Problema ossiuri

Salve. Ho un problema piuttosto imbarazzante che mi perseguita ormai da 4 anni e mi fa vivere nell'incubo. Premetto che sono una ragazza di 23 anni e per la prima volta ho avuto gli ossiuri 4 anni fa. Continuo, nonostante prenda tutte le precauzioni, curi l'igiene a livello ormai maniacale, ad avere ricadute sebbene non a distanze ravvicinate.
Vorrei capire come posso fare per prevenirli e se c'è una qualche connessione tra questo problema e le basse difese immunitarie. A casa usiamo l'amuchina da quando ero piccola, mangio pochissima carne e quando lo faccio mi piace ben cotta, non mangio mai fuori se non la pizza. Di conseguenza sto uscendo pazza perchè non capisco quale sia la fonte. Non ci sono bambini piccoli in casa. Faccio ogni volta la terapia col vermox che ripeto dopo 15 giorni, ma dopo 6 mesi/1 anno tornano. Ormai lavo le mani 90 volte al giorno con acqua bollente e ho paura a toccare qualsiasi cibo...uso i guanti!
L'unica cosa è che ho i globuli bianchi bassi, come tutti i famiglia...dicono sia congenito e prendo spesso l'influenza...insomma ho le difese immunitarie basse. C'è una connessione? Se prendessi vitamine e probiotici potrei evitare questo problema?
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Dr. Michele Piccolo Medico igienista 328 15 13
gentile utente, sebbene Lei abbia fornito molte informazioni utili, in genere un colloquio diretto permette di approfondire e verificre le verie tematiche in modo più accurato. Ad ogni buon fine, lasciando a lei la valutazione finale dell'utilità delle seguenti informazioni, mi sembra interessante suggerire di tener presente che gli ossiuri, normalmente contaminano l'ambiente e le verdure con le loro uova. Altro argomento importante e che essendo dei parassiti, per loro natura possono coinvivere con l'ospite. Pertanto sebbene il sistema immunitario sano reagisce con loro, difficilmente riesce ad eliminarli (in tal caso non parassiterebbero). Concludendo, non penso debba attribuire il mancato successo terapeutico e\o le reinfezioni ad un problema immunitario. Piuttosto potrebbe essere utile rivalutare insieme ad un esperto le condizioni igienico-ambientali ed epidemiologiche favorenti il perpetuarsi dl fenomeno. cordialità

Dr. Michele  Piccolo