Fortissimo dolore vaginale durante il rapporto da quasi un ann

Gentilissimi Medici,
Proseguo a descrivervi l'odissea che io e la mia ragazza stiamo vivendo da quasi un anno, rendendo tutt'altro che ottimale la componente sessuale della nostra relazione.

Circa a metà maggio del 2015 durante i rapporti (da premettere che precedentemente tra noi e n'erano stati pochi, ma privi di problemi) la mia ragazza accusava spesso fastidio, bruciore e gonfiore della porzione esterna della vagina (piccole labbra nello specifico).

Andando dalla ginecologa, questa ha evidenziato una candida ed ha provveduto alla terapia antimicotica. Ciononostante, il problema ha continuato a ripresentarsi sempre maggiormente. Nello specifico, mentre prima il dolore la colpiva nella fase finale del rapporto e post-coito, da un mese a questa parte il dolore si fa intollerabile già durante il rapporto (idem il gonfiore) costringendoci ad interrompere lo stesso in corso d'opera e persistendo a sua detta anche per più giorni.

Da premettere che i nostri rapporti sono sempre protetti (abbiamo provato ad utilizzare preservativi anallergici privi di lattice, ma il problema tornava a presentarsi). Inoltre, anche abbondando nei preliminari per favorire la lubrificazione, apprezzo sempre una sorta di contrazione (sicuramente dettata dalla sua paura di provare dolore durante il rapporto) ed una scarsa lubrificazione. Anche quando la stimolo particolarmente, nel momento prodromico alla penetrazione, mi accorgo di una lubrificazione in diminuzione

Consultati diversi medici (dermatologo e due ginecologi) sono state applicate alcune terapie e sono stati effettuati alcuni esami diagnostici.

Prima la cura per la candidosi, poi il consiglio di utilizzare dei lubrificanti (il lubrygin però le causava fastidi non indifferenti e non lo abbiamo più applicato se non una volta sola), dopodiché ha effettuato un Pap-test ed un tampone vaginale.

È risultata positiva all'HPV (non conosciamo il ceppo purtroppo. Voi sapreste indicarci come conoscerlo?). Inoltre ha cominciato ad assumere la pillola anticoncezionale e abbiamo provveduto (su consiglio del ginecologo) anche ad un rapporto senza uso di preservativo (ma comunque il dolore si è ripresentato).

Purtroppo il dolore continua persistentemente a presentarsi e rende quasi impossibile una soddisfacente vita sessuale per noi. Cosa sapreste indicarmi?

Possibile che si tratti di una neuropatia? Di una vulvodinia?

Consigliate una colposcopia/vulvoscopia? Potrebbe essere dirimente, oltre che l'extrema Ratio per ricercare una causa organica?

Potremmo utilizzare creme a base di lidocaina per ridurre il dolore pre o successivamente al rapporto?


Grazie ancora per la disponibilità e per la gentilezza con cui ogni giorno vi mette a disposizione di noi 'pazienti virtuali'
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.2k 1.4k 190
Chiaramente le possibilità diagnostiche sono molteplici: Cervicite(?), vulvodinia (dolore neuropatico ) ? alterazione della flora vaginale?
Consiglierei una vulvoscopia e test per eliminare il dubbio della vulvodinia.
Ci potrebbe essere una "vulvite allergica da contatto " a sostanze di natura chimica o biologica.
Sono eventi che richiedono necessariamente un riscontro obiettivo clinico.
Possiamo fare soltanto supposizioni.
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Blasi,
La ringrazio anzitutto per la te,pestava risposta.

Vorrei chiederle alcuni chiarimenti:

-) come si effettua il test per la vulvodinia?
-) quale può essere la modalità diagnostica per una vuo vite allergica da contatto?

-) dell'idea di utilizzare crema a base di lidocaina cosa ne pensa? Potrebbe essere utile per ridurre lo stato doloroso post o pre rapporto?

Grazie mille per la disponibilità

Saluti
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.2k 1.4k 190
I Colleghi che si dedicano alla Patologia vulvare , sanno come eseguire questi test , sia per la vulvodinia che per una sospetta vulvite allergica.
E' un grave errore usare pomate o creme anestetiche locali , che nascondono i problemi , non li risolvono e sono potenzialmente allergizzanti. Soluzioni lenitive all'acido borico potrebbero tornare utili in attesa di una "CORRETTA DIAGNOSI"
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