Deficit di iga e sospetta celiachia

egregi medici, siamo genitori di un bambino di 5 anni che fin da piccolino ha avuto frequenti episodi di polmoniti e broncopolmoniti con successivo ricovero. Viviamo nella paura continua che si prenda uno di quei virus influenzali o infezioni virali proprio perchè ogni volta si aggrava e viene sottoposto a massicce dosi di antibiotico (al ROCEFIN risponde bene). Da circa 3 anni abbiamo accertato che soffre di un deficit totale di IGA e questa e la causa della sua cagionevola salute. C'è una terapia o un vaccino che curi la sua patologia?
Lo scorso anno in seguito delle analisi del sangue abbiamo scoperto anche che probabilmente è celiaco. Riporto qui di seguito quanto evidenziato dai risultati degli esami: ANTICORPI ANTITRANSGLUTAMINASI iGg 71- AC ANTI TRANSGLUTAMINASI IGA 0.10. In seguito ad un ricovero all'ospedale Bambin Gesù di Roma per una celluite perisettale ed una gastrointerite gli sono state eseguite analisi per accertare la sua situazione ma non abbiamo indagato ulteriormente perchè il bambino è stato dimesso. Dovevamo sottoporlo ad una gastroscopia ma non abbiamo più avuto il coraggio di andare oltre per paura dell'anestesia. Non segue una dieta priva di glutine e per questo ce ne rammarichiamo ma ce lhanno sconsiglata. Vorremmo indagare ma non sapiamo da dove cominciare ed a chi rivolgerci. Possiamo evitare la gastroscopia e sottoporlo a delle analisi meno invasive. Ringraziamo anticipatamente e porgiamo cordiali saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Gentile Signora ,

la malattia celiaca e' caratterizzata da intolleranza al glutine e quindi necessita di una dieta priva di questo, poiche' anche in piccole quantita' il glutine, in questi soggetti, provoca lesioni a carico dei villi intestinali.
Le indagini di routine prevedono la ricerca degli anticorpi Ig A, di quelli anti endomisio di classe A e G e antitransglutaminasi sempre di classe A e G ed anche la ricerca di particolari antigeni di istocompatibilita' nel siero; a tutto cio' si dovra' aggiungere, per avere una diagnosi definitiva di malattia celiaca, un esame istologico della mucosa duodenale con prelievo bioptico.
La biopsia, quindi , per quanto detto sopra e' fondamentale per una corretta diagnosi e non se ne puo' fare a meno. Il consiglio che Le posso dare e' di rivolgersi ancora all'Ospedale Bambino Gesu' che ha gia' avuto in cura suo figlio per il prosieguo delle indagini e l'accertamento definitivo di celiachia a cui dovra' seguire la successiva dieta totalmente priva di glutine.

Un caro saluto

Dr A. Baraldi

Un saluto

A. Baraldi

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la repentina risposta. Approfitto della sua disponibilità per porle un quesito. E' vero che esiste una la possibilità di effettuare una gastroscopia con una "capsula". Se si sarebbe cosi gentile da indicarmi dove ed a chi posso rivolgermi. Pensa che al Bambin Gesù pratichino questo tipo di intervento endoscopico. Di cosa si tratta? Le porgo i miei pù cordiali saluti.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Da quello che so la tecnica di prelievo con capsula e'stata del tutto abbandonata poiche' l'intervento richiedeva molto piu' tempo rispetto a quello attuale che si realizza con endoscopia digestiva con prelevamento di tre quattro, campioni di mucosa duodenale; con la tecnica della capsula , invece, si doveva aspettare che questa raggiungesse il tratto del digiuno per peristalsi intestinale e solo allora si poteva attraverso un meccanismo pressorio stappare una siringa collegata alla capsula e per decompressione si otteneva il frammento di biopsia. Come vede era una tecnica molto lunga e complessa, mentre con la tecnica endoscopica e' tutto molto piu' rapido e semplice. Sicuramente all'Ospedale Bambino Gesu' si pratica la tecnica endoscopica e quindi si rivolga con fiducia a questa struttura che seguira' al meglio il Suo bambino.

Un caro saluto
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
I sintomi che lei riferisce indirizzano chiaramente, verso la diagnosi di celiachia, quella facilità ad ammalarsi, ne è il primo indice. Ogni volta in cui un bambino presenta una freaquenza eccessiva a presentare malattie infiammatorie, occorre sempre indagare sulle cause, in cui la celiachia, può esserne una, ma anche altre sono le cause da idagare, soprattutto la presenza di agenti patogeni, fra cui i virus sono i maggiori. Va ricordato che la celiachia è una patologia autoimmune, HLA dipendente. Precisi alleli sono presisponenti, non solo il DQ2—DQ8, ma molti altri ed ogni volta in cui viene esegiuito l’esame di tipizzazione Classe I e II, va controllato nella bibliografia internazionale, poiché spesso nuovi alleli vengono aggiunti nella predisposizione. Quindi esecuzione della tipizzazione HLA classe I e II, non del solo DQ2—DQ8, che sarebbe troppo riduttivo. Predisposizione genica, che va indagata, fattori ambientali, di cui la presenza del glutine, l’infezione da virus, fra cui i maggiori sono i Rotavirus, Parvovirus B19, Adenovirus, sono i maggiori, iniziano il procedimento autoimmune del mimetismo molecolare, in cui si verifica l’errore del sistema immunitario, che produce anticorpi anti cellule dell’intestino, fino alla completa distruzione dei villi intestinali, da qui il progressivamente aumento del malassorbimento; altro indice importante è la presenza progressiva dei linfociti intraepiteliali, che possono essere caratterizzati. Per spiegare, un cinese, che non ha mai assaggiato il lgutine di grano, pur avendo un HLA predisponente, una infezione virale, non svilupperà mai la patologia conclamata, solamente quando inizierà ad assumere glutine, quindi in Italia, ma prima, mai.
Va ricordato che con il deficit di gammaglobuline le vaccinazioni sono altamente controindicate, qualsiasi vaccinazione è sempre pericolosa, io purtroppo, vedo moltissimi danni da vaccino, ed ho constatato una correlazione fra celiachia e vaccinazione, in cui il virus vaccinico si è fissato nei nuclei della base, a livello cerebrale parietale e frontale. Patologia su cui sto raccogliendo una grande documentazione laboratoristica.
Esclusi pertanto i vaccini, rimane la terapia che deve essere sempre susseguente alla diagnosi, quindi accertamento preciso dell’agente patogeno interessato e cura per la sua eradicazione; nel caso di virus gli antibiotici non hanno alcun effetto; pertanto va sempre messo il bambino nella consizione di non ammalarsi.
ANTICORPI ANTITRANSGLUTAMINASI iGg 71-, La transglutaminasi è un enzima implicato sia nella metabolizzazione del glutine sia nei meccanismi che portano al danno cellulare,
è altrettanto sensibile e specifico. Il passo successivo è arrivare a determinare tutte le caratteristiche genetiche legate alla malattia e, così, avere la possibilità di valutare se anche esiste soltanto la possibilità che si presenti la malattia. Va anche detto che questo è già in parte possibile con il test genetico mirato all’HLA . Petanto io mi pongo sempre la domanda, “perché devo far diventare quel bambino celiaco, se ho la possibilità di evitarlo, sapendo già che questa patologia si verificherà?” considerando che associato a questa patologia ve ne sono molte altre importanti.
Effettivamente, non capisco perché “Non segue una dieta priva di glutine e per questo ce ne rammarichiamo ma ce lhanno sconsiglata.” È stato consigliato di proseguire la dieta con glutine, pur sapendo che il bambino era predisposto. Solita domanda. Perché condurlo verso la celiachia? Con tutto quello che è associato, ma soprattutto le attenzioni che deve avere per evitare il glutine nascosto, mentre attualmente la sempice attenzione al glutine manifesto, può essere sufficiente.

La gastroscopia serve solamente per diagnosticare la malattia conclamata, in cui devono essere presenti, la riduzione totale dei villi intestinali e la presenza di oltre il 60% dei linfociti intraepiteliali; ma il bambino non lo devo portare a questo punto, gli devo evitare queste lesioni anatomiche che so benissimo interverrano, non devo permettere più che si ammali, che debba fare un uso indiscrimanto di antibiotici e antipiretici che vanno a ledere il suo sistema immunitario.
Devo fare una prevenzione, pertanto i dati clinici, dimostrano già la presenza della malattia, gli esami ematochimici anche, basta eseguire la tipizzazione HLA di classe I e II, per accertare definitivamente la sua predisposizione, non solo alla celiachia, ma ad altre patologie autoimmuni, per cui potrò eseguire perfettamente la prevenzione che mi interessa. In questo modo non ho stressato il bambino sottoponendolo ad un esame invasivo, ho accertato le sue predisposizioni, posso prevenirle. Il bambino dovrà evitare soltanto il glutine, ma io lo ho preservato da guai futuri veramente importanti. L’utilizzo del riso, mais, grano saraceno, castagne, non ha mai danneggiato nessuno, anzi, lo ha sempre condotto ad una alimentazione varia e priva di rischi nei confronti di infiammazioni intestinali a cui il glutine può condurre.
Come vede, è molto semplice, eseguire il ragionamento clinico e diagnostico, senza sottoporre il bambino ad esami invasivi e stressanti, attuare una buona prevenzione; certamente la diagnosi di celiachia, non sarà più possibile, quella anatomopatologica, ma poco importa, se devo salvaguardare la salute del piccolo.
Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

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