Il primo test dovrei farlo

Salve Dottore. Per la prima volta invita mia 10 giorni fa ho avuto un rapporto con una prostituta, durante il rapporto, partito come protetto, mi si è rotto il preservativo, ma dopo pochi secondi me ne sono accorto, mi sono fermato e subito mi sono lavato abbondantemente con acqua e sapone (per quanto possa servire), Lei mi dice che non ha niente. Ora vivo in uno stato di terrore e di ansia con l'icubo di poter aver contratto l'HIV, ho visto che il primo test dovrei farlo a 6 settimane dal rapporto a rischio, ma non riesco a non pensarci ed a non aver paura per me e per quello che potrebbe significare per me ed i miei cari. Per la vostra esperienza quali sono le probabilità (se si può parlare di probabilità) di aver contratto l'HIV? Visto il rapporto ("solo" vaginale) che affidabilità potrei dare al test dopo 6 settimane? Subito dopo ho analizzato attentamente la situazione, non ho notato ne escoriazioni ne taglidi ogni genere sul glande, ne ho notato sangue sul preservativo rotto.
Vi ringrazio anticipatamente per il vostro supporto.
[#1]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

Nell'ipotesi che la prostituta sia sieropositiva per l'HIV (anche se la stessa lo nega), per il rischio di contagio da HIV, nella modalità da lei descritta, non esiste una sicurezza "zero"; direi che il contagio è possibile ma è assai poco probabile.

Il rischio di contrarre l'HIV in un solo rapporto eterosessuale con un solo partner occasionale esiste, ma la probabilità aumenta col numero dei rapporti (sempre ammettendo che il partner sia sieropositivo).
La probabilità è più alta con i rapporti anali rispetto ai rapporti vaginali.

Per tranquillizzarla, le dico che lei dovrebbe essere stato tre volte sfortunato, se la prostituta fosse HIV-positiva, se con un solo rapporto sessuale si fosse contagiato e infine considerando che quel rapporto sessuale è stato protetto per la sua maggiore durata e che lo ha subito interrotto.

Naturalmente, non posso darle una certezza assoluta; questa in medicina non esiste.
Nonostante la bassa probabilità di contagio, bene fa, per sua tranquillità, a sottoporsi al test, e a fare, nel frattempo, per maggiore sicurezza, rapporti protetti con la sua partner fissa.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve dottore prima di tutto la ringrazio per la sua risposta, volevo chiederle altre informazioni se possibile.
Leggendo in giro ho visto che il test deve essere fatto a 40 ed a 120 giorni, nella sua espetrienza (perchè come diceva non ci sono certezzew in medicina) quante persone risultate negative al test dopo 40 giorni sono poi risultate positive dopo quello a 120? In più volevo chederle, ci sono sieroconversioni privi dei sintomi aspecifici come febbre linfonodi gonfi ecc?
In merito poi alle MST quali test dovrei fare e quando? Si manifestano tutte con sintomi? Ad esempio ho letto che la sifilide si manifesta tipicamente entro le 3 settimane dal possibile contagio con delle "eruzioni cutanee" (mi passi il termine) nella zona dove è pasato il virus? E' possibile che questi sintomi non ci siano ( non c'è neanche febbre, linfonodi gonfi o altri sintomi particolari).

La ringrazio anticipatamente per la sua pazienza e disponibilità.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

il test per l'HIV deve essere fatto a distanza di 30 e di 90 giorni, ma alcuni protocolli consigliano un controllo anche a 180 giorni se il rapporto sessuale è avvenuto con una persona quasi sicuramente sieropositiva.
Si deve fare il secondo test solo perchè vi è un "periodo finestra" di almeno 3 mesi, durante il quale non si manifestano anticorpi antivirali nel sangu.
in virtù di questo periodo finestra, il primo test può essere falsamente negativo soltanto nello 0,3% dei casi, cioè 3 su 1000.

La sieroconversione può essere del tutto priva di qualsiasi sintomo o segno clinico, come febbre o linfonodi ingrossati.

Per la sifilide vi è un apposito test sierologico e anche per la sifilide è possibile che sia assente ogni sintomo o segno.

Cordiali saluti.

[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve dottore, la ringrazio per le sue risposte, ma volevo chiederle, quando devo fare il test per la sifilide? Posso farlo contestualmente a quello per l'HIV? O devo aspettare più tempo?
La ringrazio per l'attenzione.

Saluti
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
può farlo anche contestualmente.

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore, la ringrazio per le risposte e mi scuso per la tarda risposta. In merito al test per la sifilide quali test dovrei fare? A distanza di un mese dal rapporto a rischio la presenza del virus è già visibile dalle analisi? In più avrei un'altra domanda, io feci il vaccino per l'epatite B circa 20 anni fa, posso ritenermi coperto per quanto riguarda l'epatite B?
In attesa di un suo riscontro porgo i miei saluti.
Grazie
[#7]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

per la sifilide vi sono vari tests sierologici.
Normalmente, vengono effettuati due tipi di test: quelli non specifici per il Treponema (VDRL) e quelli Treponema-specifici (FTA-ABS o TPHA).

Il test per l'HIV si fa dopo 30-40 giorni dal rapporto sessuale a rischio; se negativo, deve essere ripetuto dopo 90 giorni.
Se il rapporto sessuale è avvenuto con un partner sieropositivo, è consigliato un terzo controllo a 180 giorni.

Per l'epatite B la durata della protezione da vaccinazione è di 5-10 anni, ma può anche persistere per sempre; per vedere se è ancora immune, deve fare il dosaggio degli anticorpi HBcAb.

Sono tutti esami che si fanno con un unico prelievo di sangue.

Cordiali saluti.
[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore, la ringrazio per le informazioni, ma avrei ancora due domande se non la disturbo, i test per la sifilide che mi ha indicato risulterebbero positivi dopo poco più di 30 giorni se il virus fosse presente o è troppo presto? Un risultato negativo degli stessi escluderebbe comunque l'infezione?
In più volevo chiederle se il test dell'HIV lo effettuo in una struttura privata la struttura è comunque tenuta a rispettare ll'anonimato? Se volessi fare questi test (HIV e quelli per a sifilide che mi ha indicato) privatamente risulterebbero molto onerosi?

Grazie

Cordiali saluti
[#9]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

la sifilide è causata non da un virus ma da un batterio, il Treponema pallidum.
I tests sierologici sono positivi, in caso di contagio, entro due settimane.
I tests sono molto precisi e affidabili; un risultato negativo esclude l'infezione.

Per l'HIV ogni struttura, sia pubblica che privata, è tenuta a rispettare l'anonimato.

Quanto ai prezzi delle strutture private, non le resta che informarsi direttamente in loco, potendo variare da un laboratorio all'altro.

Cordiali saluti.
[#10]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

ERRATA CORRIGE su un refuso di stampa nella mia replica 7:

gli anticorpi da dosare per valutare l'immunità sono gli HBsAb.

Cordiali saluti.
[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve dottore, guardando nell'elenco degli esami disponibili nel laboratorio in cui intendo andare ho notato vari tipi di test:

HIV-1 (gene env) DNA (HIV DNA)
HIV-1 (gene gag) DNA (HIV DNA)
HIV-1 RNA (quantizzazione)
HIV1-HIV2-Ab IgG (Western Blot)conferma

Quali di questi dovrei fare? Quali sono le differenze tra i vari test?

Saluti e Grazie
[#12]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

non posso risponderle, perchè la scelta dell'esame spetta ai medici che l'hanno in cura; non sarebbe corretto che io mi sostituissi a loro.

Cordiali saluti.
[#13]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Capisco quanto mi dice, ma almeno la differenza tra i vari test? Quello che intendevo chiederle è che, se io vado nel laboratorio e chiedo di fare il test, quale sarebbe quello più consono? O melgio, quale devo aspettarmi mi faccaino? Sono tutti uguali (nel senso che hanno lo stesso scopo) o ce ne sono alcuni per altre fasi della malattia (dove c'è)?

Grazie
[#14]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore, avrei un'altra domanda, ci sono medicine o alimenti che potrebbero invalidare i test che sto per fare (HIV, THHA e VDRL)? Gli esami devono essere fatti a digiuno vero?
Nell'attesa di un suo riscontro la ringrazio e la saluto.
[#15]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

- alla prima domanda la risposta è NO.

- alla seconda domanda, è sempre buona regola fare esami di sangue a digiuno, anche se per gli esami in questione l'avere mangiato non influisce sul loro esito.
In ogni caso, alla prenotazione di tali esami, le sarà detto come comportarsi.

Cordiali saluti.
[#16]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore nel ringraziarla delle sue risposte Le pongo un altro quesito. Per vedere se il vaccino contro l'epatite B è ancora efficace ha detto che dovrei fare la conta degli anticorpi HBsAb, la mia domanda è: questo test mi indica anche se c'è infezione da epatite B o meno? Nel senso che se gli anticorpi sono presenti questo mi assicura che sono coperto da eventuali infezioni? (qual'è il numero di anticorpi che dovrei aspettarmi per esser sicuro che il vaccino sia ancora attivo?). Da questo test oltre a vedere se il vaccino è ancora "attivo" si riesce a capire se c'è stata o meno infezione (ovviamente questo vale se il vaccino non è più attivo) o devo fare un test diverso?

Saluti e Grazie
[#17]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Nel centro analisi il test è chiamato
ANTICORPI ANTI S VIRUS B (HBsAb)
è questo l'esame di cui sopra?

Saluti
[#18]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Sì, proprio quello.
Se positivo, vuol dire che lei si è già immunizzato in passato nel confronti dell'HBV.
Se negativo, è consigliata la vaccinazione.

Cordiali saluti.
[#19]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore oggi ho ricevuto i risultati del sangue:

Test HIV (Ag/Ab)
(met. MEIA)
HIV1/HIV2/P24 Negativo

VDRL Negativa
TPHA Negativo

HBsAb 271mUI/ml
riferimento soglia di protezione >10mUI/ml

In merito a questi risultati volevo chiederLe:
Il test HIV va ripetuto comunque tra 1,5 mesi vero?
Per la sifilide posso ritenermi non infetto?
Per l'epatite B il valore sopra indica che il vaccino è ancora attivo giusto?

Grazie per la sua pazienza e disponibilità

[#20]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

i test della sifilide sono negativi sia quello generico che quello specifico per il Treponema pallidum. Può stare tranquillo.

Per l'epatite B lei è ancora immunizzato.

Per il test HIV è consigliato un secondo controllo a distanza di 90 giorni dal rapporto a rischio; il primo controllo dà una sicurezza del 97%.

Cordiali saluti.
[#21]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore, la scrivo per una mia curiosità/informatione.
Io ho fatto come le scrivevo su il test HIV, ho chiesto al laboratorio e mi hanno detto che hanno fatto un test combo cercando antigene P24 ed anticorpi per HIV1 e 2. Leggendo in giro ho letto che l'antigene P24 riguarda il Virus in quanto tale e non gli anticorpi ed in genere si positivizza entro le 2 setimana dall'eventuale contagio e che si negativizza una volta che si formano gli anticorpi da parte del sistema immunitario. A questo punto mi chiedo, se il mio test combo risulta negativo, vuol dire che non ha trovato ne gli antigeni ne gli anticorpi per cui:

Non c'è stata infezione, in quanto non ci sono gli antigeni P24 (che potrebbero scomparire al comparire degli anticorpi) e non ci sono gli anticorpi specifici del virus. Come potrebbe esserci stata infezione se non compaiono ne i P24 e ne gli anticorpi? Qualcosa nel mio ragionamento è sbagliato?

Fermo restando che andrò a rifare il test allo scadere dei 3 mesi, mi aiuta a capire questa cosa? In più insieme al referto mi è stato consegnato un foglio del SSN che mi diceva di ripetere il test dopo un mese in quanto il periodo finestra con questi nuovi test si è enormemente ridotti.

Saluti e Grazie
[#22]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
E' come dice lei,
il primo test HIV non ha evidenziato una infezione da HIV.

Riguardo al controllo suggeritole dal suo laboratorio dopo altri 30 giorni dal primo test, non vedo alcun problema.
Se il primo test lo ha fatto a circa 40 giorni dal rapporto a rischio, le sarebbe stato consigliato un secondo test a 70 giorni invece che a 90 giorni; sostanzialmente non cambia gran che.

Cordiali saluti.
[#23]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve dottore, la ringrazio per la risposta ma forse la mia prima domanda non è stata chiara, io intendevo dire che secondo quanto ho letto i test combo dovrebbero dare la certezza, nel senso che se il virus c'è entro 2 settimane compaiono i P24 (scusi la terminologia spicciola) dopo tale tempo più o meno vengono generati gli anticorpi. Quindi se quando ho fatto il test non hanno trovato i P24 vuol dire o che non c'è stata infezione o che dovrei trovare gli anticorpi ceh ahnno negativizzato i P24. In pratica se ho capito bene i p24 scompaiono solo se arriva una sieroconversione con annessi anticorpi giusto? Quindi se quello che scrivono è veritiero il combo dovrebbe darti una garanzia in quanto se la sieroconversione è tardiva i P24 dovrebbero persistere nel sangue, se invece la sieroconversion è avvenuta dovrebbero trovarsi gli anticorpi e non i P24. Insomma, non so, forse ho capito male io ed i P24 possono sparire anche prima della sieroconversione?
A proposito del test secondo il Suo parere, farlo a 75 giorni come indicava il foglio (che secondo me è uno standard che mettono nei responsi) sarebbe risolutivo come farlo a 90?

La ringrazio per l'attenzione e soprattutto per la pazienza.
[#24]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

per effetto del "periodo finestra" il primo test HIV potrebbe risultare negativo, in quanto, pur presente il virus, questo può non essere identificato dalla ricerca sierologica e può anche non avere prodotto una quantità di anticorpi sufficiente. La sicurezza di negatività del primo test è del 97%.

Un secondo test serve per raggiungere il 100% di sicurezza.

Fare un secondo test a 75 giorni o a 90 giorni non modifica di molto la situazione.

Cordiali saluti.
[#25]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve dottore, a distanza di tre mesi dal rapporto a rischio ho effettuato/ripetuto i seguenti test:

Anti Clamidia iqa 0.03
Anti Clamidia iqg 0.17
Anti Clamidia iqm 0.26

TPHA <1/80 rif. <1/80
VDRL <1/2 rif. <1/2

Antocorpi anti HIV1-2 Assenti

Volevo sapere per queste tre malattie posso stare tranquillo o devo ripetere degli esami, in questo caso quando dovrei ripeterli?
Un'altra domanda negli esami che avevo fatto tempo fa (in un altro laboratorio) le indicazioni erano diverse

VDRL Negativa
TPHA Negativo

I risultati mi indicano la stessa cosa?

La ringrazio per l'attenzione.
[#26]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottore, Le volevo precisare una cosa i risultati del test Anticalmidia sono tutti ampliamente sollo i riferimenti riportati sul referto (ora non li ho con me per scriverli) quindi secondo il referto sono negativi. Allor ami chiedo, come mai sono presenti questi valori? Non dovrebbero assenti? O i risultati dipendono dal tipo di test con il quale vengono effettuati? Ed in merito alla mia precedente domanda?

La ringrazio per l'attenzione
[#27]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
possono anche dipendere dl tipo di test; per questo ogni laboratorio indica i valori normali.

Meglio se il secondo test lo fa a 90 giorni.

Buona serata.
[#28]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve Dottor Corcelli, la ringrazio per la risposta, in particolare sul referto i valori di riferimento indicavano quanto segue

Anti Clamidia iga 0.03 <1.0 Negativo
1.0 - 1.4 border line
>1.4 Positivo

Anti Clamidia igg 0.17 <1.0 Negativo
1.0 - 1.4 border line
>1.4 Positivo

Anti Clamidia igm 0.26 <0.9 Negativo
0.9 - 1.1 border line
>1.1 Positivo


TPHA <1/80 rif. <1/80
VDRL <1/2 rif. <1/2

Antocorpi anti HIV1-2 Assenti

Leggendo i valori sembrerebbero negativi, la mia era solo una curiosità dovuta al fatto che in altro laboratorio per TPHA e VDRL indicavano Negativo e non i riferimenti.

Quindi posso ritenere negativi questi test?
Tutti gli esami sono stati fatti a più di 90 giorni dal rapporto a rischio, non ho capito quale dovrei rifare. Tutti gli esami sono stati fatti su campione di sangue prelevato in laboratorio (ovviamente). Le chiedo delucidazioni perchè purtroppo sono in trasferta e non ho un medico curante e soprattutto per tranquillizzarmi un pò.

Saluti ed ancora grazie.

[#29]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
il TPHA e il VDRL possono dare una lieve positività per una reazione crociata con altri tipi di proteine antigeniche che non c'entrano con quelle del Treponema responsabile della lue; per questo, affinchè il test sia considerato positivo, si tiene conto di un range di valore minimo, al di sotto del quale è il test è considerato negativo.
[#30]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Quindi posso ritenere negativi i test sopra?
E quale secondo lei dovrei ripetere?

Saluti ed ancora grazie
[#31]
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
In tutti i tests ci possono essere valori soglia per reattività crociata con proteine similari a quelle virali MA NON VIRALI. Lei ha valori ampiamente negativi e deve stare non tranquillo ma tranquillissimo, non deve ripetere alcun tests perchè tutti i tests fatti sono NEGATIVI. Traspare, però , da tutte le sue domande uno stato ansioso che non ha motivo d'essere e , probabilmente, richiederebbe l'aiuto di uno psicologo.

Un saluto

A. Baraldi

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