Eventuali conseguenze causate da alterazione cronica del ritmo sonno veglia.

Salve,
sono un ragazzo in buona salute di 36 anni. Ho sempre avuto la tendenza, non appena fosse compatibile con gli impegni della vita, ad alterare mio ritmo sonno veglia; nello specifico, andando a letto all'alba e svegliandomi all'ora di pranzo.

La tendenza si è acuita durante gli studi universitari, non così rigidi come quelli liceali, e si è totalmente manifestata in questi ultimi anni in cui svolgo un lavoro autonomo che mi permette di concentrare gli impegni nelle ore che mi sono più congeniali.

Dormo bene, senza risvegli, una media di 7-8 ore a notte; mi sento bene, sono attivo intellettualmente fino a tarda notte, e non vedo apparentemente motivi per modificare il mio stile di vita.
Mi alimento con 4-5 pasti giornalieri, ad intervalli regolari, preferendo concentrarli nella prima parte della giornata; avendo dunque l'usanza di far passare circa 12-15 di digiuno tra la cena e la colazione.
(Ho iniziato questo stile alimentare semplicemente perché mi fosse più congeniale, ma poi ho continuato poiché l'ho trovato di aiuto nel controllo del peso, ed ho letto che darebbe dei benefici per quanto riguarda 'la calma insulinica'. Correggetemi in caso contrario! )

Chiedo un vostro consulto poiché di recente ho dovuto assumere del cortisone, che com'è noto dovrebbe essere assunto di mattina. Ho così indagato sul ciclo del cortisolo, che è stato lo spunto per farmi delle domande più a largo spettro su cosa stia succedendo al mio corpo avendo adottato da anni queste abitudini. Nel mio caso, ad esempio, quando sarebbe più opportuno assumere il cortisone? Appena sveglio?

Estendendo la domanda: il ritmo sono veglia che ho adottato ormai da anni a questa parte ha modificato anche gli orologi interni del mio corpo, facendo sì che le secrezioni ormonali si adeguino ai miei orari?
O meglio: il mio corpo ormai riconosce l'orario in cui mi sveglio a tutti gli effetti come mattino, adeguando tutti i suoi meccanismi di conseguenza?


Grazie anticipatamente per la gentile attenzione.

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Dr. Francesco Ciociola Endocrinologo, Medico di medicina generale, Andrologo 461 23
Gentile lettore,
I ritmi ormonali possono risentire delle abitudini del ritmo sonno veglia ma entro certi limiti nel senso che i diversi ormoni possono risentire del risveglio come pure dell' assunzione di nutrienti con i pasti.
Ciascun ormone ha un suo ritmo come nel caso degli ormoni cortico surrenalici che tendenzialmente sono somministrati per via esterna a dosi farmacologiche di solito al mattino, nel rispetto del ritmo circadiano degli stessi ormoni, in modo da interferire il meno possibile con la produzione dell' organismo.
Nel suo caso i medici che l' hanno visitata di certo hanno consigliato la posologia e la tempistica di assunzione di tali farmaci.
Circa il digiuno di diverse ore tra colazione e cena è opportuno comunque garantire un apporto di calorie, soprattutto da calibrare alla attività del soggetto...Sia fisica sia anche solo intellettuale.
Cordiali saluti

Dr. francesco ciociola

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
innanzitutto la ringrazio per la risposta.

Consapevole che ciascun ormone possieda un suo ritmo,
mi chiedevo appunto se il ritmo circadiano dei miei ormoni si è adeguato al mio peculiare ritmo sonno veglia, oppure no.
D'altronde non si sta parlando di alterazioni momentanee del ritmo sonno-veglia, che non sarebbero magari in grado di interferire più di tanto con i ritmi circadiani propri degli ormoni. (Come magari potrebbe capitare ad un lavoratore turnista)

Io vado a letto stabilmente a letto da anni alle 6, e mi sveglio alle ore 14:
credo sia ragionevole supporre che anche il ritmo circadiano degli ormoni si sia adeguato a questo ritmo. In parole povere: perché il mio corpo dovrebbe dubitare che l'orario in cui vado a letto, in realtà non è notte?

Facendo un esempio concreto: il picco della produzione di ormoni cortico surrenalici, nelle persone con un normale ritmo sonno veglia, avviene nel primo mattino 7-9.
Nel mio caso, a quell'ora io dormo da poche ore, e mantengo tale abitudine da molto tempo: non vedo ragioni perché la mia produzione di cortisolo debba raggiunga il picco nelle medesime ore degli altri, e non invece quando mi sveglio, ovvero in quello che è il "mio mattino".
Cosa ne pensa?

E credo che tale ragionamento dovrebbe poter valere anche per le altre secrezioni ormonali.

(Si potrebbe pensare che, avendo traslato di 6 ore tutte le mie abitudini, è un po' come se mi fossi trasferito a New York qualche anno fa: se fosse stato così, sarebbe forse poco logico pensare che i ritmi circadiani degli ormoni non si sarebbero adeguati, nel corso del tempo, al nuovo fuso orario!)

Mi rendo conto siano domande non banali, e chiedo venia in anticipo!

Un cordiale saluto.
[#3]
Dr. Francesco Ciociola Endocrinologo, Medico di medicina generale, Andrologo 461 23
ammetto che è difficile ponderare l'impatto del ciclo sonno veglia spostato in avanti su ogni singolo asse ormonale.
quello più noto è certamente quello del cortisolo che è noto essere più alto la mattino e basso al pomeriggio.
consideri che la stessa alternanza luce-notte agisce modulando il cervello e in ultimo ipotalamo e ipofiisi , per cui le stessa fase diurna che si modifica nel corso delle stagioni influenza gli ormoni e per esempio l'umore.
questa sua riflessione sarà per me uno spunto per approfondire l'argomento.
buona giornata
[#4]
dopo
Utente
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Credo che per tagliare la testa al toro dovrei fare un esame del cortisolo appena sveglio...l'unico problema sarebbe trovare un laboratorio il cui orario di prelievi non termini la mattina!
In tal caso le comunicherò i risultati.

Riferendomi all'alternanza luce-buio cui faceva riferimento, probabilmente nel mio caso sarebbe utile espormi alla luce appena sveglio, per restituire il segnale corretto al mio organismo. Poi certo, per me farà cmq buio prima degli altri!

Domanda: anche gli orari in cui si assume il cibo contribuiscono a regolare le secrezioni ormonali, è corretto?


Ad ogni modo ritengo sia un argomento piuttosto interessante da indagare, che riguarda molti lavoratori notturni (non turnisti) che lo fanno per necessità, e non per scelta.
Se non altro per consigliare loro il momento migliore per assumere farmaci cortisonici, o magari inibitori della pompa protonica, etc.

Un cordiale saluto e un ringraziamento per l'attenzione prestatami!