Orientamento per visita specialistica.

Buongiorno,scrivo perché ho un serio problema, non so bene come spiegarlo ne come indirizzarmi verso una visita specialistica, il chè comporta che mi dilunghi un pochino nella spiegazione, così da poter ricevere consigli quanto più precisi e specifici possibili.
Il problema:
Da un po di tempo ho perso il controllo dell'espressività del lato destro del viso: non riesco ad avere il controllo della palpebra, del sopracciglio e dello zigomo destro, i quali rimangono in tensione.soprattutto in situazioni di stress o mentre parlo.
Mentre sul lato sinistro tutto normale, nel lato destro, l'angolo esterno del sopracciglio rimane teso verso l'angolo in alto (non è una perdita totale del movimento, ma solo di tensione).ho fatto una visita oculistica pensando fosse dovuto a stress oculare.Ho messo gli occhiali ma niente.
Io lavoro in un negozio, a contatto col pubblico, e questo mi mette un gravissimo disagio, al punto che ho difficoltà a guardare in faccia le persone in maniera serena, questi, giustamente, rimangono interdetti, e comunque se lo faccio, sembra che stia guardando male l'interlocutore.o peggio che sia pazzo.ma ciò succede anche in famiglia o con persone con le quali non ho confidenza o non vedo spesso, mi sento osservato e quindi subentra l'ansia, l'angoscia, la depressione, il panico totale.silenzi enormi, difficoltà a parlare..insomma un disastro.
Adesso però faccio una dietrologia per far capire un po' nel dettaglio la situazione.

La mia situazione a lavoro è molto tesa, il mio titolare, soprattutto a inizio rapporto di lavoro, si è sempre dimostrata persona scorbutica e burbera, oltre che scorretta.Mi ha sempre sfruttato con lavoro in nero e sottopagato, senza mai avere la minima riconoscenza nei miei confronti (come degli altri dipendenti prima di me).Quello che fa, oltre aggredire e creare capi d'accusa per piccole scemenze anche trascurabili, è quello di mettere in competizione nuovi arrivati a lavoro, così che lui ne tragga beneficio lavorativo al minimo costo (niente contributi, niente contratto e così via).Da poco ho iniziato a sovvertire la situazione obbligandolo ad assumermi con avvocato e denuncia all'ispettorato del lavoro.Questo però ha reso la situazione ancora più tesa.
Poi, circa 8 mesi fa ho concluso la relazione (e convivenza) con la mia ragazza con la quale stavo da 7 anni.
Litigavamo spesso (colpa anche del mio comportamento intollerante, dovuto probabilmente alla situazione a lavoro, e perché no, anche del suo menefreghismo verso la casa ecc.).Eravamo entrambi spesso nervosi e, verso la fine della storia, si è presentato il problema sopra descritto, poi peggiorato.
Ciò che vorrei capire io è se è il problema a causare stress/depressione/psicologia in genere, o al contrario se sono questi problemi psicologici a causare quello fisico, o ancora (e ci spero)se fosse solo un problema fisico curabile.
A chi mi rivolgo?vorrei aggiungere altro ma ho finito lo spazio.
Vi ringrazio per l'attenzione, spero possiate aiutarmi.
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Se ho capito avverte una tensione nei muscoli di una parte del viso (sopracciglio, palpebra, zigomo) quando interagisce con altre persone, anche in famiglia, che la mette molto a disagio.
Ha provato, in casa o con amici, a registrare questo fenomeno per es con un telefonino? Potrebbe essere utile sia a lei, che così vede dal vivo le espressioni che fa, invece di immaginare il loro effetto sugli interlocutori (e l'immaginazione spesso ingigantisce le situazioni) sia a un eventuale specialista, perché credo che una visita neurologica, se non ha sofferto di recente di patologie del nervo faciale, come la paralisi di Bell, risulterebbe negativa.
Comunque le consiglierei prima una visita neurologica per escludere problemi al sistema nervoso e se non c'è niente, un colloquio con uno specialista in psichiatria, perché la situazione conflittuale sul lavoro che sta vivendo può provocare somatizzazioni.
Interagire con i clienti pensando "Ora vedrà che la mia faccia è strana" o simili, e cercando di comportarsi in modo naturale vedendosi mentalmente a fare smorfie come un matto (cosa che non è, ma intanto se lo immagina) è un'ulteriore fonte di stress, che si può curare, perché il disagio psichico si cura come le altre patologie.

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Utente
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Gentilissima Dottoressa,
non ho mai filmato una normale conversazione a testimonianza di questo, ma una cosa che noto è che gli interlocutori con me distolgono facilmente lo sguardo, preferendo invece guardare qualcun altro se presente, e mi viene spesso il dubbio che sia dovuto a questa mia rigidità che fa sembrare che sia incavolato mentre invece non riesco a far sorridere agevolmente tutto il volto!
Però posso provare a spiegare questa mia sensazione a qualcuno con cui ho confidenza e vedere se anche loro notano questo!
Non so dire se sia una tensione muscolare ma ne dubito, sento più una sorta di tensione dei nervi che coinvolgono la palpebra destra, il sopracciglio e l'interstizio fra la mascella e lo zigomo (dietro i denti del giudizio) e lo zigomo stesso.
Riguardo la derivazione psicologica, mi chiedo se fosse possibile che questa mia "paranoia" influenzi solo un inefficienza espressiva su una porzione del viso piuttosto che su tutto il volto!
Se Lei rimane di questo parere anche con questi piccoli dettagli in più, allora proverò a Settembre con una visita neurologica!
Speriamo che sia facilmente risolvibile qualsiasi sia l'origine.
La ringrazio per l'attenzione e per la risposta.
Saluti, Antonio!
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Sta parlando di sensazioni e impressioni, mentre sarebbe importante che uno spettatore (amico, parente) osservi questa rigidità, se si nota e quanto. Un breve video permetterebbe anche a lei di vedersi in modo obiettivo.
Se al lavoro non è tranquillo e cerca di essere spontaneo senza riuscirci i clienti possono avvertire il suo imbarazzo più che notare la rigidità di una parte del viso.
Il fatto che la contrattura, o la tensione sia solo da una parte è normale, per esempio alcuni tic nervosi, come chiudere un occhio o ruotare il capo di scatto sono monolaterali.
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