Convalescenza

Buona sera Gentili Dottori,
Vi scrivo per avere, se possibile, una definizione di "soggettivo" in campo medico.
Cerco di spiegarmi meglio, ho subito circa quattro mesi fa un intervento di tiroidectomia totale e , ad oggi, ancora non sento di stare bene e non riesco a riprendere il normale ritmo della mia vita. Le mie giornate trascorrono tra gli effetti dell'ipotoroidismo (tremori, palpitazioni, spasmi, ecc), ma la cosa che maggiormente mi sta preoccupando è questo senso di soffocamento-strozzamento-dolore al collo ed un senso di paralisi che si diffonde dal collo, al petto, al torace, al viso, alle braccia che, a dire il vero, sembra peggiorare piuttosto che regredire. A me tutto questo sta completamente condizionando la vita, per il mio medico e per l'endocrinologo sono aspetti "soggettivi" della convalescenza.
Mi chiedo: qual'è il limite della soggettività e dove comincia invece la necessità di approfondire ulteriormente la diagnosi di determinati sintomi?
E' mai possibile che a distanza di quattro mesi abbia ancora tanta raucedine al punto che a volte è faticosissimo persino parlare? E' possibile che tutte queste palpitazioni non condizionano la funzionalità cardiaca?
Mi sembra superficiale spiegare il tutto dicendo che ognuno ha i suoi tempi di adattamento, a mio avviso il paziente ha il diritto di avere maggiori spiegazioni. A meno che non sarà così per tutto il resto della vita, e questa è l'angoscia che mi sta prendendo.
Gli ultimi controlli:
CALCEMIA 9.1 (8.5 - 10.2)
FT4 1.49 (0.80 -1.70)
FT3 3.12 (2.20 - 4.20)
TSH 0.673 (0.250- 3.600)

TERAPIA IN ATTO : Eutirox 100 per 4 giorni- 125 per tre giorni.

Consiglio dell'endocrinologo: "Se si sente particolarmente tesa riduca la compressa da 125 a due giorni invece che tre giorni la settimana" (??)
Nuovo controllo fra tre mesi con ecografia del collo (ecografia dopo sette mesi dall'intervento?)
Probabilmente l'ansia non mi sta consentendo di vivere più serenamente questo periodo, ma continuo a chiedermi se sta andando tutto per il verso giusto, se la terapia è adeguata.
Se qualcuno avrà la bontà di prestarmi un pò della sua attenzione gradirei ricevere qualche consiglio, se non altro per non cadere nella tentazione di cominciare quel penoso peregrinare da un medico all'altro.
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Dr.ssa Paola Mossa Endocrinologo, Psicoterapeuta 751 26
Ho la sensazione che i sintomi che lei riferisce siano legati ad uno stato di somatizzazione d'ansia. Gli esami da lei prodotti rivelano il fatto che la funzione tiroidea è perfettamente nella norma sotto terapia sostitutiva e i sintomi che lei descrive minuziosamente ricordano davvero un disturbo d'ansia generalizzata. Il motivo per cui richiedere una ecografia del collo dopo 7 mesi dall'intervento è probabilmente legato al fatto che il collega vuole vedere se vi è un residuo tiroideo o no.

Dr.ssa Paola Mossa

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dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,
intanto La ringrazio per il tempo e l'attenzione.
La sensazione che la convalescenza si fosse degenerata in ansia è stata anche la mia. Ma il problema è che quando avverto quei sintomi che ho precedentemente descritto e che nessuno ti ha spiegato che probabilmente avresti potuto avere, non so più cosa mi sta succedendo e sicuramente vado nel panico più assoluto. Dopo quattro mesi in questo stato sicuramente ho somatizzato l'ansia.
Devo dire che ho pensato anche di rivolgermi ad uno psicologo per un supporto professionale da qusto punto di vista, lo incontrerò la prossima settimana.
Quello che invece è fondamentale per me capire è come gestire al meglio questa fase di "adattamento": quello che mi è stato spiegato è semplicemente prendere la compressa la mattina mezz'ora prima della colazione e poi tutto tornerà alla normalità.
Allo stato attuale mi sembra che dai controlli risulta che la funzione tiroidea è rientrata nella normalità, ma io assolutamente no!
Io prendo la compressa la mattina quando sono ancora nel letto, in genere la mia colazione si limita ad un caffè. Mi costa ancora fatica occuparmi delle normali faccende, del lavoro, nonostante prima era molto attiva e facevo diecimila cose durante il girno. Ho provato a riprendere quelle belle e lunghe passeggiate che facevo, ma dopo un po' il fiato mi manca.
Da circa tre settimane sto prendendo del magnesio e del potassio e devo dire che il senso di affaticamento è leggermente diminuito. Ma vorrei sapere se c'è qualche accorgimento per rendere meno penosa questa convalescenza, se in qualche modo mi posso aiutare con l'alimentazione, se devo insistere a comminare, in base a quali sintomi regolarmi con la terapia (alternanza di Eutirox 100 e 125), ecc.
Mi rendo conto che in confontro ad altre situazioni molto più tragiche le mie possono sembrare paranoie, ma mi creda, la mia vita è completamente cambiata.
La ringrazio in anticipo se vorrà dedicarmi ancora un pò del Suo tempo e La saluto cordialmente.

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Dr.ssa Paola Mossa Endocrinologo, Psicoterapeuta 751 26
L'alternanza nell'assunzione delle compresse di eutirox non ha nessuna importanza dato il fatto che l'eutirox è un farmaco che va in carico nel sangue quindi dopo qulache settimana raggiunge la sua dose costante e non importa che lei prenda di seguito le cps da 125 o le distribuisca inframmezzandole con quello da 100.Anche se lei assume solo caffè al mattino è importante che passi la mezz'ora piena tra assunzione di eutirox e caffè. per il resto stia tranquilla perchè è perefettamente sostituita.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa,
cercherò di stare tranquilla;in effetti mi sono spiegata male a proposito di alternare Eutirox 100 a 125.
Volevo dire come regolarmi se assumere 125 tre volte la settimana pittuosto che due volte.
Buona serata.









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Dr.ssa Paola Mossa Endocrinologo, Psicoterapeuta 751 26
Se gli esami che ha scritto sono fatti con 125 di eutirox 2 volte a settimana prosegua così se sono fatti con 125 di eutirox 3 volte la settimana continui in quel modo. La dose settimanale di eutirox che assumeva quando ha fatto il prelievo è quella che va bene.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente,
sia per il tempo che per l'attenzione.
Un cordiale saluto.