Terapia immunotissulare

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Egregi dottori, ho quasi 21 anni e soffro di prostatite cronica batterica da 4 anni. Ho rpovato tantissime terapia di antibiotico con scarsi risultati.
Ho sentito che esiste la terapia immuno-tissulare chiamata Sat terapia che è un tipo di terapia omeopatica biologica.

Qualcuno ne ha sentito parlare? può realmente funzionare?
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Prima di tutto, la diagnosi e le cause che hanno prodotto la prostatite, senza queste, non è possibile eseguire una terapia corretta. Lei da 4 anni presenta infezioni ripetute, in cui l’unico batterio riscontrato è stato l’Enterococco fecale, che potrebbe essere solamente superficiale, mentre altri batteri intracellulari, che vivono nelle cellule, virus, avrebbero una azione infiammatoria persistente, difficilmente passano nei secreti, possono essere rilevati con tamponi o altri metodiche che non prendano la cellula infettata; quando questi escono dalle cellule, possono risentire dell’azione degli antibiotici, ma contro i virus, non hanno alcuna azione. Le sostanze chimiche non passano la barriera della membrana cellulare che fa passare quello che necessita alla sua vita, quindi tutto quello che è biocompatibile. Questo è il motivo per cui lei in quattro anni, non ha mai ottenuto una vera guarigione, i responsabili della infiammazione sono ancora presenti. La ricerca può essere effettuata verificando la presenza degli anticorpi che sono stati prodotti dai linfociti, ogni volta cher incontrano questi agenti patogeni. Eseguendo più volte la ricerca con la amplificazione genica mediante PCR dello sperma e delle urine, è possibile accertare la presenza di questi agenti patogeni; anche in medicina non convenzionale questo è possibile, con l’Elettroagopuntura secondo Voll, esame strumentale di primo livello che indagando i vari punti di agopuntura, soprattutto quelli della vescica, dove è rappresentata la prostata, verifica lo stato dell’organo e confrontando il punto con i nosodi, agenti patogeni, organoterapici, farmaci omeopatici ed omotossicologici, il medico può verificare la presenza di questi agenti patogeni responsabili della infiammazione della prostata, verificare lo stato dell’organo e insieme ai sintomi, scegliere il farmaco più idoneo che incida sul batterio o virus responsabile. La SAT terapia, utilizza prodotti che contengono frazioni proteiche diluite e dinamizzate, in associazione a farmaci omeopatici ed omotossicologici, può contribuire alla soluzione della infiammazione della prostata.

https://www.medicitalia.it/minforma/medicine-non-convenzionali/
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dopo
Attivo dal 2005 al 2012
Ex utente
Egregio dott. Moschini,

la mia prostatite fu causata da 2 germi: l'enterococcus feacalis e l'enterobacter cloacae, in particolare il secondo fu riscontrato anche nelle urine.
Se per gli organismi intracellulari si riferisce a chlamydia, gonococco ureaplasma e gli herpes virus, è impossibile che io abbia una prostatite causata da loro in quanto al momento della prima infezione non avevo ancora avto alcun tipo di rapporto ( nè orale, nè anale, nè vaginale). L'unico episodio che ebbi fu un eritema fisso farmaco con sovrainfezione di batteri sul glande curato solo a livello topico.
Presumo quindi che i germi siano arrivati da li e mi abbiano causato la prostatite. Probabilmente questi germi sono più penetrabili dall'antibiotico a purtroppo ho una piccola calcificazione, credo sia quella la cuasa del mio problema cronico.

Vorrei affidarmi all'omeopatia e alla Sat. L'omeopatia è in grado di eliminare le calcificazioni? Cura anche i problemi erettili causati dalla prostatite?

Mi potrebbe indicare un omeopata a milano in grado di curare un caso simile?

Grazie ancora
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Non necessariamente le infezioni della prostata da Chlamydia, Ureaplasma, Herpes virus, papilloma virus, derivano da rapporti sessuali, questi la possono infettare anche attraverso altre vie, quindi vanno sempre ricercati in maniera accurata, da questi dipende la terapia, soprattutto omeopatica, omotossicologia, poiché deve essere mirata a loro. Come le dicevo, l'enterococcus feacalis e l'enterobacter cloacae, facilmente sono riscontrabili, più difficilmente gli altri. La calcificazione è espressione della infiammazione cronica e non rappresenta la causa del problema; non può essere eliminata con qualsiasi terapia, solo la rimozione dei veri responsabili, può portarla a guarigione.
I problemi erettili derivano dalla presenza dell’infezione, della conseguente infiammazione, per risolverli occorre eseguire gli accertamenti che le ho proposto, per mettere in atto un iter terapeutico rivolto alla completa eliminazione della infezione ed infiammazione.
Sul sito, molti sono i colleghi di medicina non convenzionale nella sua zona.
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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79 23
Gentile Utente,
omeopatia, Sat terapia e medicina integrata nel suo complesso, possono esserle di grande aiuto.
I colleghi esperti a Milano sono veramente numerosi:
può consultare l'elenco presente nelle Medicine non convenzionali nel nostro sito;
può chiedere se esiste un servizio pubblico ambulatoriale presso le Asl (mi risulta ci sia a Milano);
può contattare per chiarimenti il collega Fariselli di Milano che so occuparsi anche di Sat-terapia e lo trova al seguente link http://www.senosalvo.com/oss11.htm

Cordialmente.

Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

mi sembra di averle già risposto nell'area "andrologica" sugli eventuali passi diagnostici e terapeutici "tradizionali" da fare.

Comprensibile comunque è, in queste particolari e complesse situazioni cliniche, seguire strade diverse sia a livello diagnostico che terapeutico.
In questo senso il collega Ferrero è stato molto preciso e corretto nell'indicargliele.

Detto questo poi le dò un ultimo consiglio che è quello di stare molto attento al gatto, ma soprattutto alla volpe, che facilmente , pur di prendere i non meritati "zecchini d'oro" , indicano ipotesi cliniche "fantasiose" e questo per di "portare più farina al proprio mulino".

Auguri ed ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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dopo
Attivo dal 2005 al 2012
Ex utente
Egregi dottori,
mi rendo conto che la terapia medica sia la prioritaria, ma credo però che in una patologia cronica come la prostatite la medicina possa al massimo eliminare la riacutizzazione, ma difficilmente può evitare le recidive, dato che da quel poco che ho capito il sistema immunitario ha un ruolo fondamentale e poichè gli antibiotici distruggono l'intestino e con esso il sitema immunitario, la medicina da quel poco che ho compreso causa un ping-poing di problemi, questo è dimostrato acnhe dal fatto che molti medici prescrivono anticongestionanti proatatitic naturali Es Serenoa che è diciamo " una resa dei farmaci".

A proposito delle calcificazioni, molti urologi mi dicono che è solo l'espressione di una prostatite vecchia ma allora perchè la diagnosi di prostatite cronica si fa proprio tramite le calcificazioni?
Inoltre la mia preoccupazione più grande è che si formino dei calcoli nei dotti ejaculatori o nel veru montanum che mi rendano la vita sessuale difficoltosa e drammatica.

Non si potrebbero eliminare neanke in questo caso?

Grazie
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

io le posso indicare terapie "tradizionali"; per le terapie "complementari" altre sono le strade da seguire e già il collega Ferrero gliele ha indicate .

Sulle calcificazioni prostatiche poi si è già discusso nei precedenti post e sono solo l'indice di una pregressa infiammazione della prostata .

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Ha pienamente ragione, le recidive avvengono perché gli effettivi responsabili non sono stati completamente eliminati, per questo ho suggerito di rintracciare esattamente la loro presenza, non è possibile escluderli a priori per il semplice fatto che lei non aveva in quel periodo rapporti sessuali. Come le ho spiegato precedentemente, molti sono i farmaci omeopatici, omotossicologici, estratti di organo, SAT terapia, che possono essere utilizzati, ma principalmente deve essere eseguita la diagnosi sulle cause della prostatite, quale o quali agenti patogeni sono presenti; sia con la medicina convenzionale che non convenzionale, è possibile rintracciarli, proprio per eseguire una terapia mirata su questi, agendo sul sistema immunitario, dove effettivamente i farmaci sopra indicati agiscono; infatti è l’unico che ha la possibilità di raggiungere quelli agenti patogeni dentro le cellule, come lei dice, "dato che da quel poco che ho capito il sistema immunitario ha un ruolo fondamentale". Le calcificazioni sono espressione della presenza della infiammazione cronica, che è stata continuamente presente, quindi la diagnosi di cronicità viene eseguita per la sua continua formazione, sintomi, esame diretto, ecografie. “il mio medico mi ha fatto rifare la trans-rettale eha trovato la solita la calcificazione più piccole aree ipoecogene”
E’l’ infiammazione cronica che potrebbe eventualmente determinare quello che lei teme, per questo i responsabili devono essere rintracciati, per poter stabilire l’iter terapeutico che intervenga sul sistema immunitario nella loro eliminazione. Importante è anche controllare che effettivamente non sono più presenti e l’infiammazione è passata. Le calcificazione vanno prevenute, non aspettare che si verifichino.
[#9]
dopo
Attivo dal 2005 al 2012
Ex utente
Certo, farò di tutto per non aumentare queste calcificazioni che sono il mio incubo.
Però se non riuscissi ( se non mi dessero le cure giuste)
e mi si formassero all'altezza del veru montanum e/o dotti ejaculatori come dovrei fare? non mi è chiara la vosta risposta in questo senso. ho sentito parlare di resezione o incisione trans uretrale di questi calcoli o della loro sbriciolatura tramite laser ( tipo i calcoli renali) è possibile tutto ciò?

e poi aggiungo una domanda per il dottor Moschin: lei ha scritto che in questi 4 anni l'infiammazione è andata avanti ma come mai non avevo alcun sintomo? le trans-rettali vecchie non segnalano alcun area ipoecogena o iperecogena, la palpazione dell'urologo era negativa e gli esami colturali negativi.

Cioè eccezione fatta per la calcificazione sebravo davvero guarito. E' possibile che in realtà la prostatite fosse in una fase asintomatica e silnete in attesa del sistema immunitario indebolito oppure l'infiammazione faceva danni anche in quei momenti?
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

Lei riferiva il 29 dicembre 2008 “il mio medico mi ha fatto rifare la trans-rettale eha trovato la solita la calcificazione più piccole aree ipoecogene.”, questo è un segno di cronicità. “ho quasi 21 anni e soffro di prostatite cronica batterica da 4 anni.”, “Ho rpovato tantissime terapia di antibiotico con scarsi risultati.” domenica 4 Gennaio, quindi non mi sembra che era completamente asintomatico. Gli esami culturali se non vengono eseguiti specificatamente per Chlamydia, urea plasma, papilloma, herpes virus, eseguendo più volte la ricerca con la amplificazione genica mediante PCR dello sperma e delle urine, anticorpi, difficilmente possono essere riscontrati, il medico può aggiungere anche l’Elettroagopuntura secondo Voll, con cui analizza i vari punti di agopuntura, in tempo reale riscontrare quelli agenti patogeni, integrando tutto questo, è possibile accertare se la prostatite, come dice lei, “fosse in una fase asintomatica e silnete”, in cui “l'infiammazione faceva danni anche in quei momenti”. Per questo è importante eseguire tutti questi accertamenti, per eseguire precocemente la terapia con farmaci omeopatici, omotossicologici, SAT terapia, per incidere sul “sistema immunitario indebolito”, specificatamente sui responsabili. Con questo iter diagnostico terapeutico, le calcificazioni non si verificheranno, per cui il suo incubo decade.

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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79 23
Gentile Utente,
se gradirà saremo tutti lieti di ricevere aggiornamenti sugli sviluppi del caso.
Cordialmente.
[#12]
dopo
Attivo dal 2005 al 2012
Ex utente
egregi dottori,
sono stato da un omeopata quest'oggi, il quale mi ha prescritto sulphur 30ch 5 gocce al dì per 30 giorni.

Potrebbe funzionare questa cura?
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

La ringrazio dell’aggiornamento,
Su questo sito non è possibile prescrivere o discutere di farmaci, soprattutto quando indicati da colleghi che direttamente hanno vissuto il momento clinico della persona esaminata.
Importante è conoscere i responsabili della infezione, “soffro di prostatite cronica batterica da 4 anni.” Accertati sia con la medicina convenzionale, che con quella non convenzionale, la diagnosi è importante sempre, poiché la presenza dell’uno o dell’altro rappresenta una parte importante, insieme ai sintomi, espressi, per la scelta del farmaco, secondo il principio omeopatico della similitudine, la possibilità di poter seguire nel tempo, la effettiva eliminazione del o dei responsabili della infezione. Diversi saranno i farmaci, ad esempio, per la Chlamydia, l’ureaplasma, mycoplasmi, papilloma, poiché diversi saranno i sintomi da loro provocati.
Conoscere il farmaco, ma non sapere perché è stato prescritto, ha poco significato, non è costruttivo, la persona ha la possibilità di essere informata, conoscere le cause; basilare è sempre la conoscenza, la consapevolezza della malattia e capire l’iter terapeutico che viene proposto.


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