"frustolo di parenchima polmonare con focolai di carcinoma non di tipo neuroendocrino

Le chiedo un parere, per quanto possibile, relativamente allo stato di salute di mio padre.

Attualmente mio padre di 82 anni, vedovo, è completamente autonomo, guida l'auto, provvede insomma a tutte le proprie esigenze (lavare, stirare, cucinare, pulizie di casa, fare la spesa, legge e si informa, etc.).

Fumatore fino a pochi mesi fa (c.ca 30 sigarette/die), a seguito di vari controlli effettuati e da ultimo l'AGOBIOPSIA POLMONARE TAC GIUDATA per LESIONE NODULARE LOBO SUPERIORE DX è stata refertata la seguente diagnosi istologica: "FRUSTOLO DI PARENCHIMA POLMONARE CON FOCOLAI DI CARCINOMA NON DI TIPO NEUROENDOCRINO, VEROSIMILMENTE SQUAMOSO." SNOMED: G-3018 T-28200 M-80703 G-3018 T-28500.

In precedenza il paziente ha sostenuto:
- intervento per stenosi carotidea (2007)
- AAA - Aunerisma aorta addome (programmata e non d'urgenza) (2008)
- TURV Vescicale per neoformazione vescicale (apr 2010); a seguito dell'esame istologico non si è resa necessaria terapia per basso livello di aggressività

inoltre nel tempo sono state diagnosticate:
- Anemia sideropenica (carenza di ferro) in trattamento con Ferrograd od, a volte, quando si è reso necessario, con trasfusioni (Hgb 6.8 o <10)
- Enfisema polmonare
- Leggero scompenso cardiaco (valvola mitrale sx)
- insufficienza renale cronica (in trattamento ipoproteico ed iposodico creat. 2,4 urea 70)
- ipertensione arteriosa

I medici, a seguito dell'esito istologico dell'agobiopsia ci hanno informato della trattabilità del carcinoma ma hanno evidenziato che il tutto va inquadrato nella situazione generale ritenendo complicato intervenire con terapie specifiche che potrebbero danneggiare ulteriormente la situazione di base e che comunque occorre un valido consulto oncologico.

Per quanto possibile, le chiedo, pertanto, un parere.
La ringrazio anticipatamente e le porgo distinti saluti.

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

l'età e le comorbidità non consentono un trattamento aggressivo. Si potrebbe impiegare della ipertermia capacitiva locoregionale per tentare di arginare la malattia ed i sintomi, dosare la cromogranina A per verificare se possibile impiegare octreotide ed impostare una adeguata ed energica terapia di supporto.

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/