Laringospasmo bambini

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Buonasera, la mia bimba di 26 mesi soffre dall'inverno dello scorso anno - e solo d'inverno , da ottobre a marzo, di episodi a cadenza mensile di laringospasmo, che seguono sempre lo stesso "iter": inizia tutto con una raffreddore,che passa anche piuttosto in fretta a seguito delle periodiche docce nasali, e che dopo circa 72 ore, di notte intorno alle 5, causa appunto il laringospasmo. Il pediatra mi ha consigliato: Bentelan 0,5 al bisogno, aerosol con Aircort due volte al dì e Fluistar sciroppo per la tosse. Visto il ripetersi dell'episodio - che poi si trascina per molti giorni con tosse secca e produttiva a giorni alterni, senza problemi ai bronchi - volevo seguire un percorso omeopatico che riducesse i sintomi e magari anche il numero di episodi. In parafarmacia mi hanno consigliato: Stodal sciroppo 3 volte al dì , Kalium Bichromicum 9CH 3 granuli 3 volte al dì e aerosol con Gluconato di Rame. Onestamente, anche dopo vari giorni di trattamento, non vedo miglioramenti: durante il giorno gli episodi di tosse sono rari, ma di notte si assestano anche sui 3/4 sebbene alla piccola noncreino particolari problemi. Come posso fare per aiutarla? Grazie
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Dr.ssa Susanna Borriero Medico del lavoro, Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico estetico 102 1
Gentile Utente,
ritengo di doverle suggerire, prima di qualsiasi terapia, di giungere ad una diagnosi anche consultando uno specialista ORL che provvederà ad indicarle i necessari accertamenti per escludere eventuali infezioni ricorrenti, allergie ecc.
Quando il quadro sarà chiarito sarà possibile fare la giusta scelta terapeutica. La medicina non convenzionale utilizza approcci terapeutici diversi da quelli allopatici ma si avvale di tutti gli strumenti diagnostici a disposizione prima di qualsiasi cura.
I miei piu' cordiali saluti

Susanna Borriero

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Dr. Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 72 13
Gentile Signora
convengo con la Collega per quanto riguarda l'iter diagnostico.
Per quanto riguarda invece l'iter omeopatico dovrà necessariamente recarsi da un Medico Omeopata il quale, previa anamnesi e dopo accurata visita, sceglierà il/i rimedi più adatti al caso. L'Omeopatia è tecnica medica seria, non si può divulgarla alla stregua di una terapia sintomatica suggerita in farmacia, affinché sia davvero efficace.
I rimedi prescritti sono anticatarrali ma.. come per la medicina allopatica...bisogna andare alle cause.

Cordiali saluti
Dott.ssa Agnesina Pozzi

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2022
Perfezionato in medicine non convenzionali
Un approccio solo sintomatico a qualsiasi tipo di disturbo, che peraltro non tenga conto delle effettive caratteristiche costituzionali e peculiari del soggetto interessato, si rivela inefficace nella maggior parte dei casi. Sicuramente con un'anamnesi più attenta già in sede di rimedi per il trattamento dell'episodio acuto si può sceglierne uno più appropriato e somministrarlo sempre nel rispetto di quella naturale complessità psicofisica dell'individuo, che dunque in ogni affezione patologica si ammala nella sua totalità di mente e corpo e come tale, anche, quando il disturbo appare decisamente localizzato, va comunque sempre trattato. Ma certamente al fine della prevenzione del ripetersi degli episodi sarà opportuno impostare una terapia di fondo della persona, e della bimba in questo caso, che può realizzarsi solo all'interno di una visita ambulatoriale scrupolosa ed estesa. Solo in questa maniera, infatti, si può arrivare ad identificare quel rimedio più adatto alle caratteristiche generali del soggetto in esame, che ne modifichi in meglio la sua reattività e la sua funzionalità generale, così da rinforzalo naturalmente e prepararlo al meglio per le stagioni più fredde.
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Dr. Massimo Ciampi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 33 2
Gentile signora,
non posso che essere d'accordo con i miei colleghi che le hanno già risposto: sua figlia deve essere visitata da un pediatra omeopata-omotossicologo, il quale saprà certamente inquadrare la situazione patologica di sua figlia e le saprà consigliare le opportune terapie,e, SOPRATTUTTO, non le consiglio di somministrare alla sua bambina terapie consigliate dal farmacista, il quale non ha nessuna pratica clinica e non si può permettere di consigliarle in un caso così delicato.
Distinti saluti.

Massimo Ciampi

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2022
Perfezionato in medicine non convenzionali
Do solo qualche precisazione di cui spero i miei colleghi non abbiano a male, ma è una questione solo di definizioni: il pediatra è certamente il tipo di specialista più indicato per quanto riguarda la cura dei bambini, ma purtuttavia in omeopatia unicista, quella cioè che somministra un solo rimedio alla volta, nel rispetto, come già detto, della complessità psicofisica dell'essere umano, qualunque sia la sua età, qualsiasi medico che abbia compreso la metodologia, quindi anche non necessariamente un pediatra, è in gradi di formulare una diagnosi (omeopatica) corretta e, se ha esperienza, di seguire l'evolversi del quadro, sempre ovviamente in accordo con le osservazioni diagnostiche (di malattia) di un pediatra, laddove, (cosa molto rara) questo fosse ovviamente richiesto. Omeopatia e omotossicologia non sono sinonimi e non usano gli stessi rimedi a dosaggi e finalità identiche, per cui la scelta della figura di riferimento deve considerare questo aspetto: l'omeopatia cura la persona, individuando in ogni caso di malattia il rimedio più adatto a questa in base a sintomi suoi peculiari che esprimono lo sforzo di tutto l'organismo ,e non di un solo organo da drenare, per riportarsi al miglior quadro psicofisico di salute; l'omotossicologia individua stati progressivamente più importanti di intossicazione di un organo o di una funzione, e lo drena con rimedi adatti, che però son complessi per lo più, e agiscono ancora con un meccanismo più parcellare che generale. Sarebbe opportuno tenere ben distinte le due branche e, opportunamente erudito, che il paziente scegliesse quella che reputa più adatta al suo caso, indipendentemente dall'efficacia di entrambe, ma certamente di diverso tipo, che purtuttavia esiste.
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
In aggiunta ai colleghi che mi hanno preceduto, le posso segnalare una possibile altra interpretazione del fenomeno.
Le vie finora indicate, incentrate sul sintomo (cortisone) e sulla persona (approccio "Non Convenzionale") sono entrambe valide, ma possono non portare alla risoluzione del problema.

Ma ci può essere un altro schema funzionale implicato nella genesi problematica, e risiede in una abitudine viziata chiamata "respirazione orale", che può essere causa primaria, e non conseguenza del "naso chiuso".
Uno specialista otorino sicuramente controllerà la pervietà delle vie aeree, ma potrebbe essere necessaria, in accordo con lui, una consulenza più specialistica di approfondimento.
Le cito a tal proposito un articolo pubblicato su questo sito:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1416-laringospasmo-e-laringite-ipoglottica.html


www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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dopo
Utente
Utente
Inizio col ringraziare tutti voi per l' attenzione riservata a quanto da me esposto. Sicuramente era già mia intenzione, nel perdurare della situazione, rivolgermi ad un medico omeopata per una visita accurata.
Nell' approccio più generale verso il mondo dei rimedi omeopatici, mi permetto comunque di sottolineare, come ha fatto il Dott. Candeloro, che in effetti sempre più spesso recandosi in farmacia o in parafarmacia si viene indirizzati verso un rimedio di tipo omeopatico piuttosto che allopatico dal farmacista stesso, senza cioè che la persona ne abbia fatta specifica richiesta. Se ciò non avvenisse ( ovvero se dopo aver esposto il sintomo si fosse sempre indirizzati a rivolgersi al medico omeopata prima di assumere un rimedio di questo tipo) sarebbe un po' come dire che in presenza di qualsiasi tipo di sintomo ci si dovrebbe sempre indirizzare al proprio medico o specialista piuttosto che curarsi, quando ciò fosse possibile, con l'automedicazione.Grazie anche al Dott. Formentelli per il suggerimento fornitomi.
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2022
Perfezionato in medicine non convenzionali
Il problema è un altro, se posso puntualizzare: ogni volta che il disturbo è cronico o recidivante, il farmacista, preso consapevolmente atto di questo, dovrebbe indirizzare, nel caso dell'omeopatia comunque, ad un medico esperto della materia. Nulla gli vieata e le vieta di dare e prendere per buono il consiglio relativamente all'acuzie dei sintomi, ma una persona prudente e consapevole di quello che fa, ha l'obbligo in una materia delicata come la medicina non convenzionale, di suggerire comunque la visita o il contatto con un medico esperto del settore, tutte le volte che il sintomo non si risolvesse in 36-48 ore, o comunque fosse espressione di un peggiormanetno di una situazione ormai strutturatasi. E anche nel suggerimento ultimo del collega, comunque un approccio omeopatico sarebbe utilissimo anche nel caso della respirazione solo orale se non altro per facilitare la guarigione, e sostenere la bambina in caso di intervento meccanico atto a ristabilire la normalità del processo, proprio per l'azione generale che ho spiegato prima. Resta poi il fatto che il disturbo non è perenne ma si verifica solo nei mesi più freddi e dunque richiama ad una suscettibilità comunque generale della bambina ai processi infettivi di tipo stagionale
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