Domande su h.i.v. e clamidia

Gentili medici, ho bisogno di qualche delucidazione in merito ad alcuni quesiti che mi assillano. Ho letto molte informative su questo portale e su altri portali di medicina, ma ancora persistono dei dubbi. Vengo subito a formulare le domande:

- rapporto protetto (con preservativo) con prostituta di Amsterdam il giorno 21/09/2007; test H.I.V. effettuato il giorno 03/12/2007 (test effettuato in vista di una piccola operazione chirurgica di ernia ombelicale): risultato negativo! Dopo 73 giorni (tempo intercorso tra il rapporto e il test) si può parlare di responso definitivo? Il test H.I.V. poi non è più stato effettuato dopo la data del 3 dicembre 2007!
- il virus del'H.I.V. dopo quanto muore a contatto con l'aria, in condizioni termo-ambientali normali?
- ho letto che ci si accorge facilmente se un profilattico è danneggiato. E' vero?
- il profilattico, a patto che sia integro e indossato correttamente, offre davvero una protezione al 100% dalle M.S.T.?
- i test H.I.V. di cosiddetta "IVa generazione" quando sono stati introdotti? Mi chiedevo se nel caso succitato fosse stato fatto uso di questi test di ultima generazione.
- il profilattico protegge anche dal contagio con clamidia?

E' tutto. Vi ringrazio infinitamente per il tempo concessomi.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

i test di ultima generazione sono già in uso da diversi anni ed un rapporto prottetto con un preservativo non è considerato a rischio nè per l'HIV nè per la Chlamydia.
Un profilattico danneggiato è facilmente verificabile come lo è una ruota di bicicletta "sgonfia".

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente Dottor Beretta. Il mio quesito sulla rottura del profilattico può sembrare forse sciocco ma è stato posto poiché fino ad ora non si è mai verificata tale rottura: non sapevo pertanto come poterla verificare. Ho letto che si può trattare di una specie di lacerazione del lattice del preservativo, dovuta all’attrito del movimento del pene all’interno della vagina. Ad ogni modo, le chiedo, se possibile, di rispondere ad alcune domande poste nella mia precedente richiesta di consulto, cioè quelle circa:
- l’efficacia di un profilattico integro contro le malattie sessualmente trasmissibili
- l’efficacia di un test per H.I.V. effettuato a 73 giorni da un rapporto con le modalità sopra descritte - la mortalità del virus dell’H.I.V. quando venga esposto all’aria
Aggiungo, inoltre, una ultima domanda: nel rimuovere il profilattico dopo un rapporto protetto con una persona potenzialmente sieropositiva, c’è il rischio di contagio quando con le mani si tocchi il pene?
Ancora un sentitissimo ringraziamento e un augurio di buon anno e di buon lavoro!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

allora vuole proprio una risposta dettagliata come all'esame di specialità!

Al primo quesito le avevo già risposto in modo affermativo sull'efficacia del preservativo "integro" e qui gliela ribadisco;
al secondo quesito le rispondo che gli attuali test per la determinazione dell'HIV sono attendibili anche prima dei 73 giorni dal supposto contagio.
Al terzo quesito le rispondo che, come tutti i virus, anche l'HIV "esposto all'aria" muore quasi immediatamente ed infine alla quarta domanda, se le mani e/o il pene non hanno ferite sanguinanti, il rischio non sussiste.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Utente
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Le ho chiesto della mortalità del virus dell'H.I.V. perché ho letto di "tempistiche" discordanti: pochi secondi, qualche minuto, perfino un paio d'ore! Questo a seconda dell'umidità e del calore presenti nell'ambiente esterno! Indi per cui, e questo si riallaccia al mio quarto quesito, nel togliersi (e quindi toccare la parte esterna del lattice, cioè la parte che è entrata in contatto con le mucose della vagina!) un profilattico dopo un rapporto con una persona potenzialmente sieropositiva, e subito dopo toccare con le proprie mani il proprio glande (nel caso in cui lo si voglia pulire dopo un rapporto, per esempio), mi chiedevo se c'era il rischio di contagio dovuto al fatto che il virus non muore immediatamente una volta esposto all'aria! Ma, se dice che il pericolo di contagio sussiste solo tra mani e/o glande sanguinanti, ha già fugato il mio dubbio! E perciò le rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti e le auguro tutto il meglio per il suo lavoro.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

spero che lei non abbia strofinato il preservativo, appena utilizzato, sul pene o sul meato uretrale esterno?
Se non è stata fatta questa manovra strana i suoi timori sono eccessivi e non motivati.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Utente
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La manovra che ho eseguito è stata la seguente: ho rimosso il profilattico; successivamente ho insaponato le mani con del sapone liquido e poi ho insaponato e sciacquato il glande e tutto il pene. Non ho praticato la strana manovra da lei indicata! Ad esser franco, se uno la effettuasse mi sembrerebbe molto incosciente! Ma anche supponendo per un istante che sia stato così (e così non è stato!) la prova del nove sarebbe comunque il test, che è appunto risultato negativo al 73esimo giorno! Dico bene? Colgo comunque l'occasione per ringraziarla ancora della grandissima disponibilità nei miei confronti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

è proprio così se le procedure e le manovre sono state quelle da lei indicate.

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Utente
Utente
E difatti dicevo anche, ponendo il caso che la strana manovra fosse stata fatta e ci fosse stato un contatto con del liquido vaginale potenzialmente virale, il test che è stato effettuato al 73esimo giorno (che come lei ha assicurato dà esito definitivo) testimonierebbe comunque che non c'è sieropositività. In altre parole: il test è la vera prova del nove e anche nel caso di un contatto diretto, sarebbe (come in effetti lo è stato) comunque negativo!
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Utente
Utente
Dottor Beretta, la ringrazio tantissimo e le rinnovo un augurio di buon lavoro!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

ricambio gli auguri .
Attento a non prendere più inutili spaventi!

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Beretta, ho ancora un paio di domande: cos'è la metodica CLIA? E' una metodica valida per la determinazione dell'HIV? La ringrazio.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

il normale test per HIV (Elfa, Elisa, Clia, chemiluminescenza) è una determinazione definitiva nella diagnosi a circa 100 giorni dal presunto avvenuto contagio.

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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