Forte sovrappeso da psicofarmaci, sedentarietà, ventre prominente.

Moglie 70 anni. Tumore mammella operato nel 2001.
Frattura a cuneo di due vertebre (D e L) da grave caduta nel 2009.
Modestissima osteoporosi.
Episodio di depressione maggiore a inizio 2010. Curato con Zyprexa, Abilify, Anafranil ecc.
Aumento di peso esagerato, da 75 a 95 KG., poi ridiscesi a 90 diminuendo drasticamente l'assunzione di cibo. Ventre prominente. Statura 175 cm.
Frattura della tibia e malleolo a fine 2010, forse anche a causa del sovrappeso.
Lunghissima guarigione (5 mesi, a causa di piaghe conseguenti l'intervento di riduzione). Invalidità residua permanente al 12%
Questa obesità incipiente avrebbe causato una grave ricaduta della depressione (ex bellissima donna...) insieme ad altre cause (sfratto, per ora sospeso; mio infarto con 3 BPAC nel 2011 a 71 anni).
Attualmente curata prima con Deniban, poi Remeron + Elopram.
A parte qualche attività domestica mattutina, assoluta sedentarietà. Ipersonnia.
Quali esami possono essere effettuati per escludere cause organiche della depressione, o individuarne eventuali cause endocrine? Quali si potrebbero effettuare a domicilio, dato che esce molto raramente e a fatica da casa, e solo al pomeriggio?
Come intervenire sulla pressione, 160/170 su 100, non curata?
Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

I farmaci comprendevano e comprendono molecole che aumentano l'appetito, e quindi il peso. Rispetto al discorso della situazione endocrina, visto che nel frattempo ci sono stati la frattura e l'infarto, presumo che siano stati eseguiti esami vari, da cui evidentemente non è emerso nessun sospetto.

Ormoni tiroidei e prolattina possono essere misurati, poiché talora sono alterati indipendentemente o come conseguenza di alcuni farmaci.

In una persona anziana le cause cosiddette organiche di depressione hanno di solito origine cerebrovascolare o nelle malattie croniche dolorose.

Perché l'ipertensione non è in trattamento ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente

Non é curata perché la moglie si rifiuta di vedere il cardiologo od altri medici.
Accetta solo dietro forti pressioni e molti indugi di recarsi ogni tanto dallo psichiatra che la cura.
Il quale avrebbe consigliato un ricovero di "taratura", accettato in sua presenza, ma che ora viene procrastinato sine die.
Durante le cure sono stati eseguiti moltissimi esami, in particolare é risultato alto il colesterolo. Ma è passato un anno e andrebbero ripetuti.
E' una situazione difficile, perché la moglie, finiti i lavori domestici svolti con aiuto, passa tutte le giornate a letto. Sembra si vergogni di essere ingrassata e imbruttita, ma rifiuta di uscire e di curare se stessa.
Grazie molte.
(NB L'infarto é toccato a me: per fortuna sembra tutto a posto, per ora)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

un simile atteggiamento indica che la persona non è affatto in buon equilibrio mentale, per cui certamente va incoraggiata a farsi vedere per riconsiderare la sua cura psichiatrica, e portata dal medico di base per risolvere le altre questioni. Anche perché altrimenti le domande sulle cause della malattia rimangono tali, visto che quantomeno una visita si presume la debba fare.
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dopo
Utente
Utente
Grazie dott. Pacini.
La paziente si rifiuta di muoversi da casa.
Si è tuttavia, dopo insistenze, recata dallo psichiatra che ha modificato la cura, tornando ad Abilify (5mg/d) indi Edronax (4mg/d) oltre a Tavor al bisogno (ansia e insonnia).
Ha prescritto di nuovo la clinica ma la paziente la esclude categoricamente.
Potrei farle fare a casa i prelievi per gli esami ed una visita del cardiologo per un ECG e stabilire almeno una terapia per la pressione.
A me sembrava che sarebbe indicata una psicoterapia per diminuire l'ansia e ricostituire un rapporto più equilibrato con la realtà.
Ma lo psichiatra, che è anche psicoterapeuta, non ritiene opportuno il momento.
Ogni sollecitazione a muoversi, passeggiare, curarsi ecc. provoca rifiuto e fastidio. Vacanze? Guai a parlarne.
Secondo quanto leggo e sento sto adottando un comportamento di affettuoso "laissez faire" sperando che i farmaci migliorino la situazione.
Non c'e' però rischio di cronicizzazione del tutto, psichico ed organico?
Grazie ancora per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

A quelle dosi abilify può avere un effetto antidepressivo, ma in alcuni sottotipi, ovvero non è la classica terapia antidepressiva.
La persone depressa non reagisce se non con fastidio e disperazione alle sollecitazioni, la fanno sentire in colpa o inadeguata, poiché comunque non ritiene di poter star meglio. Farei rivedere la diagnosi, perché il tipo di cure assunte richiama non ad una diagnosi di depressione, quindi va chiarito il discorso.
La cronicizzazione della depressione significa semplicemente una sua tendenza a persistere, non incurabilità.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Caro dott. Pacini mia moglie ha sospeso Edronax perche' sudava troppo e troppo spesso e accusava debolezza. Nel frattempo ha niziato un ipotensivo (Micardis40) e quindi e' tutto da rifare. Ma i medici sono in ferie e per telefono non mi sembra il caso.
Inoltre deploro che lo psichiatra abbia dato così poca importanza all'aumento esagerato di peso (20 kg.+!) che in una ex- bellissima donna ha il suo bravo effetto depressivo autonomo,
E poi non posso mica "sgridare" lo psichiatra, ne' cambiare ancora. Sarebbe il quinto, sia pure in trent'anni. Sono un po' disperato, per ora, ed anch'io credo ci sia un problema di diagnosi, e non da oggi.
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La terapia con Abilify e Edronax (nel frattempo raddoppiati) sta dando frutti. Non si parla piu di suicidio, ma di abiti trucco e parrucchiere! Non sta piu a letto di giorno.
Lo psichiatra pensa che la depressione sia in miglioramento e forse in regresso. Anche lui adesso ha Pero' dubbi sulla diagnosi.
Rimane pero' nessuna voglia di uscire e ancora meno di affrontare visite ed esami clinici. La pressione e' scesa un po' a 150/90 ma il battito cardiaco a riposo permane a 100/110 il che mi sembra pericoloso. Io da profano ma affettuoso coniuge da 46 anni temo tuttora qualcosa di organico ( tiroide) e da infartuato temo un rischio vascolare.
Insistere per ECG ed esami a domicilio?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Gli esami sono più che opportuni.
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