La forma d'acne non sono andati

L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)

Cortesi Dottori,
vi scrivo perchè prossimamente mi sottoporrò al test CitoTossico per le intolleranze alimentari e vorrei saperne l'affidabilità.
Dalla fine di marzo ho problemi intestinali ed un sfogo persistente (acne) sul volto; inizialmente la causa era stata imputata ad una parassitosi intestinale (riscontrata effettivamente nelle feci) che però attraverso una cura di Vermox semberebbe essere scomparsa.
Dopo l'ultima fase del trattamento però (un mese fa circa) ho riscontrato il ritorno della Candida (di cui soffro da tempo e che curo nei momenti di maggior disagio con Diflucan compresse) la ricoparsa, se pur in forma lieve, dei problemi intestinali e la persistenza della forma d'acne.
Mi è stato fatto un esame del sangue per rivelare la celichia che però è risultato negativo e tutti gli altri valori, colesterolo etc.. risultano nella norma.
Parlando con alcuni conoscenti (infermieri) mi hanno consigliato di provare a fare questo tipo di esame, visto che i vari tentativi di curare "dermatologicamente" la forma d'acne non sono andati a buon fine e che alcuni dei sintomi da me indicati potrebbero far pensare ad un'intolleranza.
Secondo Voi è utile che mi sottoponga a questo tipo di esame?

Vi ringrazio per il consulto!
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
il test citotossico per le intolleranze alimentari è utile, ma presenta un discreto margine di soggettività nella elaborazione della risposta da parte del tecnico esaminatore, inoltre i laboratori che lo praticano "accorpano" in gruppi le sostanze a cui il soggetto risulta intollerante testando effettivamente solo alcune di queste. Nella valutazione clinica di questo bisogna tenere assolutamente conto per la possibilità di "falsi positivi" piuttosto consistente. In pratica se un soggetto risulta intollerante a pochi alimenti la risposta sembra sensata, se, come talvolta mi è capitato di riscontrare, il test evidenzia una larga distribuzione di alimenti a cui si ritiene il soggetto intollerante allora è di attendibilità discutibile. Potrebbe valer la pena quindi di sottoporsi ad un test "chinesiologico" che manifesta lo stesso limite di soggettività, ma che, in mani esperte, può perfezionare la definizione della supposta intolleranza. Tale test viene praticato diffusamente e a Milano non le sarà difficile consultare un esperto.
Per concludere, se risultasse presente una intolleranza, sarà opportuno non soltanto escludere dall'alimentazione l'alimento in questione per un tempo limitato, ma anche procedere ad una opportuna terapia di "drenaggio".
Ci tenga informati e cordiali saluti

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Attivo dal 2007 al 2012
Medico di medicina generale, Endocrinologo, Ortopedico, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali
Consiglio di rinviare l'indagine sulle reazioni avverse agli alimenti, in quanto parassitosi intestinale e candidosi rappresentano una controindicazione alla esecuzione di qualunque tipo di test, perche' ne invalidano la risposta. Infezioni ricorrenti di questo tipo indicano comunque una disregolazione del sistema immunitario che richiede un buon approccio internistico e/o immunologico. Converrebbe ripetere entrambi i test: parassitologico delle feci (tre prelievi distanziati di qualche giorno) e titolazione anticorpale di anticandida IgG e IgM.
Se vi e' intolleranza si tratta di una conseguenza di un problema di questo genere, quindi l'esclusione di alcuni alimenti (o famiglie alimentari) potrebbero si' migliorare la sintomatologia ma non risolverla definitivamente ( http://www.omeonet.com/pdf/num_6/ON6_p20.pdf ;
http://www.pillole.org/public/aspnuke/downloads/libri/manualecp/moduloquarantuno.pdf ). Sarebbe opportuno escludere con certezza la sussistenza di malattie organiche e/o sistemiche e lasciare in ultima analisi l'esecuzione del test citotossico (il piu' attendibile, secondo la nostra esperienza), i cui risultati andranno poi attentamente valutati da un medico esperto, onde evitare diete scompensate per scarso apporto nutrizionale.
Cordiali saluti
Maria Concetta Giuliano
[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Cortesissimi Dottori,
innanzi tutto vorrei ringraziarvi per l'attenzione al mio caso e per gli interessanti approfondimenti suggeriti; seguendo i vostri consigli (ed un ulteriore sviluppo del mio quadro clinico) ho momentaneamente sospeso l'indagine citotossica. Da una recentissima visita ginecologica sono venuta a conoscenza di un problema che in parte potrebbe chiarire il sintomo dell'acne persistente: mi è stato infatti diagnosticato l'ovaio micropolicistico. A questo punto sto effettuando ulteriori accertamenti attraverso diversi esami del sangue per poi poter procedere con una cura. Secondo voi questa "patologia" può avere una relazione con i problemi intestinali che ho avuto o si tratta di due fenomeni nettamente distinti?

Grazie acora per la vostra professionalità
Cordiali saluti
[#4]
Attivo dal 2007 al 2012
Medico di medicina generale, Endocrinologo, Ortopedico, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali
Il discorso e' un po' complesso, non vi sarebbe una correlazione diretta tra sindrome dell'ovaio policistico ed i disturbi intestinali. Occorrerebbe comunque avere altri dati: cosa intende per problemi intestinali (stipsi, diarrea, meteorismo, coliche), c'e' un sovrappeso o una magrezza eccessiva, il ciclo e' regolare, piu' o meno doloroso, vi sono episodi di infezioni vaginali oltre la candida (converrebbe richiedere un tampone vaginale specifico per ricerca di chlamidia, mycoplasma, trichomonas ed ureaplasma), che regime dietetico segue e che caratteristiche ha l'acne, vi e' un aumento della peluria (ipertricosi), vi e' anemia e/o alterata funzionalita' tiroidea, vi e' familiarita' per diabete, .....
Prima di assumere una terapia ormonale, che potrebbe essere suggerita dallo specialista, sarebbe opportuno valutare globalmente la sua situazione clinica perche' si potrebbe peggiorare il problema intestinale. Se non vi sono disturbi del ciclo o metabolici non sempre e' necessario trattare l'ovaio policistico. Se le indagini suggerite, nella mia risposta precedente e adesso, risultassero negative consiglierei:
- un buon regime dietetico vario e ricco di anti-ossidanti (frutta, verdura, pesce, legumi, semi oleosi, cereali integrali),
- una regolare attivita' sportiva (corsa, bicicletta, nuoto),
- una integrazione con fermenti lattici di buona qualità , vitamina E, omega 3 e vitamine del complesso B.
Rivalutare poi tutto tra 3-4 mesi.
Ritengo che senza una esame clinico diretto del paziente non si possa dire altro.
Cordiali saluti

Maria Concetta Giuliano
[#5]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
la domanda che pone sulla relazione tra problemi intestinali e micropolicistosi ovarica mi trova daccordo nella risposta fornitale dalla collega che mi ha preceduto, infatti non vi è una relazione diretta tra le due problematiche. Tuttavia un iperestrogenismo relativo, associato alle microcisti, può determinare interferenze sulla consueta dinamica gastrointestinale. E' ovvio che i dati richiesti dalla collega sono necessari per una definizione diagnostica precisa (soprattutto riguardo a obesità/magrezza), in ogni caso prima di considerare una terapia ormonale e dopo aver ottenuto i risultati delle indagini a cui si sta sottoponendo, visto che si è rivolta alla medicina non convenzionale in ambito di consulenza internet, le consiglierei di rivolgersi ad un esperto in omeopatia-omotossicologia per affrontare la problematica globalmente.
Cordiali saluti.
[#6]
Dr. Marcello Stante Dermatologo, Medico estetico, Perfezionato in medicine non convenzionali, Chirurgo plastico 516 5
cara amica, per situazioni così articolate come la sua sarebbe opportuno un approccio integrato dietetico, omeopatico, sportivo ma che non disdegni anche l'impiego della medicina ufficiale (le cui metodiche hanno consentito di fare diagnosi di ovaio policistico!!).
non si scoraggi e si rivolga ad un professionista esperto della sua zona.
saluti

Dr Marcello Stante
STUDIO MEDICO DERMOESTETICO
V. Berardi 18 - Taranto
dottstante@tele2.it
www.reteimprese.it/9291
tel 339-3567228

[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Cortesi Dottori,
sono ancora una volta a ringraziarvi per l'interessamento al mio caso e per i consigli forniti.
Sono in attesa dei risultati degli esami e delle visite diagnostiche (anche di professionisti della medicina ufficiale) che effettuerò nel corso del mese.

Sperando di venire presto a capo di questa situazione,
vi porgo i miei più cordiali saluti.
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