Fiale vitamina c color paglierino: ossidate?

Egregi Dottori, volevo sapere se il color giallo paglierino di alcune fiale per uso intramuscolo ed endovena di vitamina C è indice di ossidazione di quest'ultima. Ho avuto modo di constatare che quelle della Bayer sono sempre limpide e trasparenti, mentre avendo poi fatto uso di altre due marche (Mayne-Pharma e S.A.L.F. il cui costo è molto minore e sono per uso ospedaliero) ho notato il colore sospetto prima specificato. Nel bugiardino della SALF vi è anche scritto: "Prima dell'uso accertarsi che la soluzione sia limpida e priva di particelle visibili". La farmacia alla quale mi sono rivolto mi ha detto di stare tranquillo è che è solo un fatto di diversa preparazione. Io non ne sono molto convinto anche perchè so che tale vitamina è molto delicata ed è facilmente ossidabile. Aspetto i vostri pareri. Cordiali saluti. Pasquale
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
"Limpido" (=ci si legge il giornale attraverso) si contrappone a torbido, non implica necessariamente "incolore". La torbidita' e' temibile perche' indicherebbe crescita batterica. Il colore giallino puo' dipendere dalla preparazione, occorre confrontare un'altra fiala nuova per vedere se e' normale.

Avrei da obiettare sulla opportunita' di farsi vitamina C in vena o in muscolo, e' tutto ascorbato che finisce sparato nelle urine.




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dopo
Utente
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La ringrazio per il suo parere. Un ulteriore domanda: ma un qualsiasi farmaco introdotto per via endovena non viene assorbito molto di più che in per qualsiasi altra somministrazione? Deduco comunque che lei non è proprio un fautore del nobel Linus Pauling, giusto? Cordialmente. Pasquale
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Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Certamente la via parenterale da' la certezza fisica che la molecola e' stata "messa in circolo". Ma moltissime sostanze vengono assorbite completamente anche partendo dal tubo digerente e quindi iniettarle direttamente in vena non procura vantaggi relativamente ai grammi o milligrammi di farmaco che alla fine "entrano" nel paziente.

Iniettando puo' cambiare la forma del picco plasmatico (alte concentrazioni per breve tempo anziche' medie o basse concentrazioni per un tempo prolungato). Avere un picco rapido puo' essere un vantaggio oppure no.

Nel caso della vitamina C idrosolubile e' certamente uno svantaggio, perche' la vitamina non viene in alcun modo stoccata o trattenuta e piu' alto e' il picco, piu' rapida e' l'eliminazone renale. E' come versare acqua in un secchio privo di fondo. Se la versa a poco a poco, il secchio la perde a poco a poco, ma almeno le pareti restano bagnate piu' a lungo. Se la versa in blocco, la perde in blocco e le pareti del secchio tornano asciutte prima.

Questo Pauling, pur nella sua fissazione senile, lo sapeva benissimo e infatti teorizzava l'uso di grammi e grammi e grammi di ascorbato per mantenere un livello di riducente circolante sufficientemente elevato.

Detto questo, la vitamina C male non fa, buone punture, occhio pero' ad ascessi e stravasi.