Perdite di memoria

buongiorno!!sono preoccupata per mia madre.ha 72 anni ed è in buona salute.però non si ricorda ad esempio di alcune persone, di essere stata in quel luogo, di avermi tenuto il cane tempo fa ecc.ma quello che ieri mi ha preoccupata è che non si ricorda neanche cose recenti, che due settimane fa ha dovuto fare per 4 giorni punture in pancia.
ho paura che con il tempo peggiori, fino a dimenticarsi il gas aperto o non ricordarsi dove si abita. che consigli mi puo dare??se io le compro qualche goccia omeopatica,può aiutare?sono contraria a psicofarmaci.grazie mille .
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
quello di cui in primo luogo ha bisogno la Sua mamma non sono né uno psicofarmaco convenzionale, né le gocce omeopatiche, ma una corretta indagine del suo stato di salute.

A parte le difficoltà di memoria, quali sono le condizioni di salute della Sua mamma ? Soffre di qualche (qualsiasi) altra malattia ? Assume già qualche farmaco ? Queste informazioni sono molto importanti, perché non escluderei che possa trattarsi di un segno di peggioramento di uno dei problemi eventualmente già noti, e dunque di ottimizzazione delle cure eventualmente già impostate.

Il peggioramento in questi mesi estivi potrebbe essere stato più evidente sullo sfondo delle problematiche purtroppo tipiche incontro alle quali vanno spesso gli anziani nei mesi estivi (disidratazione, disbilancio degli elettroliti).

Farei comunque una visita medica generale dal vostro medico di famiglia, controllerei i parametri di routine (pressione arteriosa, glicemia, ecc.), esami di routine. Farei anche l'esame obbiettivo neurologico, e, se sarà ritenuto opportuno, molto consigliabili i test neuropsicologici (per definire il tipo ed il grado di decadimento). Sempre se il neurologo riterrà opportuno, anche gli esami strumentali: delle condizioni dei vasi sanguigni (con l'ecografia) e dei tessuti cerebrali (con la risonanza magnetica, se non ci sono le controindicazioni). All'età della Sua mamma questi avrebbero senso anche come esami controllo.

Solo dopo aver cercato di capire le cause si può dire quali cure sono necessarie.


Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
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la ringrazio della sua cortese risposta.l'unico farmaco che mia madre assume da tanto tempo è per la pressione e si chiama PERINDOPRIL.secondo Lei potrebbe essere questo??sugli effetti indesiderati non ho riscontrato nulla di ciò. grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
questo farmaco non dovrebbe essere la causa delle difficoltà di memoria, ma l'informazione aggiuntiva che Lei ha dato rispetto al farmaco testimonia quello che Lei stessa scrive, cioè che la Sua mamma ha problemi di "pressione" (presumo che sia affetta dall'Ipertensione Arteriosa).

Dunque, come scrivevo prima, non escluderei che (nelle "perdite di memoria") possa trattarsi di un segno di peggioramento di uno dei problemi eventualmente già noti (come, ad esempio, l'ipertensione arteriosa, che a lungo andare, e se non controllata adeguatamente, può causare danni a livello dei vasi sanguigni cerebrali e dunque anche a livello dei tessuti cerebrali). La prima cosa da verificare sono dunque gli attuali livelli della pressione arteriosa della Sua mamma: concordare con il vostro medico di famiglia di monitorarli e di ottimizzare, se sarà necessario la terapia antiipertensiva (per la "pressione"). Bisogna inoltre fare un check-up di tutti i fattori di rischio cardio-vascolare e cerebro-vascolare (stile di vita, alimentazione, peso corporeo, livello dei lipidi nel sangue, ecc., ecc.): sempre con il vostro medico di famiglia.

Questo è un consiglio più specifico che riesco a dare, potendo ora ipotizzare che i problemi cognitivi della mamma possano essere correlati alle problematiche cerebro-vascolari (come succede nell'età avanzata nella maggior parte dei casi).

Tuttavia, rimane assolutamente valido anche tutto quello che ho già scritto nella mia prima risposta rispetto alla visita generale, esami, visita neurologica, test neuropsicologici ed esami strumentali.
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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