Un adenocarcinoma gastrico g3

Buongiorno. A mio padre (73 anni) hanno diagnosticato, a fine dicembre, un adenocarcinoma gastrico G3 con metastasi al fegato.
Hanno impostato una terapia con CFC (non ricordo se è corretto, ma oggi nel pomeriggio potrò esserlo maggiormente dato che non ho con me i referti), ma hanno iniziato solo con 5-FU perchè era debilitato a causa del piccolo intervento per installare la "pompetta" (scusate il termine non tecnico) e delle complicazioni avute durante l'intervento (distacco e recupero attraverso la femorale).
Comunque sia, dopo alcuni giorni dalla somministrazione di 5-FU, hanno iniziato a gonfiarsi le gambe. Il gonfiore è partito dalle caviglie per poi salire solo sulla gamba destra.
Ora, mio padre è ricoverato in ospedale (da venerdi) con la gamba ancora molto gonfia ed ieri ho notato che il piede è leggermente bluastro. Sia i medici che le infermiere non dicono molto. Mi dicono che gli stanno facendo un antibiotico, ma, non vedo alcun miglioramento.
Tra l'altro, venerdi, dagli esami del sangue risultavano le piastrine a 21000.
Dato che l'oncologa che segue mio padre gli ha detto che non sa cosa fare per la gamba (detto da lei a mio padre - anche se oggi ho chiesto un appuntamento per fare il punto della situazione), volevo avere un consiglio da parte vostra perchè non so che pesci pigliare.
So che è impossibile fare una diagnosi senza vedere il paziente e so anche che una cura è impossibile con le metastasi, ma mi piacerebbe regalare a mio padre un po' di serenità...
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Carissima Amica,

in primis direi che non è vero che non si può fare nulla: a mio avviso si può tentare di rallentare in decorso della malattia ed inoltre si deve ottenere una qualità di vita accettabile. Da questa premessa scaturisce che importante è accertare cosa stia accadendo agli arti inferiori (flebite? tromboflebite?) magari con delle indagini più approfondite ed inoltre va probabilmente modificata la terapia oncologica. Un farmaco che si è dimostrato piuttosto attivo nelle neoplasie gastriche è il docetaxel (Taxotere) il quale potrebbe essere somministrato in monochemioterapia oppure magari in associazione con capecitabina (Xeloda). Inoltre papà potrebbe giovarsi di un trattamento ipertermico locale (sul fegato) il quale potrebbe potenziare l'effetto della chemioterapia.
Certamente per attuare queste opzioni è necessario che le piastrine tornino a valori accettabili e che si comprenda cosa sta accadendo negli arti inferiori.
Tienici aggiornati se lo ritieni utile.

un carissimo saluto

Dr. Carlo Pastore

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
Dr. Giuseppe Finzi Ematologo, Oncologo, Medico internista, Cardiologo, Angiologo 332 11
La comparsa di un edema monolaterale di un arto inferiore (cioè di una sola gamba gonfia, per intenderci) in un paziente affetto da neoplasia avanzata è solitamente suggestivo di trombosi venosa profonda in quell'arto.
Altra ipotesi un ostacolo al deflusso linfatico da ingrandimento dei linfonodi per matastasi (linfoadenomegalia metastatica).
Una ecotomografia/ecocolordoppler solitamente fa diagnosi in pochi minuti.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per le vostre sollecite risposte.
Vi aggiorno sullo stato di mio padre.
L'edema monolaterale è dovuto ad una TVP (trombosi venosa profonda). Il problema è che ha una piastrinopenia e le due cose sono una in contrasto con l'altra.
In poche parole mi hanno detto che le cure per la trombosi sono in contrasto con la piastrinopenia e quindi devono andarci cauti.
Per il Dr. Pastore
Ho letto anch'io dell'utilizzo di docetaxel e della capecitabina, ma, a suo tempo, quando mi ero informato su internet e ne ho parlato con l'oncologa mi è stato detto che la capecitabina non era stata inserita nel protocollo per la cura dell'Adenocarcinoma gastrico, nonostante avessi letto che era stata inserita a lugio del 2007.
Ora, comunque, l'oncologa mi ha riferito che hanno sospeso la chemioterapia per curare la trombosi e la piastrinopenia.
Per quanto riguarda il trattamento ipertermico del fegato, non ne avevo sentito parlare, ma lo riferirò questa sera ai medici.
Non so davvero come ringraziarvi per le risposte che mi avete dato. Vi terrò aggiornati sulle condizioni e le cure che mio padre riceverà.
[#4]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Gentile Utente,
non sò l'entità della piastrinopenia,ma tenga presente che anche in presenza di tale condizione, piccole dosi di eparina a basso peso molecolare sono attuabili per il trattamento delle TVP.
Verifichi con i colleghi tale dato.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto