"inversione della fisiologica lordosi cervicale

Da circa tre mesi presento dolore intenso al braccio sinistro, parte superiore scapola sinistra, collo.vi è anche presenza sporadica di formicolio al braccio sinistro e perdita di forza.Inutili terapie con FANS e miorilassanti. Leggero miglioramento, soltanto temporaneo, con cortisoni. Ho eseguito RM rachide cervicale: "inversione della fisiologica lordosi cervicale. in C4-C5 ernia discale mediana e paramediana destra con appoggio sulla superficie anteriore del midollo; coesiste restringimento del forame di coniugazione dove decorrono le radici C5. In C5-C6 ernia discale mediana e paramediana sinistra con appoggio sulla superficie anteriore del midollo; coesiste restringimento del forame di coniugazione dove decorrono le radici C6. In C6-C7 protrusione discale circonferenziale con riduzione dello spazio peri-midollare anteriore e con restringimento del forame di coniugazione dove decorrono le radici C7, il quadro appare più evidente a sinistra". Successivamente ho eseguito esame elettroneuromiografico che evidenzia segni di moderata sofferenza neurogena cronicizzata poliradicolare, prevalente nei territori muscolari dipendenti dalle radici C7-C8 di sinistra. Il neurochirurgo mi ha consigliato un intervento di foraminotomia mini invasiva.Esistono alternative non chirurgiche? é possibile una guarigione spontanea? Perchè mi è stata proposta una tecnica per via posteriore? Esistono altre tecniche mini invasive utili nel mio caso? Potrei usare l'ozono terapia? grazie
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

per rispondere correttamente a tutte le domande che pone occorrerebbe valutare l'esame RM ed effettuare una valutazione clinica per stabilire quali radici sono interessate dalla patologia discoartrosica cervicale.

L'ozono terapia in caso di sofferenza radicolare da compressione discoartrosica non è assolutamente indicata.

Per il suo problema verosimilmente l'unica opzione è chirurgica.

Dato che presenta un'iniziale cifosi cervicale, a mio parere l'opzione migliore potrebbe essere l'approccio anteriore, la discectomia e la fusione a livello di uno o due spazi a seconda dell'entità del quadro RM e dei reperti dell'obiettività clinica.

Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

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dopo
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
egregio dottore, grazie per la risposta. Potrebbe darmi informazioni sulle differenze tra l'approccio anteriore e quello posteriore nel trattamento chirurgico delle ernie cervicali? In particolar modo sui rischi che le due tecniche comportano e sul decorso post-operatorio? Grazie.
P.S. Per completezza, aggiungo che ho 40 anni ed esercito una professione nella quale è necessaria una elevata precisione nei movimenti delle mani.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

l'approccio posteriore è indicato in casi selezionati di esclusiva stenosi foraminale cervicale. Con tale approccio l'ernia cervicale generalmente non è rimossa.
L'approccio anteriore è indicato nella maggior parte dei casi di compressione discoartrosica cervicale e può essere effettuato per il trattamento di uno o più livelli cervicali.
In entrambi i casi i rischi operatori sono bassi.

Cordiali saluti,
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dopo
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
grazie per la disponibilità. cordiali saluti