Temperatura di conservazione pillola

Salve, la mia ragazza sta per ricominciare a prendere la pillola estinette ma ha un dubbio: la confezione, il blister numerato ma senza la scatola di cartone, è stato portata una settimana prima dell'inizio della assunzione in campeggio in montagna, ed è stata conservata all'interno della tenda; successivamente, nella giornata di ieri, è stato assunto il primo confetto, in concomitanza con l'inizio del ciclo.
Nei prossimi giorni, terminato il campeggio, la pillola verrà custodita a casa.
La temperatura all'interno della tenda è più elevata di quella di un appartamento d'estate, ma meno elevata di quella di una machina sotto al sole, tendendo anche conto del fatto che durante la notte essa cala: tempo comunque sia superiore ai 25 gradi prescritti.
Ho letto su un sito di farmacia che la temperatura indicata si riferisce ad un lungo periodo e non a quello di un mese in cui il farmaco è destinato ad essere usato, e che quindi anche se lo stesso dovesse essere esposto a fonti di calore, la efficacia contraccettiva non dovrebbe essere compromessa.
E' attendibile tale posizione? Possiamo fidarci della efficacia della pillola, visto che comunque tra qualche giorno la riporteremo a casa? Per ora è stata assunta la prima pillola, oggi faremo caso a se il blister appare rovinato o se le pillole hanno cambiato colore, per intanto non posso riferirlo con certezza.
Inoltre, questa regola della temperatura si riferisce al fatto che la confezione non deve essere esposta direttamente a fonti di calore o anche al caldo normale dell'atmosfera?
Confido in una vostra risposta e vi ringrazio tanto.
Cordiali saluti
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
gentile utente
se la confezione è integra e non c'è la diretta esposizione a fonti di calore non ci sono assolutamente problemi.

Tommaso Vannucchi

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore e grazie per avermi risposto; esposizione diretta non vi è stata, seplicemente, dato che si trovava nella tenda è stata almeno per qualche giorno, e per qualche ora al giorno, in un ambiente caldo, ma non certo sotto i raggi del sole direttamente. Mi faccia capire: questa regola allora è finalizzata ad evitare la esposizione diretta a fonti di calore ( ad es. l'asciugacapelli ) e non alla semplice permaneza in un ambiente caldo? In effetti in tale ultimo caso, visto che non vi è contatto imediato fra il blister e la sorgente di calore sarebbe ben difficile che il primo si scaldi sensibilmente!
La ringrazio se vorrà ulteriormente darmi spiegazioni e la saluto cordialmente.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
esposizione diretta si intende quando il farmaco è esposto al calore come per es nel cruscotto di un auto o vicino ad un radiatore del termosifone,stufa etc;nel suo caso non ci sono problemi
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Utente
Utente
Grazie mille per avermi risposto Dottore: avrei un'altra domanda; la mia fidanzata sta conservando il blister senza la scatola di cartone e non so se prima di gettarlo abbia controllato la data di scadenza della pillola; comunque l'ha acquistata di recente, ed è un controllo che di solito faccio solo io, dal momento che come potrà vedere sono più apprensivo!
Esiste una regola per cui i farmacisti non possono vendere farmaci scaduti, tale per cui questa eventualità sia piuttosto remota? Possiamo stare tranquilli anche senza che io abbia fatto la mia solita verifica? In sostanza, è normale che io la abbia sempre fatta, o è normale il contrario e possiamo farne a meno per una volta, senza problemi? Attendo sue delucidazioni e la ringrazio moltissimo
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
può stare tranquillo i farmacisti devono vendere rigorosamente farmaci non scaduti
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dopo
Utente
Utente
Perfetto Dottore la ringrazio molto. Ancora una cosa e poi speriamo che per questo blister non ci siano più problemi (anche se a quanto pare li vedo solo io!).
Ho notato che il pozzetto dell'ultima pillola della terza settimana, che dovrà essere assunta prossimamente, si è rotto, forse a causa di una pressione nella borsa. La pillola tuttavia è ben messa al suo interno, con lo strato di carta protettiva di alluminio ancora presente, che la copre praticamente in modo integrale, eccetto per un paio di millimetri (la dimensione della rottura dell'alluminio, appunto).
Spero di essermi spiegato: è come se la pillola fosse stata presa e poi rimessa dentro, ma probabilmente non è nemmeno uscita, dal momento che risulta bel sistemata nel suo pozzetto.
In passato tra l'altro tale evenienza si era già verificata, ma non avevo mai domandato nulla in proposito, si vede che ero meno apprensivo.
Le sarei grato se potesse rispondermi anche su queso punto, e le porgo cordiali saluti.
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.6k 389 1
non vedo particolari rischi