Corretto approccio pancia a B.

Mi è chiaro che il dimagrimento localizzato non esiste. Per il resto, confusione. Ho 46 anni, sono alta 1.78 e peso 78 chili. Dieci anni fa sono calata di 16 chili senza conseguenze negative. 6 mesi fa sono calata di circa 5-6 chili, in due mesi e mezzo, camminando, senza seguire diete. Risultato: solchi nasolabiali (risolto con acido ialuronico), pelle delle braccia cadente e rugosa e l'odioso "salvagente" che resiste stoicamente. La pancia, a B, è divisa in due parti, una sopra l'ombelico e una sotto, con un solco centrale. Entrambe misurano 96 cm e sono flaccide. Se mi piego in avanti le due parti penzolano. Sono determinata, non avrei problema a continuare con il movimento e a iniziare una dieta, ma visti i primi danni del dimagrimento di soli 5 chili, ho il terrore dello svuotamento ulteriore di braccia, volto e seno (che per il momento regge abbastanza). Non mi importerebbe se il seno si riducesse, ma se cadesse aggiungerei danno al danno.
Cosa fare, realisticamente? Ammazzarsi di addominali (chi dice di sì, chi dice di no), continuare a spendere soldi in inutili creme, fanghi e massaggi, affidarsi a trattamenti specifici? Tre medici di medicina generale mi hanno detto cose diverse, attendo la visita con dermatologo, nutrizionista, fisiatra (ho anche una scoliosi che non aiuta) e chirurgo estetico, ma nessuno mi riceve prima di settembre. Il portafogli si svuota e le idee si fanno sempre più confuse. In linea generale, qual è un corretto approccio? Grazie.
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Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 102 6
Gentile utente, l'approccio corretto è prima di tutto la valutazione dello specialista. Sarà lui, dopo una visita, a dirle se il suo problema si può risolvere con esercizio, trattamenti o chirurgia. Molto dipende dalla qualità della cute e da altri fattori che possono far propendere per una o l'altra soluzione
cordiali saluti

Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
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