Crociato lesionato: chiusura inail?

Buongiorno, lavoro nel settore delle forze dell'ordine e un automobilista mi ha causato un danno mentre ero in servizio in strada a piedi. Diagnosi: distorsione ginocchio destro e dorsolombare. Dopo 5 settimane inail chiude infortunio anche se ancora un po' duole e continuo fisioterapia e visite fisiatriche. dopo 4 settimane di lavoro con limitazioni ho episodio di 'crollo' del ginocchio, dolorosissimo, soltanto camminando in ufficio in orario di lavoro. il pronto soccorso ortopedico mi referta con 20 gg di prognosi e sottolineando che l'evento è legato al trauma precedente richiede nuova risonanza: riapro l'infortunio con l'inail. da nuova risonanza (a 3 mesi dall'incidente con terapie riabilitative continuative) piu' dettagliata emerge lesione a crociato anteriore posttraumatico oltre a problemi degenerativi femoro rotulei. richiedo visita da specialista ortopedico del ginocchio. trascorsi i 20 giorni torno all'inail per proseguimento ma decidono di chidere l'infortunio perchè non ho ancora il referto dell'ortopedico del ginocchio (la visita verrà effettuata tra 2 settimane) e anche se accuso dolore motivano il tutto dicendo che il ginocchio al 'loro' ortopedico è parso in buone condizioni e il dolore è causato dal crociato lesionato e che comunque l'inail non si prende in carico me per altre 2 settimane. cosa devo fare? neppure la risonanza gli interessa??? il ginocchio mi fa male: non riesco a stare in piedi oltre la mezz'ora, non riesco a far le scale, a star seduta su una sedia troppo a lungo. possono fare questo? come mi devo comportare? inoltre, per quanto riguarda il datore di lavoro, in relazione alla percentuale di danno posso chiedere eventualmente l'esonero da servizi prolungati in posizione eretta o devo sottopormi a commissione? un sincero ringraziamento
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,
per la riepertura del periodo di inabilità conseguente all'infortunio il Suo medico curante dovrebbe compilare una certificazione su modello SS1 INAIL barrando la voce "riammissione in temporanea".

http://www.inail.it/repository/ContentManagement/node/N846747252/Mod%201%20SS.pdf

Per quanto riguarda l'idoneità allo svolgimento delle Sue mansioni, è necessario sapere se Lei, considerata la Sua appertenenza ai Corpi armati, è sottoposto alla sorveglianza sanitaria di cui al D.Lgs. 81/08 (in sostanza, se Lei effettua le visite periodiche presso un "Medico Competente", oppure se per i periodi di convalescenza deve essere visitato presso L'Ospedale Militare).

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dottore, la ringrazio dell'attenzione riservatami e della tempestiva risposta. Relativamente al medico di base, questi (anche nel primo espisodio di riapertura inail per ricaduta) mi ha inviato al pronto soccorso a farmi refertare, sottolineando che lui non è convenzionato con inail. e anche in occasione di questa seconda chiusura, l'ho consultato: mi ha risposto di tornare al pronto soccorso ortopedico e che solo a seguito di un nuovo referto ospedaliero che sottolinei l'attuale stato dolente come conseguenza del medesimo incidente, inail puo' riaprire il temporaneo.
Ma mi chiedo per prima cosa quand'è che Inail può decidere che la situazione è stabilizzata? perchè cosi mi è stato risposto alla chiusura: ed io ho chiesto come si puo' considerare stabilizzata se sto facendo fisioterapia e sono in attesa di visita specialistica al ginocchio, oltre al fatto che continua a farmi male pressochè costantemente e con movimenti limitati. la risposta è stata che la stabilizzazione per loro è arrivare a una situazione che non cambia e - a meno che lo specialista ed io optiamo per l'operazione - loro non riapriranno nulla e valuteranno semplicemente con un punteggio. sono sinceramente basita...non mi sembra affatto una situazione stabilizzata... e ricordo che di mezzo c'è un procedimento penale anche... c'è chi mi ha sconsigliato di riaprire anche con referto ospedaliero per non 'aizzarmi' contro inail, che potrebbe rifarsi sull'assicurazione della controparte per rimborsi che andrebbero ad assorbire economicamente il riconoscimento che mi sarà dovuto, ricadendo su di me le spese mediche sostenute ad oggi. ma è vero? puo' accadere?
in secondo luogo aggiungo che la situazione è sottilmente complessa in quanto le risonanze rivelano che c'è un concorso di problematiche: chi puo' stabilire quali siano le post traumatiche dell'incidente? cioè la sindrome femoro rotulea è degenerativa, le alterazioni meniscali piu' o meno pure, mentre le lesioni ai crociati in parte pregresse e in parte presumibilmente postume all'evento. pertanto mi hanno fatto capire che il problema mio è 'di qui in avanti' non riconducibile all'incidente: ma chi lo stabilisce, dove si ferma il postumo del trauma? e come? perchè allora prima non avevo mai avuto sentore e sintomi e dolore e cedimenti?
relativamente al medico competente, già al primo rientro lavorativo mi ha prescritto lavoro con limitazioni per 3 mesi, rivedibile. nel prosieguo potra' procrastinare periodicamente, altrimenti dovro' richiedere la commissione sanitaria e dismettere la divisa... ancora grazie in attesa di gentilissimo riscontro.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Utente,

secondo quanto lei riferisce la situazione è effettivamente complessa.
Da un lato l'INAIL non ritiene di poterLe prorogare l'inabilità temporanea, dall'altro il Suo Medico di Medicina Generale che tentenna, ed a quanto sembrerebbe anche gli Ortopedici non Le vengono incontro.
Per di più, Le paventano ritorsioni da parte dell'INAIL sulla valutazione degli esiti, e sulla rivalsa del medesimo Ente nei riguardi del risarcimento assicurativo.

Non è certo uno scenario in cui prendere con serenità la decisione più opportuna.

Forse il buon senso, più che la prassi in ambito infortunistico, consiglierebbero un videat da parte di un Ortopedico, di struttura pubblica, che goda della Sua fiducia.
Dalla valutazione clinica, può emergere il da farsi: se il ginocchio presenta sintomi e segni che possono migliorare con riposo e terapia, insista per riaprire la temporanea INAIL e prosegua le cure.
Se il responso è invece che limitazioni sono stabilizzate, porti pazienza, utilizzi le limitazioni lavorative per riprendere, con carichi più blandi, l'attività di servizio, fino ad arrivare alla valutazione postumi da parte dell'INAIL (in genere sei mesi dopo la stabilizzazione); ed in tale sede si faccia assistere da un Ortopedico o da un Medico Legale esperti in ambito prevideziale, per ottenere un'equa valutazione dei postumi.

Un'ultima domanda: ha presentato istanza per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e l'equo indennizzo?

Distinti Saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Mascotti i suoi consigli sono stati preziosi ed utilissimi. Mi sono pertanto rivolta al mio sindacato che fornisce il servizio di assistenza del medico legale. L'ho già incontrato, questi suggerisce per il momento di considerare conclusa la partita Inail, concentrarci sul riconoscimento da parte di questa di un punteggio per danno biologico (7 invece dei 3 punti riconosciutimi prima della constatazione con nuova RM delle lesioni ai crociati) e di percorrere parallelamente la strada della causa di servizio. L'ortopedico specialista del ginocchio auspico farà la sua parte professionale tra un paio di settimane. Purtroppo il ginocchio continua a farmi male e per ora sopporto, almeno ancora un po'... poi si vedrà.
La ringrazio per la professionalità e efficacia dei suoi consigli, è un po' assurdo come ne' sul luogo di lavoro, ne' il proprio legale, nè l'ambito sanitario 'difensivo' si prendano la responsabilità di indicare alle persone come è costituito nella sua complessità l'organismo dell'assistenza in casi simili ai miei. Ho avuto molta piu' chiarezza dalla sua consulenza online in poche battute che in 3 mesi di tribolazione tra uffici e ambulatori... giusto per restare a riposo. grazie ancora, buon lavoro