Malformazione artero venosa uterina post IVG

Buongiorno,
a seguito di un'interruzione di gravidanza causa feto malato, a mia moglie è stata diagnosticata una malformazione artero venosa uterina. Purtroppo i medici che la seguono ci hanno detto che è una malformazione molto rara e anche loro non hanno moltissima esperienza a riguardo, hanno trattato pochi casi, e desiderando un'altra gravidanza, ci hanno proposto come opzione l'embolizzazione di queste vene, dicendo che al momento non ci sono prove che crei problemi per una futura gravidanza. Ci hanno anche avvisato che mia moglie potrebbe avere una emorragia da un momento all'altro e nel caso di andare subito al pronto soccorso avvisando di non effettuare un altro curettage. Mia moglie da quando ha subito l'intervento non ha mai avuto perdite copiose di sangue, giusto i giorni successivi ma comunque paragonabile ad un ciclo normale, e nessun dolore forte. Ha avuto perdite ad intermittenza che durano da circa un mese e mezzo, anche se in realtà da quando ha espulso l'ultimo residuo abortivo (il primo fine settimana di maggio) le perdite sono praticamente sparite e le beta sono scese a 6 (seconda settimana di maggio). Giusto qualche macchiolina marroncina paragonabile a spotting. Ho effettuato ricerche online e letto paper a riguardo, ho visto che in alcuni casi c'è stata una regressione spontanea della mav. Le è mai capitato un caso simile? Ha qualche consiglio da darmi?
Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondere.

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Dr. Luisa Di Luzio Ginecologo 16
Gentilissimo, spero il problema sia stato risolto. La diagnosi precisa della problematica si esegue con Ecografia 3D con Power Doppler bidirezionale. Il dosaggio della Beta hCG può indicare dei casi di persistenza di residuo trofoblastico ed in tal caso una terapia con pillola progestinica, salvo controindicazioni specifiche, può essere utile. Nei casi persistenti, associati a meno-metrorragie è necessario intervento di radiologia interventistica .

Dr. Luisa Di Luzio

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dopo
Utente
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Gent.ma dr.ssa Di Luzio,
grazie mille per la risposta. Purtroppo mia moglie ha poi avuto una emorragia ed è stato necessario effettuare una embolizzazione transfemorale. Ad una settimana dall'intervento non ha più avuto perdite, anche se dall'ecografia risulta ancora una zona vascolarizzata (più piccola). Non si sa se è per via della mav oppure è un piccolo residuo di placenta. I medici le hanno comunque prescritto la pillola anticoncezionale e si spera che, se è placenta, vada via col prossimo ciclo.
Nel caso volessimo tentare di rimanere di nuovo incinti, il problema si potrebbe ripresentare? E soprattutto, abbiamo possibilità di riuscirci? Ho letto che con un embolizzazione, potrebbero esserci problemi di infertilità e di impianto dell'embrione.
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Dr. Luisa Di Luzio Ginecologo 16
Mi dispiace. La richiesta di consulto l'ho vista solo ora . Io ho avuto una casistica relativamente ampia di MAV .
Per la prognosi riproduttiva sarebbe utile una ecografia 3D dell'utero per valutare la persistenza della MAV , lae caratteristiche della zona giunzionale ( chiamata anche archimetrio o JZ Junctional zone) ed una flussimetria Doppler delle arterie uterine per valutare la rivascolarizzazione dell'utero .
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Utente
Utente
La ringrazio moltissimo Dr.ssa di Luzio, è stata molto gentile.
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Utente
Utente
Buongiorno Dr.ssa Di Luzio, chiedo scusa se la disturbo nuovamente. Vorrei chiederLe alcune cose, se possibile: il fatto che le beta Hcg siano 2 U/I, escludono la presenza di residui? Dopo quanto tempo dall'embolizzazione solitamente l'area vascolarizzata non è più visibile nell'ecografia con doppler? Inoltre è possibile che, nonostante la pillola anticoncezionale, il ciclo non le ritorni subito ma magari dopo 2 mesi di pillola? Chiedo scusa per tutte le domande, è giusto per capire se è ancora a rischio oppure no. Grazie infinitamente!
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Dr. Luisa Di Luzio Ginecologo 16
Gentilissimo,
fino all'azzeramento totale delle beta il dosaggio deve essere eseguito. A volte richiede più tempo. Dopo embolizzazione la MAV potrebbe anche residuare, di dimensioni ridotte.
Non so di che pillola sta facendo uso ( estroprogestinica o progestinica). Può capitare che a causa del tipo di pillola o degli esiti della embolizzazione e/o revisione della cavità uterina con conseguenti aderenze ( sinechie) il ciclo possa non ripresentarsi.
E' naturale che una valutazione ecografia del caso specifico potrebbe essere dirimente .
Cordiali saluti
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dopo
Utente
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Buongiorno Dr.ssa Di Luzio,
come sta? Spero tutto bene. Chiedo scusa se la disturbo nuovamente. Volevo informarla che a mia moglie è tornato il ciclo regolarmente già dal primo mese post embolizzazione (anche se tende ad arrivare al 5° giorno di pausa e non al 2° o al 3°). Al momento come pillola prende Elyfem 20 (0.10 mg levonorgestrel, 0.02 mg di etinilestradiolo). A breve avremo un'altra visita di controllo e speriamo di ricevere finalmente qualche buona notizia dall'ecografia. Volevo chiederle, visto che ha avuto una casistica ampia di MAV, se le possibilità di rimanere incinta ora che ha subito un embolizzazione sono ridotte. Magari ha avuto pazienti che sono riuscite a ottenere comunque una gravidanza. Ho effettuato alcune ricerche online e mi è parso di capire che è abbastanza raro riuscire a rimanere di nuovo incinta naturalmente dopo questo tipo di intervento. Nel caso noi però intendiamo ricorrere nuovamente alla fecondazione assistita. Abbiamo più possibilità?
Come sempre la ringrazio tantissimo per la sua disponibilità. Spero di non doverla più disturbare.
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