Febbre ricorrente con mal di testa e spossatezza

Prima di dicembre 2006 mio figlio Valerio (16 anni ) ha cominciato ad avere episodi frequenti di malessere generalizzato, mal di testa e febbri entro i 38.
La cadenza di questi malesseri era intorno ai dieci/quindici giorni e la durata circa due o tre giorni. Anche quando la febbre non era presente spesso il ragazzo
accusava senzo di affaticamento e mal di testa.
Solamente a luglio scorso tramite analisi è stato riscontrato che Valerio aveva contratto la mononucleosi, infatti il test (datato 4 luglio) del “AC anti EPSTEIN BARR VIRUS VCA – Igg”
risultava essere 90,4 U.A. mentre l’IgM aveva un valore nella norma esattamente 10.
Dal momento che però Valerio continuava ad avere queste ricorrenti febbri/mal di testa/stanchezza abbiamo fatto (in data 17/7) anche l’eco addominale di cui riporto il referto:
“Fegato morfostrutturalmente regolare. Colecisti alitiasica con vie biliari di calibro regolare. Pancreas e reni nella norma, milza ingrandita diametro massimo 13,5 cm. Non lesioni focali. Aorta di calibro
conservato. Vescica indenne da lesioni.”
Abbiamo ripetuto le analisi in data 31 luglio, poiché i sintomi e gli stati febbrili continuavano. ESAME EMOCROMOCITOMETRICO e FORMULA LEUCOCITARIA riportano tutti valori nella norma
così come VES (4), proteina C reattiva (0,01), Transaminasi AST (15), transaminasi ALT (10), Gamma GT (9), Monotest P.B.D. (negativo).
Ancora una volta l'esame Sirologico EBV per quanto riguarda "Ab anti VCA IgG" risulta positivo (3,730) gli altri valori sono tutti negativi.
La situazione di Valerio però non è cambiata e ad oggi ha già fatto numerose assenze scolastiche per ripetuti episodi di febbre. Gli ultimi due hanno anche avuto una durata maggiore e ho riscontrato
anche una diminuzione di appetito (circoscritta ai momenti di febbre) e una piccola perdita di peso.
Il ns. medico ci ha fatto ripetere gli esami includendo questa volta anche quelli tiroidei a causa di un presunto nodulino che avrebbe sentito al tatto durante la visita.
Oggi ho ritirato le analisi i valori che hanno anomalie sono i seguenti:
TSH (5,4)
esame Sierologico EBV - Ab anti VCA igG (3,130)
presenza di proteine nelle urine (10 mg/dL) ------- questo fatto si era già verificato un mese fa durante apposite analisi per l'attività sportiva (pallavolo) che svolge Valerio, all'epoca era stato detto
che poteva dipendere dall'allenamento intensivo, tengo a precisare che le analisi attuali sono state fatte dopo una settimana a casa per febbre e che non era stata svolta alcuna attività fisica.
Intanto Valerio ieri sera aveva un po’ di alterazione (37.1) e mal di testa…..
Può consigliarmi altre analisi o a chi rivolgermi?
Sono veramente molto preoccupata.
Ringrazio fin da desso per la gentile collaborazione e porgo i miei migliori saluti

Paola
Livorno
[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Il virus della Mononucleosi Epstein Barr, ha la caratteristica, di rimanere latente e persistente nelle cellule dell’organismo, soprattutto quelle del sistema linfatico, linfociti, linfonodi, milza, ed infatti “milza ingrandita diametro massimo 13,5 cm.”, può riattivarsi periodicamente, creare la febbre con le caratteristiche da lei descritte, stanchezza, cefalea, diminuzione di peso, perdita di peso, è presente in forma attiva, ma anche innescare patologie autoimmuni, come le tiroiditi, soprattutto se esiste una predisposizione HLA, nella famiglia; il TSH a 5,4, ne è l’espressione. Può anche determinare iniziali screzi renali. Il sistema immunitario, lo rintraccia saltuariamente, perché lui ha la capacità di nascondersi, producendo proteine adatte, compresa una simile alla Interleuchina 10, che serve al sistema immunitario, per comunicare che il pericolo è terminato e l’agente patogeno è stato espulso, quindi ha la capacità di ingannare il sistema, non bisogna cadere nel tranello che lui mette.

In omeopatia, è possibile determinare la sua presenza, degli altri che lo accompagnano, e approntare la terapia idonea per la mononucleosi, che non è mai guarita. Ogni agente patogeno che infetta la persona determina sintomi particolai e peculiari, caratteristici per quell ‘organismo che risponde, conducendo alla determinazione del farmaco che nella sua sperimentazione, ha i sintomi della mononucleosi e quelli della persona infettata, così è possibile riportare l’organismo al suo funzionamento naturale, stimolandolo alla eliminazione del virus. Questa è la spiegazione, molto concentrata della attività terapeutica dell’omeopatia, integrata con quanto scritto sui testi di medicina e in letteratura internazionale, portando l’omeopatia ad una attualità moderna ed attiva.
Chiaramente, andranno eseguiti esami approfonditi per acceratre lo stato del sistema immunitario e della tiroide.

alberto.moschini@fastwebnet.it

moschinialberto@medicitalia.it

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