Puntura accidentale con ago durante prelievo ematico

Salve, sono una studentessa di infermieristica e durante il tirocinio mi sono punta con un ago utilizzato per effettuare un prelievo ematico su un paziente.
La lesione riportata è minima e puntiforme.
Ho immediatamente lavato le mani con acqua calda e sapone e fatto fuoriuscire il sangue nella zona interessata.
Ho avvertito i tutor e mi sono recata al pronto soccorso dove è stato eseguito un prelievo ematico per la ricerca di HBsAg HCV HIV e HAV.
Il paziente fonte non è stato sottoposto a test diagnostici che accertare la presenza di patologie infettive.
Vorrei sapere quale possa essere il rischio reale al quale possa essere esposta e dopo quanto dovrò effettuare nuovi esami ematici per poter essere certa di aver contratto nessun agente patogeno.

Nonostante sia stata ampiamente rassicurata dagli infermieri che hanno assistito alla dinamica, sono preoccupata.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Cara Signorina,
incidenti come il suo capitano nella nostra professione molto frequentemente e non sfociano in nessuna infezione nella maggior parte dei casi.
L'iter burocratico prevede un tempo di 6 mesi per chiudere la pratica: quello pratico si può avvalere di un NAT test per HIV - HBV - HCV dopo 1 mese dall'accaduto.
Se conosce qualcuno in un centro trasfusionale potrebbe chiedere la cortesia di eseguirlo adducendo la sua forte ansia.
L'iter burocratico dovrà comunque procedere ma lei sarebbe tranquilla.
Avendo a disposizione il paziente, si potrebbe con cortesia chiedere un permesso per l'esecuzione di un test HIV di IV generazione: per i test sierologici per HCV e HBV non occorre alcun consenso.
Non conosco l'organizzazione della sua U.O., per questo è bene che di queste cose parli con il Direttore o con il suo facente funzione.
Mi tenga informato se vorrà.
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite per la sua gentilezza e per la rapidità nel darmi una risposta.

Mi scusi se la disturbo nuovamente e sicuramente inutilmente e perdoni anche l'ignoranza. Il paziente fonte è un signore anziano del quale non si hanno notizie riguardo alla presenza di HBV, HCV ect.
Gli infermieri mi hanno rassicurato dicendo che se questo paziente avesse avuto una patologia con l'epatite oppure l'HIV sarebbe già morto data l'età (più di ottanta anni). Può essere vero?
Sono molto paranoica e non riesco mai a stare tranquilla finché non ho la certezza si qualcosa. Quindi facendo un test tra un mese potrei stare già certa che non ho nulla?
Mi scusi ancora il disturbo, ma i miei tutor non sono stati esaustivi al riguardo e non mi hanno spiegato correttamente la metodica e i tempi.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
facendo un NAT (Nucleic Acid Test) tra un mese, che rivela la presenza di acido nucleico virale potrebbe stare tranquilla, non con un test qualunque.
I NAT test vengono eseguiti ogni giorno sulle sacche e sul sangue dei donatori nei centri trasfusionali: è per questo che le ho consigliato di rivolgersi a qualcuno che vi lavori chiedendo la cortesia: il test lo può fare anche a pagamento ma è molto costoso e in fondo lei si è punta lavorando.
Ciò che dicono gli infermieri è una grande bufala: io ho una paziente di ben 97 anni, ben portati e molto.....scocciante che ha una epatite da HCV ovviamente a bassa attività replicativa.
Quindi il discorso sulla età non tiene.
Alternativa: già stata scritta. Testare il paziente con i comuni test sierologici per HIV, HBV, HCV: se è negativo si metta pure l'animo in pace.
Si ragiona sulle cose concrete e non sulle ipotesi, per di più strampalate dei suoi colleghi.
Saluti cordiali,
Caldarola.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Mi sembrava abbastanza strano il discorso sull'età.
Mi scusi ancora. Non voglio essere di disturbo ma vorrei sapere se i NAT test sono degli esami particolari. Perché io sono una donatrice e dopo una donazione ricevo sempre delle analisi dove, oltre al normale emocromo viene anche analizzata la presenza di HBV, HCV, HIV ma credo che questi siano sicuramente dei semplici esami di routine, purtroppo.

Allora, devo cercare di stare tranquilla. Data la dinamica con la quale è avvenuto l'incidente spero che sia realmente impossibile che si possano trasmettere patologie infettive come l'epatite. Anche perché credo che in questo modo siano presenti tantissimi infermieri ammalati!
Ripeto che ho fatto immediatamente uscire tutto il sangue e che comunque sull'ago in questione ci sarà potuta essere una goccia del sangue del paziente perchè era comunque stato utilizzato soltanto per un semplice prelievo. Quindi il sangue uscito dalla piccola lesione dovrebbe essere in gran parte mio. È giusto come ragionamento?
Un medico analista mi ha detto che facendo ciò che ho fatto posso stare tranquilla.

Io però non riesco ad aspettare sei mesi per avere una certezza anche perché il paziente non viene richiamato per eseguire i test necessari. Nell'anamnesi clinica riguardante gli esami effettuati dal signore nella sede dove svolgo tirocinio non risultano esserci degli esami che verificano la presenza dei virus in questione.

E poi come devo comportarmi, ad esempio, con il mio compagno? Ho paura che io possa trasmettergli qualcosa se mai io sia realmente infetta.

Aspetto una sua risposta. Mi perdoni se le sto facendo perdere tempo. Mi scusi tanto ma ho bisogno di avere un quadro quanto più veritiero possibile sulla situazione!!
Mi tranquillizza il fatto che la ferita sia quasi impercettibile. L'ago mi ha "pizzicato" nella parte laterale del dito, accanto all'unghia. Quindi praticamente non dovrebbe essere penetrato.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signorina,
le ho già detto che le probabilità che lei possa infettarsi sono estremamente remote. Anche a motivo della dinamica dell'incidente.
E che la procedura burocratica prevede tempi lunghi: prima si arrivava ad un anno.
I test che fa come donatrice sono test sierologici, ma tutte le sacche vengono sottoposte ai NAT test, che le ho spiegato che cosa sono, perchè sia certo che i riceventi il sangue intero o gli emoderivati non corrano rischi.
I NAT test vengono effettuati per HIV - HBV - HCV. Di routine.
Dunque, per la terza volta, se qualcuno in un centro donazioni voglia tranquillizzarla sa come fare.
Altrimenti deve aspettare 40 gg per il test HIV di IV generazione (definitivo) e 60 gg per i test sierologici per HBV e HCV di ultima generazione. che possono essere considerati definitivi a quella data.
Per l'HVB tuttavia lei dovrebbe essere vaccinata: se così non è è in difetto lei e chi l'ha ammessa al tirocinio.
Se è vaccinata ed ha un titolo anti HBs > a 10 mUI/L il contagio per l'epatite B non va preso in considerazione.
Con il suo compagno deve avere rapporti protetti dal condom fino a dimostrazione che non abbia contratto nessuna infezione.
Un cordiale saluto,
Caldarola.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite, è stato davvero gentile ed esaustivo (e paziente).

Cordiali saluti.

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