Hiv problematiche

Salve,
sono una ragazza di 33 anni,da 7 anni positiva all'hiv.Fortunatamente non ho mai avuto grandi disturbi e,ancora oggi non sono in trattamento con una terapia...I valori tutto sommato sono buoni,ma da un anno ho iniziato ad accusare dolori alle gambe.Per essere più precisa,questi dolori partono dalla pianta del piede e si irradiano lungo i polpacci fino alle ginocchia,spesso associato con gonfiore alla caviglie.Spesso quando mi capita non riesco a camminare,avverto la sensazione come se il mio corpo non riuscisse più a sostenersi..ma la cosa più strana è che,da pochi mesi gli stessi sintomi li accuso anche alle mani con la variante che,oltre al gonfiore,diventano bianche e gelide,come se il sangue alle mani non arrivasse...
Ho fatto diversi esami strumantali ed anche del sangue (anche se ogni due mesi sono controllata)ma tutto risulta nei normali parametri.L'unica spiegazione che mi fu data quando feci questi esami,fu,che molto probabilmente iniziava una neuropatia agli arti inferiori e superiori.Ad agosto di quest'anno invece,ho fatto una radiografia mirata alle caviglie ed alle mani,il referto riscontra una sclerosi bilaterale delle limitanti articolari tibio-tarsiche.Giunta a questo punto mi chiedo 1)può essere questo un fattore legato all'hiv? 2)che cos'è una sclerosi bilaterale? 3)devo preoccuparmi?
Ho fatto diverse ricerche al riguardo visto che i medici che mi hanno controllata sino ad ora non riescono a darmi una risposta concreta,tutto ciò che ho trovato parla di malattia chiamata "autoimmune"con particolare risalto per l'artrite reumatoide.
In tutto questo c'è un nesso con l'hiv?
Ringrazio anticipatamente per avermi ascoltata,nell'attesa di una risposta,i miei più cordiali saluti.
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Attivo dal 2008 al 2008
Pneumologo, Perfezionato in medicine non convenzionali
Come dicevo, a proposito dell'HIV, in altro consulto su queste pagine, posso dirle che in nessun laboratorio del mondo, nonostante costosissimi battages pubblicitari, esso è stato sinora dimostrato.

Il problema reale è la immunodeficienza.

Su come si acquisisca questa, poichè in ogni caso il microbo è nulla ed il terreno è tutto, seguo in particolare le ipotesi di Hulda Clark sulle parassitosi, quelle sull'impregnazione del mesenchima di Recheweg, quelle sull'equilibrio acido-base.

Un discorso complesso, ma non tanto, per il quale occorre pazienza, da parte del medico e del paziente.

Posso comunque dirle che le malattie autoimmunitarie (come l'artrite reumatoide)sono solo l'espressione di tale deficienza di "terreno".

La prego di seguire o la dieta dissociata o la zona, e di eliminare del tutto da essa latte - latticini - insaccati - alimenti confezionati con farine 00 - oli di semi - sale raffinato bianco.

Insomma: riso integrale, olio di oliva spremuto a freddo, buona carne di manzo, verdure e frutta. Il resto è out.

Se vede che, con questi semplici accorgimenti, la sua artrite reumatoide migliora, riscriva.
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