ed esaustivo ed ammetto che in tutto il mio girovagare per il sito di Medicitalia non l'avevo proprio mai trovato. Stasera con la dovuta calma me lo leggerò per bene.
Complimenti per il bel servizio che ci offrite su questo sito e per la grande disponibilità che dimostrate di avere.

Cordiali saluti


[#8]
Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, grazie per le gentili parole.
[#9]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
Buongiorno dr. Baraldi, oggi ho ritirato gli esiti degli esami ematici a cui mio marito si è sottoposto lo scorso 17/02 dopo 17 giorni dalla ripresa della terapia a dose piena.
Vorrei sottoporli alla Sua attenzione (o di Suoi colleghi) e chiedere un parere sulla situazione attuale.
Questi gli esiti:
EMOCROMO:
leucociti 3.60< 10^3/ul 4.00-10.00
eritrociti 3.37< 10^6/ul 4.38-5.77
emoglobina 11.4< g/dL 14.0-18.0
ematocrito 33.7 % 40.0-52.0
Volume corpuscolare medio 100> Fl 80.0-96.0
conc. emoglob. media 33.9> pg 27.2-33.5
conc. emoglob. globul. media 33.9 g/dL 32.0-36.5
RDW 14.8 > % 11.8-14.3
piastrine 209 10^3/ul 140-440
vol. medio piastrinico 9.3 fL 6.8-10.8
granulociti neutrofili % 50.0 % 40.0-75.0
linfociti % 38.3 % 20.0-50.0
monociti % 10.2 % 5.00-10.9
granulociti eosinofili % 0.8 % < 0.9-6.0
granulociti basofili % 0.7 % 0.3-1.5
eritroblasti (%) 0.0%
granulociti neutrofili # 1.8< 10^3/ul 2.0-7.0
linfociti # 1.4< 10^3/ul 1.5-4.0
monociti # 0.4 10^3/ul 0.3-0.9
granulociti eosinofili # 0.0 10^3/ul 0.0-0.5
granulociti basofili # 0.0 10^3/ul 0.0-0.2
eritroblasti # 0.00 10^6/ul

glucosio 93 mg/dL 65-110
urea 44 mg/dL 10-50
BILIRUBINA
bilirubina totale 0.68 mg/dL fino 1.20
bilirubina diretta 0.23 mg/dL fino 0.35
bilirubina indiretta 0.45 mg/dL fino 0.85

AST 29 U/L fino 40
ALT 22 U/L fino 45
PROTEINE TOTALI 7.7 g/dL 6.40-8.30

PROTEINE ELETTROFORESI
rapp. albumina/globuline 1.54 1.10-2.16
albumina 60.7 % 52.0-68.4
alfa-1-globuline 3.7 % 1.8-4.9
alfa-2-globuline 9.7 % 6.8-13.5
beta-globuline 8.8 % 7.9-14.3
gamma-globuline 17.1 % 9.5-19.0
componenti omogenee ASSENTI

beta-2-MICROGLOBULINA 2.5 > mg/L 0.8-2.2
======

L'epatologo ora ha richiesto una nuova ecografia dei linfonodi, sia ascellari che inguinali, da eseguire presso lo stesso ospedale, perchè (come immaginavamo) non è rimasto soddisfatto dall'esposizione dell'esito dell'ecografia già fatta una settimana fa presso un altro centro diagnostico, dove lo specialista non ha specificato bene la natura dei linfonodi inguinali.
In effetti, come facevo notare nel mio precedente intervento, riguardo ai detti linfonodi (inguinali), il radiologo indica solo le misure ma non specifica se trattasi di linfonodi reattivo o altro.

Credo che l'epatologo sia spinto, inoltre, dall'incremento della BETA-2-MICROGLOBULINA.
E' preoccupante il quadro della situazione alla luce di questo nuovo dato? I linfonodi nel frattempo sembrano essersi stabilizzati (non sembrano essersi ingranditi ulteriormente). La prego di darmi delucidazioni.
La ringrazio anticipatamente.

Saluti cordiali.


[#10]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Non mi sembra vi siano modificazioni in senso peeggiorativo della situazione. Le analisi sono, tutto sommato, buone ed il numero totale dei bianchi è ben rappresentato in numero assoluto come netrofili. Vediamo cosa dirà la nuova ecografia
[#11]
dopo
Attivo dal 2007 al 2021
Ex utente
La ringrazio per la pronta risposta.
Mi riservo di consultarla nuovamente quando avremo gli esiti della nuova ecografia che farà la prossima settimana, stavolta presso la stessa struttura ospedaliera dove è in cura.

Saluti
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