Trattamento laser dell'esofago di Barrett

Sono un ragazzo di 29 anni.
Da circa due mesi tramite gastroscopia, mi è stata diagnosticata una "esofagite da reflusso di grado severo con associato esofago di Barrett senza displasia".
Da allora, oltre ad una dieta adeguata, eseguo terapia di esomeprazolo (40 mg, due volte al dì) che ha ridotto solo in parte i sintomi dolorosi dell'esofagite.
Ultimamente mi è stato proposto il trattamento delle lesioni tramite laser.
Vorrei sapere se questa soluzione non sia prematura e se potrebbe avere delle conseguenze negative a lungo termine sulla funzionalita dell'esofago, anche, mi sembra di capire, alla luce della scarsa esperienza attuale in proposito.
Grazie!

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Dr. Giorgio Chiummo Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 59
Capisco i suoi dubbi. In effetti la terapia laser in queste forme è molto giovane. Però è anche molto promettente soprattutto nelle forme difficilmente operabili.
Provi a continuare nella terapia medica che ha già iniziato da pochi mesi, e se proprio non dovesse funzionare contatti un buon centro medico di gastroenterologia per l'eventuale terapia laser.
Auguri

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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 906 15
Nell'esofagite da reflusso, oltre alla terapia medica e alle attenzioni dietetiche, è indispensabile attuare alcune modifiche nello stile di vita: evitare di coricarsi subito dopo mangiato ma aspettare almeno 3 ore, evitare il sovrappeso corporeo ed eventualmente rialzare il letto dal lato della testa di circa 20 cm per evitare il reflusso notturno. Prima di intraprendere un trattamento laser, la cui utilità non è da tutti condivisa, è bene proseguire con la terapia al dosaggio attuale per lungo tempo e poi ripetere la gastroscopia con biopsie multiple. Se è presente anche un'ernia iatale di grosse dimensioni potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico della stessa mediante laparoscopia.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

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Dr. Domenico Stillittano Gastroenterologo 13
I follow-up in casi del genere sono sempre molto importanti in virtù anche della giovane età. Utile sarebbe l'uso di coloranti vitali(blu di metilene) durante l'indagine di controllo che mette meglio in evidenza eventuali aree captanti meritevoli di presa bioptica (eventuali displasie visualizzate con la cromoesofagoscopia).Fra le metodiche di utilizzo nel Barrett: mucosectomia; terapia termica fra cui l'Argon Plasma. Comunque in attesa di ulteriore acquisizione di dati in merito alla "migliore" metodica interposta alla chirurgica laparoscopica.