Epilazione permanente: metodo e consenso informato

Salve,
ho recentemente assistito ad una seduta di IPL del mio partner e ci sono alcune cose che ci hanno lasciato un po' perplessi.
Come recita l'oggetto del consulto, il primo ordine di dubbi riguarda il metodo. In particolare, è stata applicata la luce pulsata anche su parti di corpo con peli di circa un centimetro (e forse qualcosa di più, considerando anche la parte sotto la superficie). Ma non si dice che la fotoepilazione è efficace con peli lunghi 2-3 mm (e magari includendo in questa lunghezza anche la parte di pelo che si trova sotto la superficie)?
Una settimanella dopo la seduta a casa abbiamo provveduto a tagliare questi peli lunghi e dopo qualche settimana sono ritornati come prima. Eppure il medico assicurava che la luce pulsata produce i suoi effetti anche con questa lunghezza.

Altra questione, punti neri e nei sarebbero stati protetti dalla luce pulsata applicando una matita bianca. Credete sia sufficiente? Ho notato che un punto nero del mio partner dopo la seduta si è leggermente schiarito. Insomma, non siamo proprio sicuri che questo medico sappia perfettamente quello che fa, tanto più che durante la seduta chiede in continuazione al suo tecnico (il quale, mi sembra di aver capito, mette a disposizione il macchinario, anche se non saprei quali titoli possiede) quali frequenze adottare per le varie parti del corpo, dimostrando quindi di non avere una grande esperienza. Inoltre, man mano che venivano trattate le varie zone, ho sentito questo medico domandarsi più volte e chiedere al tecnico se era già passato o meno su alcuni punti. Il risultato è che in effetti alcuni punti non sono stati trattati, altri probabilmente hanno ricevuto più di una "scarica" di IPL.

Ci sarebbe anche dell'altro, ad esempio affermare (sempre lo stesso medico) nella visita precedente alla prima seduta di IPL che per quel che riguarda l'epilazione sullo scroto, "vediamo cosa si può fare, comunque non le faccio spendere inutilmente soldi se non ci sono risultati". Salvo poi alla prima seduta smentirsi dicendo che è una zona troppo delicata.

Dubbi finali riguardano il consenso informato. Date queste premesse, ho consigliato al mio partner di farsi dare una copia del consenso che aveva precedentemente firmato, giusto per sapere nel dettaglio ed avere un promemoria dei rischi che ha accettato di prendere, sottoscrivendo il consenso stesso.
Ma sembra che il medico abbia un po' tergiversato, adducendo molto frettolosamente il fatto che il consenso informato serve soltanto al medico e quindi... "che se ne fa Lei"?
A questo punto vorrei sapere, è o no obbligatorio per il medico rilasciare su richiesta una copia del consenso informato al paziente? Se sì, cosa si nasconde dietro un eventuale rifiuto espresso?

Scusate se mi sono dilungata, ma era necessario per far capire un po' la situazione specifica e permettervi di poter fare alcune considerazioni sulle questioni accennate. Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra disponibilità.
Saluti
[#1]
Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 102 6
gentile utente,
sicuramente quando ci si affida ad un medico è molto importante che si instauri un rapporto di fiducia; nel suo caso mi sembra che non ci sia assolutamente.
Francamente le consiglio (anche per il futuro) di parlarne con lui e farsi spiegare bene in modo da non avere dubbi sul trattamento e anche sull'operato del medico.
Premesso ciò: 1) in genere i peli vengono accorciati per diminuire l'impatto sulla cute sana
2) i punti neri non possono causare danni anche se non protetti
3) il consenso informato dovrebbe riassumere tutto quello che il medico le ha detto durante la visita, ritengo sia corretto se le lo chiede darle una copia. Sono sicuro che il suo medico, se proverà a richiederlo, glielo farà avere.
cordiali saluti

Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it

[#2]
Dr. Domenico Laquintana Dentista, Medico estetico 158 8
Mi permetto di aggiungere due righe sul fatto che "il medico chiedeva continuamente al suo tecnico che forniva il macchinario le potenze da usare".

Immagino che il collega stesse provando un nuovo strumento da acquistare e chiedesse al fornitore alcune modalità di funzionamento. Sono certo (o meglio mi auguro) che sapesse benissimo come fare un intervento di fotoepilazione.

Personalmente non condivido la presenza di un venditore davanti al paziente: noi tutti abbiamo l'esigenza di provare nuovi macchinari ma, nel caso di procedure come l'epilazione, basta fare una prova su se stesso, ad esempio sul dorso della propria mano.
Per altre funzioni si possono usare tessuti di animali (come accade nei corsi di perfezionamento).

In ogni caso mi associo al consiglio di palesare le sue perplessità direttamente al medico in modo da chiarirvi e procedere con piena fiducia reciproca (o non proseguire affatto ).

La saluto cordialmente,

Dott. D. Laquintana
www.domenicolaquintana.it
dottor@domenicolaquintana.it

[#3]
dopo
Utente
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Vi ringrazio per le utili indicazioni e consigli che mi avete fornito. Come al solito, sempre puntuali e disponibili in questa community.
Cordiali saluti