Dopo nefrectomia radicale e metastasi polmonari, ora metastasi fegato

Papa' e' in terapia con il SUTENT per delle piccole metastasi al polmone dopo che gli era stato rimosso il rene + cavotomia per neoplasia ad aprile. Ma nonstante tutto ogni giorno andava peggiorando (pelle gialla, inappetenza, confusione mentale) e oggi al pronto soccorso, dopo l'ennesimo disorientamento spazio/temporale hanno rilevato metastasi (o primitivo, non si sa) al fegato. Mi hanno detto che era confuso a causa dell'ammonio che, cito il medico di PS 'gli e' salito al cervello'. Inoltre, l'altra settimana gli hanno fatto un TAC al cervello ma non hanno trovato niente di problematico, anzi, e' l'unico esame nella norma.

Ma allora il sutent non ha funzionato? E come mai scoprono appena ora metastasi/primitivo al fegato, dopo una decina(!) di TAC addominali con mdc? Mi hanno detto che ha la biluribina alta. In piu, da maggio ha anche un enorme trombo cavale di 8 cm (raggiungente l'atrio destro - non so se del cuore o del polmone). e ha anche problemi di mancanza di piastrine e il valore del INR e' di 7.

Appena avrò i documenti alla mano, corro dalla oncologa presso la quale e' in cura... non so piu' che fare altro che rasserenarlo... ma secondo lei, quante probabilità ha di farcela? Sono io che sto male per lui...
Grazie,
un figlio disperato
[#1]
Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Il Sutent (e altri farmaci simili) possono funzionare molto bene per un periodo e poi smettere di funzionare (il tumore diventa resistente); in questi casi si passa a un farmaco diverso. Quindi è possibile (faccio un'ipotesi, non avendo visto la documentazione) che quando ha fatto le TAC non ci fosse nulla e che la malattia sia progredita poi rapidamente. La sua oncologa vedrà quale terapia utilizzare vista la situazione.
Mi preoccupa invece il fatto che abbia una trombosi in vena cava estesa all'atrio cardiaco di destra. E' una situazione che va trattata prontamente (c'è il rischio di un'embolia polomonare), utilizzando non gli anticoagulanti orali (credo che li stia prendendo, e un INR di 7 è assolutamente fuori norma, con rischio di avere un'emorragia) ma l'eparina a basso peso molecolare al dosaggio di 100 Unità per Kg ogni 12 ore (o dosaggi ridotti se le piastrine scendono a <75.000). E' più efficace, più maneggevole (come dosaggi) e più sicura degli anticoagulanti orali. E' considerata il farmaco di prima scelta nei pazienti con tumore in fase attiva.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)