Osteopenia discreta

Gentili dottori,
scrivo per chiedere una vostra opinione su una cura in seguito a diagnosi di osteopatia discreta fatta a mia madre, di cui riporto di dati dell'esame:
Anni 60
Menopausa a 56
Altezza 163 cm
Peso 54 kg

Risultati DXA anca (totali):
Area 35.52 cm2
BMC 25.16 g
BMD 0.708 g/cm2
T score -1.9
PR 75%
Z score -1.0
AM 86%

Risultati DXA colonna (totali):
Area 61.30 cm2
BMC 51.92 g
BMD 0.847 g/cm2
T score -1.8
PR 81%
Z score -0.4
AM 95%

Diagnosi referto: osteopenia discreta.

La cura prescritta è:
1) Dibase 300000, una fiala la sera per via orale, dopo cena, per due giorni consecutivi. Da ripetersi ogni 3 mesi.
2) Una bustina al giorno di Calcit Vitamina D3 (calcio carbonato + colecalciferolo) da 1000 mg/880 U.I. per trenta giorni consecutivi.

Le domande che vorrei porvi sono:
a) La diagnosi di osteopenia discreta quanto grave è in relazione all'osteoporosi?
b) Il foglio illustrativo di Dibase 300000, scrive una fiala all'anno, mentre la cura prescritta è di due fiale in due giorni (oltre le bustine) da ripetersi ogni 3 mesi. Una dose 8 volte superiore (+800%) a quanto consigliato, non sarà troppa?
c) Una cura così forte può comportare rischi o effetti collaterali di una certa gravità?

Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che vorrete darmi nel sciogliere i miei dubbi.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile utente, i dati che ci ha fornito non sono sufficienti per darle consigli. Sarebbe necessario saper quanto latte e formaggi assume settimanalmente sua madre, quanto si espone al sole, quanta attività fisica svolge, se ha mai subito fratture personalmente o se ci sono familiari con frattura di femore o vertebre ed altre informazioni che potrebbe rilevare leggendo il minforma sull'osteoporosi che può trovare al seguente link:

https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/

In attesa che ci fornisca ulteriori informazioni, posso dirle che la osteopenia corrisponde per definizione ad un medio rischio di frattura; dovrebbe dirci anche il valore di T-score del collo femorale oltre al totale che ci ha riportato. Al di sotto di -2,5 si parla di osteoporosi ad alto rischio di frattura. Il dosaggio di vitamina D in fiale serve a "riempire il serbatoio" quando è vuoto, io le consiglierei comunque di assumerlo a digiuno con poco latte e non dopo cena. Può stare tranquillo che i farmaci che le hanno prescritto non provocano effetti collaterali.
Ci tenga informati

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

[#2]
dopo
Attivo dal 2006 al 2023
Ex utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta. Mia madre prende una tazza di latte a cena, mentre mangia formaggio (tipo asiago, sia fresco che un po' stagionato) sia a pranzo che cena; come quantità è circa un etto al giorno. Per quanto riguarda l'esposizione al sole è più frequente dalla primavera all'autunno, quando passa una o due ore in giardino o nell'orto. Oltre a passeggiate domenicali sia d'estate che d'inverno.
Di attività fisica ne fa parecchia, sia nelle faccende domestiche, sia in palestra (fa ginnastica vertebrale) per un problema di schiacciamento a delle vertebre avvenuto in seguito ad una caduta.
Per il resto nessuno in famiglia, ne mia madre, ha avuto problemi alle ossa o scheletro, eccetto un po' scogliosi mio fratello da piccolo.

Di seguito le riporto gli altri dati dell'esame (dal immagine del referto si vede solo la parte alta del femore, i dati del T-score li ho riportati come scritti nella tabella del referto):
T-score neck -1.8
T-score troch -1.5
T-score inter -1.8
T-score total -1.9
T-score ward's -2.3

La ringrazio e le porgo i migliori saluti
[#3]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Dalle notizie che fornisce sull'apporto di calcio ed esposizione solare, direi che sua madre è una paziente modello. Il livello densitometrico che dobbiamo considerare è -1,9 che corrisponde ad un medio rischio di frattura. Pertanto le consiglierei di eseguire una radiografia con morfometria del rachide dorsale e lombare, per decidere se sia necessaria terapia con altro genere di farmaci. Cordialità
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