Adenocarcinoma gastrico

salve, a mio padre, che accusava forti dolori all'addome, è stato diagnosticato con una biopsia dopo gastroscopia un adenocarcinoma intraepiteliale nella zona del cardias/fondo. Ci è stato detto di fare la TC e da questa sono emersi alcuni linfonodi ingrossati:"in sede sovraclaveare un linfonodo di 15 mm di diametro, a livello della piccola curvatura gastrica un linfonodo di 18 mm di diametro, in sede para-aortica sinistra 16mm e soprattutto in sede celiaco-mesenterica dove una formazione di pertinenza linfonodale, del diametro longitudinale di 42 mm, ingloba l'origine delle arterie celiaca e mesenterica superiore estendendosi caudalmente fino a un piano passante per l'origine delle arterie renali."Poi dalla stessa TC " Fegato di forma e dimensioni regolari. Ai segmenti VII, VIII e al tratto di passaggio tra V e VIII si apprezzano tre lesioni focali solide, del diametro compreso fra i 12 e i 14 mm, ipodense in condizioni basali, tenuemente iperdense in fase arteriosa, che, in fase portale presentano un cercine tenuemente iperdenso. Il reperto non è di univoca interpretazione".Proprio per questa equivocità delle lesioni al fegato ci è stato detto di fare una PET e stiamo ancora aspettando i risultati. Io e la mia famiglia siamo letteralmente sconvolti, perchè purtroppo il medico ci ha detto che sicuramente non è possibile operare a queste condizioni. C'è qualcosa in cui si può ancora sperare? Se le lesioni focali al fegato fossero metastasi non si potrebbe fare nulla per farle ridurre, considerando che nn superano i 14mm, ed inoltre non c'è nulla che si possa fare per i linfonodi, che, a quanto dice il medico sono la causa dei dolori che mio padre ha alla zona dei reni? siamo in preda allo sconforto totale, vi ringrazio per le risposte..
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Gentile utente,

Come le ha fatto capire il suo medico, si tratta di uno stadio avanzato delle malattia. In questi casi dovrà parlarne con un oncologo per le eventuali terapie di supporto. Suo padre ha difficoltà ad alimentarsi a causa di tale patologia ?

Cordialmente


Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
E' giusto sentire il parere di un oncologo: di fronte a una malattia disseminata, la chirurgia ha un ruolo limitato alla gestione delle complicanze in particolare sanguinamento e difficolta' ad alimentarsi. In caso di risposta positiva alla eventuale chemioterapia puo' essere considerata in un secondo tempo se la risposta è adeguata. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Sicuramente si sazia prima rispetto al passato, ma direi che mangia con una certa regolarità. Ci siamo già ovviamente rivolti a un istituto di oncologia, precisamente all'humanitas di catania, e il radioterapista per attenuare il dolore gli ha prescritto il targin 10mg da prendere ogni 12 ore. Il radioterapista ha detto che probabilmente mio padre si sottoporrà a chemioterapia e radioterapia. Ma per le lesioni al fegato non c'è nient'altro che si possa fare? Perdoni la mia ignoranza, ma da alcuni ho sentito parlare di ipertermia, per caso potrebbe essere utile? Perdoni le mie domande, ma siamo veramente distrutti..
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio entrambi i Dottori per le cortesi risposte. Gentile Dott. Favara, il radioterapista ha parlato di chemioterapia e di radioterapia; si può quantomeno sperare che questo trattamento faccia regredire il tumore (fino a renderlo eventualmente operabile) o perlomeno contenga l'espansione dello stesso?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Certo, l' intento è propio quello.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Intendevo dire 'proprio'...
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dopo
Utente
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La ringrazio tanto, spero in questo trattamento di chemio e radioterapia.
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dopo
Utente
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Salve, i risultati della PET hanno confermato che le lesioni al fegato sono metastasi. Il dottore ha previsto di iniziare un ciclo di chemioterapia e ha affermato che le lesioni con la chemioterapia quasi sicuramente andranno via perchè sono estremamente piccole, ma nello stesso tempo ha detto che è estremamente improbabile che dopo questo ciclo sia possibile una operazione. Scusate la domanda, ma perchè se le metastasi vanno via non è possibile intervenire? Si tratta di una scelta dei medici, oppure è una scelta obbligata? Dalla PET non risultano espansioni in altri organi, non c'è proprio alcuna possibilità che venga operato dopo la chemioterapia?
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