Invalidità contributiva

Gentili dottori,

buona sera. Volevo chiedere, se possibile, delle cose. Mio padre ha sostenuto la visita per l'invalidità civile ed ho avuto il 100% di invalidità per un problema oncologico (Malattia di Waldenstrom) in quanto è soggetto a chemioterapia (tra poco autotrapianto del midollo osseo) e in più ha una retto colite ulcerosa da circa 10 anni. Ora, abbiamo inoltrato la domanda per ottenere la pensione di inabilità e in subordine l'assegno ordinario di invalidità, fra poco dovrà essere chiamato a visita. Mio padre è nato nel 1953 e, ad oggi, ha 36 anni e 8 mesi circa di contributi regolarmente versati. Tra l' altro purtroppo ha perso anche il lavoro, quindi attualmente è disoccupato. Volevo chiedere le seguenti due cose:

1) Il fatto che abbia il 100% di invalidità contributiva, al medico INPS che farà la visita per la pensione di inabilità e l'assegno di invalidità civile, gli interessa? Sarà considerata questa cosa oppure è inutile?

2) Vi volevo chiedere anche circa una ipotetica (ragionevole) cifra che sia possibile avere con, per esempio, l’assegno ordinario di invalidità. Il mio è solo un modo (orientativo) per cercare di capire cosa sia ragionevole aspettarsi in quanto purtroppo ora è disoccupato. Non possiamo chiedere l'assegno per l'invalidità civile, per quest' anno, in quanto il TFR fa reddito e quindi supera il requisito del reddito.

Grazie mille per le risposte.
Buon 2014
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Dr. Roberto Giunta Medico legale 4
l' invalidità al 100% non da beneficio economico se la persona possiede reddito.

L’importo dell' inabilità e dell' invalidità in subordine viene determinato con il sistema di calcolo
•misto (una quota calcolata con il sistema retributivo e una quota con il sistema; contributivo);
•contributivo, se il lavoratore ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 31.12.1995.

Per la valutazione precisa si consiglia di rivolgersi agli enti di patronato con le busta paga

Dr. Roberto Giunta

[#2]
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Utente
Utente
Gentile dottore,

ma la visita per l' inabilità e in subordine dell'assegno ordinario di invalidità è più o meno severa di quella dell' invalidità civile? Quelli per l'invalidità civile hanno visto solo la documentazione e si sono fatte le fotocopie, insomma.
Papà ha iniziato a lavorare prima del 1995 e mi sembra che abbia anche più di 18 anni di servizio alla data 31.12.1995.

Grazie mille per la risposta
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Dr. Roberto Giunta Medico legale 4
Non si tratta di severità ma di valutazione complessiva della documentazione clinica e della persona.
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Dr. Fabio Scarpari Ortopedico, Medico legale 17 2
LA SUA DOMANDA MI PARE VERTA SULLE MODALITA' DEL GIUDIZIO IN AMBITO DI INVALIDITA' CIVILE E PENSIONE DI INABILITA' O ASSEGNO D'INVALIDITA' INPS. SI TRATTA DI DUE VALUTAZIONI DIFFERENTI PERCHE' NELLA PRIMA SI FA RIFERIMENTO ALLA INCIDENZA DELLE MENOMAZIONI SU LA CAPACITA' LAVORATIVA GENERICA E PER LEGGE SI DEVONO UTILIZZARE DELLE TABELLE DI RIFERIMENTO, MENTRE NEL SECONDO CASO SI VALUTA L'INCIDENZA SULLA CAPACITA' DI EFFETTUARE LAVORI IN OCCUPAZIONI CONFACENTI LE ATTITUDINI LAVORATIVE DELL'ASSICURATO. IN QUESTO CASO QUINDI NON SI VALUTA SOLO LA MENOMAZIONE ED IL SUO VALORE TABELLARE, MA SI VERIFICA, IN RELAZIONE ALL'ETA' DELL'ASSICURATO, ALLA SUA STORIA LAVORTIVA, AI SUOI TITOLI DI STUDIO ETC. QUANTO TALE MENOMAZIONE GLI DIA LA POSSIBILITA' DI EFFETTUARE ANCORA IL PROPRIO LAVORO O COMUNQUE UN LAVORO CHE POSSA SVOLGERE IN RELAZIONE ALLE PROPRIE ATTITUDINI. SI PUO' QUINDI VERIFICARE CHE UNA PERSONA SIA INVALIDA CIVILE AL 100 %, MA NON ABBIA DIRITTO ALL'ASSEGNO O PENSIONE INPS O VICEVERSA.
CORDIALI SALUTI.
F. SCARPRI'

Dott. Fabio Scarpari
Spec. Ortopedia e Traumatologia
Spec. Medicina Legale e delle Assicurazioni

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Utente
Utente
Caro dr. Scarprì,

è stato gentilissimo. Mi ha pienamente soddisfatto la sua risposta. Mi dica un altra cosa, se possibile. Il fatto che mio padre, non lavori più, è un qualcosa da far presente al medico INPS che farà la valutazione? Lui ora deve anche sostenere il trapianto delle cellule staminali (per il momento ha fatto la raccolta) il che è tutto documentato con cartelle cliniche da strutture pubbliche, anche questa è una cosa da far presente, giusto? Io credo che ciò limiti la capacità di lavorare dato che faceva anche le notti precedentemente.

Volevo poi chiedere anche circa una ipotetica (ragionevole) cifra che sia possibile avere con, per esempio, l’assegno ordinario di invalidità. Il mio è solo un modo (orientativo) per cercare di capire cosa sia ragionevole aspettarsi in quanto purtroppo ora è disoccupato. Consideri che mio padre è nato nel 1953 e, ad oggi, ha 36 anni e 8 mesi circa di contributi regolarmente versati. Ho letto che l'assegno minimo è 480 euro, corretto?

Grazie mille per la disponibilità
Un saluto

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Dr. Fabio Scarpari Ortopedico, Medico legale 17 2
LO DICA PURE CHE SUO PADRE NON LAVORA PIU', PERCHE' E' UN DATO PIUTTOSTO IMPORTANTE.
PER QUANTO RIGUARDA LA IPOTETICA CIFRA DELLA PENSIONE O DELL'ASSEGNO TALI DATI NON SONO COMPETENZA DEI MEDICI LEGALI E SOLO UN PATRONATO E' IN GRADO DI RISPONDERLE.
CORDIALITA'.
F. SCARPARI
[#7]
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Utente
Utente
Caro dottore il fatto è che lui ha perso il lavoro proprio a fine Dicembre. Lo faremo sicuramente presente allora. Può portare la carta della fine del rapporto di lavoro di lavoro con il datore di lavoro? Avendo finito di lavorare a fine 2013 se portasse il modello 730 (essendo riferito all' anno scorso) sembra che lavora, ma così non è.
Ma quindi, mi scusi se glielo chiedo espressamente, ma mio padre farà la visita INPS con un medico legale, esattamente come lei? Ho capito bene?
Grazie mille per la sua gentilezza.
Un saluto
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Dr. Fabio Scarpari Ortopedico, Medico legale 17 2
QUALSIASI CERTIFICAZIONE INERENTE LA CESSAZIONE DEL LAVORO POTRA' ANDARE BENE.
LA VISITA VERRA' FATTA CON UN MEDICO DIPENDENTE DELL'INPS, NELLA MAGGIOR PARTE SI TRATTA DI SPECIALISTI IN MEDICINA LEGALE, MA LA SPECIALITA' NON E' UN REQUISITO INDISPENSABILE PER ESSERE ASSUNTO DALL'INPS.
CORDIALITA'
F. SCARPARI
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, buon giorno. Dopo aver proceduto alla compilazione del modello simile SS3 tramite il nostro medico di famiglia ci siamo recati di nuovo al Patronato per presentare domanda di pensione di inabilità e in subordine assegno di invalidità. Con nostro sommo stupore il signore del Patronato ha detto che, per i dipendenti postali (quale era mio padre) la domanda non si può presentare. Ma, mio padre, per il periodo che ha lavorato, ha tutti i contributi versati e, in più, se si accede, tramite le credenziali al sito INPS escono tutti i contributi. Lui ha parlato di un problema legato all’ IPOST. A lei le risulta questa cosa? Cioè che legge è mai questa che i dipendesti postali non possono usufruire di questa agevolazione? Lei cosa mi dice a riguardo?
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Dr. Fabio Scarpari Ortopedico, Medico legale 17 2
PURTROPPO NON SONO IN GRADO DI AIUTARLA PERCHE' SI TRATTA DI ASPETTI AMMINISTRATIVI CHE NON COMPETONO IL MEDICO LEGALE A MENO CHE NON CI SI INCORRA CASUALMENTE SEGUENDO CASI PARTICOLARI E NON SE NE ABBIA UNA CONOSCENZA OCCASIONALE. LA MATERIA E' DI COMPETENZA DEL PATRONATO O AL LIMITE DI UN AVVOCATO CHE SI OCCUPI DI ASSICURAZIONI SOCIALI E DI LAVORO.
CORDIALI SALUTI.
F. SCARPARI