Infezione vie urinarie escherichia coli

Buongiorno,
è da alcuni mesi che mia madre è afflitta da infezione delle vie urinarie da escherichia coli con tracce di sangue nelle urine. Nonostante si sia sottoposta a vari cicli di cure per debellare tale infezione il problema non è stato ancora risolto.

Il medico curante ha effettuato un primo ciclo di terapie con iniezioni di gentamicina, dopo un periodo senza infezioni al controllo successivo è ricomparsa quindi si è sottoposta ad un ciclo di iniezioni con Zetamicin per 8 giorni e una bustina di monuril 1 al mese per due mesi, rifà l'esame delle urine e sembra essere scomparsa l'infezione a parte le tracce di sangue nelle urine.

Ad oggi l'infezione è ricomparsa con carica batterica 1.000.000 U.F.C./ml e con tracce di pigmenti ematici.
Il mio dubbio è che ci possa essere qualche infezione ai reni in quanto si lamenta spesso per un dolore dietro il fianco sinistro.
Mi rivolgo a voi perchè gradirei un vostro parere a riguardo e magari qualche consiglio su esami più approfonditi da effettuare o qualche visita specialistica.

Da notare che mia madre utilizza assorbenti per problemi di incontinenza.

Grazie a tutti
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Dr. Remo Luciani Nefrologo 839 52 6
Egregio Utente,
i dati da voi riferiti non sono del tutto esaustivi per un giudizio conclusivo: per esperienza credo che la signora abbia una problematica di svuotamento vescicale legato ad un'alterazione anatomica (cistocele) ovvero un abbassamento della vescica che non trova una parete uterina in grado di contenerla.Tutto questo è maggiormente presente laddove esistano delle condizioni chirrugiche (ad esempio intervento di isteroannessiectomia).In merito alla terapia, mi permetto di informarvi che gli antibiotici che la signora ha assunto (Zetamicina e gentamicina) sono antibiotici del gruppo degli aminoglicosidi,ovvero antibiotici nefrotossici i quali vanno dati con molta attenzione.Immagino che la loro assunzione sia stata data su urinocolture con antibiogramma.Consiglierei pertanto:
1) una valutazione ecografica (rene e vescica) che valuti la presenza di residuo postminzionale
2) una terapia di supporto atta a ridurre il rischio di infezioni in una donna evidentemente predisposta per età e problematiche anatomiche (regoalrizzare al massimo l'alvo impedendo la crescita di batteri nocivi con lassativi a base di lattitolo e fermenti lattici)
3)una profilassi antibiotica da decidere su urinocoltura e germe da eseguire ogni mese
4) coadiuvanti nelle infezioni (ad esempio vitaminici ed estratti mirtillo) il cui uso non è definito al meglio in Letteratura ma che nella pratica clinica quotidiana dà sicuramente dei risultati.
A vs disposizione per chiarimenti
La saluto

Dr. Remo Luciani

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