Ossea ed epatica da ca mammario

Salve le descrivo ora la situazione di una persona a me cara.
Diagnosi:metastasi polmonare, ossea ed epatica da ca mammario.
in sede mammaria sx formazione nodulare mm35 a margini frastagliate con linfonodi ascellari diametro 15 e 25mm.
Presenza lesioni multiple nodulari ad ambedue i polmoni.
Fegato di volume aumentato con multiple e grossolane lesioni che interessano entrambi i lobi dimensioni 2-9cm.
Schiacciamento completo dei corpi vertebrali D 11-15 retro posizione del muro posteriore di D 11 con iniziale occupazionale del canale vertrebrale.
Biopsia mammaria: carcinoma infiltrante d'alto grado di malignità G3
Dopo il V ciclo di chemioterapia - ha effettuato la TAC e nn sono state rilevate lesioni polmonari; ridotte lesioni epatiche con diametro massimo di 3cm; persistenza lesioni osse multiple e diffuse con crollo del soma D11 ed L5 con D11 protusione endocanale del soma crollato.
poi ha fatto anche un VI ciclo di chemioterapia.
In seguito è stata ricoverata per sottoporsi ad alte dosi di chemioterapia e reinfusione di cellule staminali periferiche. Attualmente è in attesa di sottoporsi a TAC; scintigrafia ossea e mammografia.

Le domando: cosa ne pensa dell'intervento non eseguito? e sulle cellule staminali che ne pensa? Lei come si sarebbe comportato/ta?
N.B. se al prossimo controllo (mammografia) risulterà un ulteriore diminuzione del carcinoma l'oncologo intende effettuare una radio terapia per annientarlo.
Cosa ne pensa???




[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Se per l'intervento non eseguito lei si riferisce a quello mammario, non aveva alcun senso sottoporre la paziente ad un trattamento di bonifica locale con un quadro di malattia sistemica conclamata.
Sicuramente i trattamenti sistemici sono da preferire per cercare di rallentare il fiume in piena straripato; tenga presente che da quanto scritto, tra le altre cose, l'interessamento osseo è davvero massivo ed è molto difficile pensare con un simile quadro di eseguire trattamenti localizzati alla mammella.
Ci si deve augurare che i trattamenti rallentino la progressione di malattia, ma ci si deve impegnare per una buona qualità di vita della paziente.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Buongiorno Dottore, la ringrazio per avermi risposto.
Secondo lei in quanto tempo si esurirà l'effetto delle chemio?
Fra quanto tempo se sarà neccessario potrà farne delle altre?
nel frattempo non c'è il rischio che si possa verificare il crollo del soma nei punti interessati?
le richiedo gentilmente: Cosa ne pensa del trapianto delle cellule staminali?
buona giornata!!
[#3]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Dipende se lei si riferisce agli effetti collaterali o all'efficacia!
Nel primo caso col passare del tempo essi vanno scemando, mentre riguardo l'efficacia, solo le metodiche diagnostiche ci permettono di sapere se vi è o meno qualche vantaggio.
Come le ho detto, stanno tentando il possibile; pertanto mi auguro che le staminali funzionino (su questo trattamento i pareri sono molto discordanti, nelle neopaplasie solide)
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