Bruciore persistente fianco destro

Buongiorno,
ad ottobre 2015 ho avuto una prima colica renale, la TAC ha evidenziato un calcolo nell'uretere di 5mm. Ne ho avuta una seconda ad inizio dicembre 2015 ed una seconda TAC ha evidenziato un calcolo di 5mm in prossimità della vescica (presumibilmente lo stesso). A fine febbraio dopo un trattamento con Rilaten di alcuni giorni sono riuscito ad espellerlo, si trattava effettivamente un calcolo di 5mm di ossalato di calcio.

L'ultima ecografia renale, rileva "scomparsa di idronefrosi precedentemente documentabile a destra mentre appare sostanzialmente immodificato l'impegno microlitiasico bilaterlae caratterizzato dalla presenza di una minute focalità iperecogene del diametro massimo di 5 mm a sinistra prevalentemente in sede parapielica. Non segni di idronefrosi a sinistra. Vescica iperdistesa, a pareti regolari, esente da lesioni parietali aggettanti o formazioni litiasiche endoluminali sospette".L'esame delle urine è a posto. Gli esami del sangue il 23 marzo hanno solo evidenziato i leucociti a 4,21 in un range normale da 5 a 10.

In questo quadro tuttavia continuo ad accusare un bruciore al fianco destro che a volte si propaga verso l'inguine. Ho anche colite da un mese e mezzo ed ho preso per almeno 2-3 settimane del Duspatal. Non riesco a capire più se questi fastidi sono dovuti a colite, renella o sono di natura muscolare dovuti all'attività fisica.

Di cosa si potrebbe trattare? (vorrei evitare una terza TAC)

Inoltre volevo chiedere se è preferibile prendere un farmaco a base di phillantus niruri (e quale eventualmente) al posto di quelli a base di citrato di potassio considerati gli effetti collaterali di questi ultimi.
Grazie molte in anticipo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
La certezza dell'espulsione e la scomparsa della dilatazione sono segni evidenti di una risoluzione spontanea del caso (in effetti la migliore che si possa immaginare). E' possibile che per qualche tempo il rene che ha patito le coliche continui a dare qualche segno di sè, ma se il disturbo continua oltre il paio di settimane, la situazione deve essere rivalutata attentamente. In genere una visita molto accorta è in grado di differenziare disturbi non a partenza renale (es. muscolare). Alla "renella" ed ancor di più alla sua espulsione non crediamo tutto sommato abbastanza poco, le piccole calcificazioni che l'ecografia segnala all'interno del rene perlopiù sono dovute a semplici incrostazioni superficiali e non possono materialmente dare alcun fastidio. Prima di sottoporla ad una nuova TAC ovviamente ci si pensa 4 volte ... diciamo che un periodo di osservazione e magari la ripetizione di una ulteriore ecografia a breve termini può già fornire indicazioni utili. Per quanto riguarda gli integratori, la loro prescrizione generica lascia un po' il tempo che trova, diciamo che l'urologo dovrebbe essere in grado di decidere quale sia il momento in cui il citrato di potassio possa essere veramente utile. Questo è l'unico inibitore noto della cristallizzazione dei sali di calcio, sugli altri estratti vegetali è più difficile esprimere un giudizio di efficacia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it