Hiv: rischio di contagiosità

Buongiorno, sono un infermiere e circa un mese fa mi è capitato di espormi accidentalmente al sangue di un paziente infetto con Hiv. Vi descrivo nel dettaglio l'incidente: mi ero recato dal paziente per preparargli l'aerosol, e mi ero accorto che il rubinetto del catetere arterioso posizionatogli appena 5 minuti prima non aveva i tappini. Non portavo con me i guanti, ma ho pensato comunque di mettere questi 2 tappini: nel girare il rubinetto della cannula però è schizzato un po' di sangue, una parte è finito sul polpastrello del mio pollice che presentava una piccola lesione, più o meno di mezzo cm. Non era una ferita aperta o sanguinante, per capirci era come le pellicine intorno alle unghie, ma un po' più profonda a mio avviso, tanto che secondo il medico a cui poi ho raccontato l'accaduto, il mio rischio era pari ad uno schizzo di sangue infetto su una mucosa. Mi sono subito accorto che il mio dito si era sporcato e l'ho immediatamente strusciato su un lenzuolo per pulirlo. Entro un minuto l'ho disinfettato con qualsiasi cosa avessi trovato in medicheria: ero entrato un attimo in confusione. Ho chiesto ai medici di turno, specializzandi infettivologi, se il paziente avesse qualcosa, ma mi hanno tranquillizzato, tuttavia gli era stato fatto proprio in quel giorno un test per l'hiv perchè presentava una grave polmonite.
Non sono andato subito al pronto soccorso. Il giorno dopo però ho voluto sapere con certezza se avesse una mallattia infettiva, e mi è stato detto che era HIV +, e aveva anche una viremia abbastanza alta: ho fatto le analisi per il tempo 0, e la dottoressa di quel giorno ha deciso di impostarmi la profilassi PEP: 2 compresse di KALETRA ogni mattina, e 2 la sera assieme a 1 di TRUVADA, per 4 settimane, che ho iniziato 26 ore dopo l'accaduto. Oltre alla confusione mentale e all'ansia che mi è salita per alcuni gg, ho subìto alcuni effetti collaterali "NORMALI", che poi pian piano sono diminuiti (diarrea e debolezza). ora sto per fare di nuovo le analisi, ma l'idea di aspettare altri 5 mesi mi rende agitato.
Vorrei soltanto sapere da voi, date tutte le informazioni che vi ho descritto (la modalità del contatto, la viremia alta del pz, il tempo molto ridotto del contatto, la mia cute non integra ma neanche sanguinante, e la PEP entro le 72 ore), a quanto ammonta il mio rischio di contagio. su internet ho trovato molte informazioni, ma volevo esporvi il mio caso perchè ogni evento credo che vada considerato a sé e perchè finora ho ricevuto risposte solo da specializzandi, di cui mi fido, ma magari una voce più esperta mi rassicurerebbe di più.
grazie mille!
[#1]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

il contatto di una modesta quantità di sangue con il polpastrello del suo pollice, in presenza di una sia pur piccola soluzione di continuo della cute, rappresenta certamente un rischio di contagio, non solo per l'HIV, ma anche per le epatiti B e C.
Il rischio non è alto, nel suo caso, per quanto riguarda l'HIV; tuttavia non è da sottovalutare e merita un monitoraggio per almeno 6 mesi.
Per l'HBV e l'HCV si tratta, invece, di un rischio più alto rispetto all'HIV.

Se non ha ancora fatto una denuncia di infortunio all'INAIL, la faccia subito, allegando anche le testimonianze dei colleghi che hanno assistito al fatto.

Bene ha fatto a fare le analisi al tempo zero, analisi che però dovevano riguardare non solo l'HIV, ma anche l'HBV e l'HCV (se è vaccinato per l'HBV, nessun problema).

Faccia pure i controlli sierologici come da protocollo (a 30-40 giorni, a 90-100 giorni e a 180 giorni per maggiore sicurezza).

Se lo desidera, ci tenga al corrente.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
d'accordo grazie. comunque per precisare si trattava di una "spellatura", non sapevo come descriverlo nel messaggio, che non era arrivata alla carne viva per intenderci, ora non so se può essere paragonabile ad una mucosa o se rappresenti un rischio minore.
[#3]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
secondo me il rischio è più basso rispetto a quello di una mucosa, tuttavia non è da sottovalutare, in particolare per l'epatite C (visto che per l'HBV è già vaccinato).
Faccia, quindi, se non l'avesse ancora fatta, la denuncia d'infortunio all'INAIL e segua il monitoraggio sierologico proposto.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
si ho provato a fare denuncia di infortunio ma mi hanno detto che è inutile perchè è stata colpa mia: non ho indossato i guanti, e non si è trattato di una puntura accidentale. mi hanno inoltre spiegato che è inutile inoltrare la denuncia perchè il medico del pronto soccorso non mi ha dato nessun giorno di malattia, quando sono andato a fare il tempo 0.
però avevo comunque preparato i fogli per l'infortunio, devo comunque spedirli all'inail o è inutile?
[#5]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Le hanno dato delle informazioni sbagliate:

1) anche se fosse stata sua la colpa, l'INAIL risponde lo stesso della copertura infortunistica;
2) anche se si tratta di un infortunio a zero giorni di assenza dal lavoro, si fa una denuncia cosiddetta "cautelativa".

Dev'essere il suo datore di lavoro a spedire all'INAIL la denuncia d'infortunio; anche se vi è il ritardo, il suo datore di lavoro non rischia alcuna sanzione, perchè si tratta di un infortunio che non ha dato luogo a nessun giorno di assenza dal lavoro.
Alla denuncia va allegato il verbale di PS e le testimonianze di coloro che hanno assistito al fatto.
Tutto ciò le servirà nel caso, possibile anche se poco probabile, che lei vada incontro ad una sieroconversione (HIV e/o HCV).

In ogni caso, un infortunio può essere denunciato anche dopo una eventuale avvenuta sieroconversione.

infortunio inail
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-legale-e-delle-assicurazioni/165-infortunio-inail.html
http://www.medico-legale.it/infortunio_inail.html
AIDS-HIV

L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?

Leggi tutto