Idronefrosi

Buonasera,
giorni addietro ho ritirato le analisi delle urine con urinocoltura ed antibiogramma.
Da queste risulta la presenza dell'escherichia coli con carica batterica di 1.000.000

Oggi sono tornata dalla visita con l'urologo,mi ha fatto un'ecografia che ha mostrato una dilatazione del rene sinistro che ha chiamato idronefrosi....non mi ha spiegato nulla ed ha solo detto che devo approfondire con una urotac (si dice così ? ) preceduta da analisi del sangue e delle urine.Per ciò che riguarda l'escherichia coli(motivo per il quale mi sono recata da lui) ha detto che non è un problema.Non devo fare alcuna terapia antibiotica. Alla mia domanda sulle cause di questa idronefrosi,mi ha risposto che potrebbe dipendere da calcolo o da cisti .Mi avrebbe fatto le analisi domani stesso in ospedale,fissando al contempo l'urotac.Purtroppo ho il ciclo mestruale quindi ha detto di richiamarlo appena le urine saranno pulite.
Sono tornata a casa senza aver capito nulla,su internet ho poi compreso cosa fosse questa misteriosa idronefrosi.Sono preoccupata!! leggo che può portare danni permanenti del rene,insufficienza cronica e perdita della funzionalità renale.Come posso sapere se questo ristagno di urine mi ha già provocato danni permanenti ? Il medico tramite ecografia possibile non abbia visto nulla?
Io tra l'altro tra qualche giorno dovrei partire quindi le analisi del sangue slitterebbero al periodo tra Natale e Capodanno e l'urotac a dopo le feste.Posso permettermelo o rischia di essere tardi?
Chiedo scusa per la mia prolissità ma sono spaventata e confusa!
Vi ringrazio in anticipo se vorrete rispondermi,
Daniela
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Gentile Signora,
per "idronefrosi" si intende la dilatazione delle cavità del rene dovuta ad una causa anatomica congenita. Quando la causa non è congenita, si parla invece di "pielectasia" o "retrostasi pielica". Ma queste sono finezze che a lei poco interessano ... Ovviamente, in assenza di sintomi particolari è quasi impossibile che vi sia una relazione tra questa dilatazione riscontrata e la presenza di una modesta infezione delle basse vie urinarie, comunissima nelle donne in età fertile. Bene ha fatto il nostro collega a non consigliarle terapia antibiotica, in queste situazioni il primo provvedimento da prendere è raccomandare l'assunzione di molti liquidi (2 litri al giorno, non alcolici ...!) e regolare quanto possibile la funzione intestinale. Per quanto riguarda questa dilatazione riscontratta occasionalmente, in assenza di disturbi attuali o pregressi è molto difficile che si tratti di qualcosa di veramente serio, d'ogni modo è corretto approfondire, anche se con calma.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it