Il pericolo dello sviluppo del tumore nell'utero 2 anni fa le è stato completamente asportato

Con la presente vorrei chiederVi un consiglio rispetto la situazione di mia madre. E' una signora di 52 anni. Nel 1996 le è stato asportato un tumore al seno con raschiatura di alcuni linfonodi ascellari. (Carcinoma globulare infiltrante G3 multifocale con metastasi a 2/15 linfonodi ascellari, recettori ormonali positivi, determinazione della proteina HER2 negativa).

Per evitare il pericolo dello sviluppo del tumore nell'utero 2 anni fa le è stato completamente asportato.

Ciò nonostante, purtroppo, nel FEBBRAIO 2008 una radiografia del bacino ha evidenziato disostosi addensanti a L2 e L3 ed al bacino, con esiti di frattura patologica della branca ileo-pubica destra. Una scintigrafia ossea confermava la progressione ossea di malattia. Per quanto riguarda il fegato, dalla Tac si evidenziava al VII segmento formazione nodulare di 3 cm che per il suo comportamento risultava compatibile con angioma. Regolari reni e surreni; formazione cistica di 2 cm al polo reale superiore sinistro.



Dal FEBBRAIO 2008 ha iniziato cura con infusioni di Aredia ogni 3 settimane.

In MARZO 2008 è stata trattata con radioterapia sull'emibacino destro.

Da APRILE 2008 a fine SETTEMBRE 2008 è stata sottoposta a chemioterapia con Bevacizumab ogni 2 settimane e Taxolo settimanale.



Dalle analisi di laboratorio nel mese di LUGLIO 2008, i marcatori tumorali risultavano essere diminuiti.

In OTTOBRE 2008 è stata sospesa la chemio.

In NOVEMBRE 2008 la TAC evidenziava lesioni epatiche dimezzate rispetto all'ultimo esame ecografico. La terapia è continuata con Bevacizumab ogni 2 settimane e Zometa ogni 28 giorni al posto di Aredia.

In GENNAIO 2009 ha iniziato nuovamente chemio con 6 cp al giorno di Xeloda; Zometa ogni 28 giorni; sospeso Femara.



La TAC dei primi di FEBBRAIO 2009 evidenzia secondarismi epatici, linfonodali, ossei; lieve peggioramento a carico del fegato e di alcuni linfonodi sementeriali; Invariato il quadro osseo.

Dal 19 di FEBBRAIO 2009 decidono perciò di aumentare a 8 cp da 500 mg al giorno lo XELODA, di proseguire con lo Zometa ogni 28 giorni e di continuare con 1 cp di Supradyn al giorno.



Dalle ultime analisi si notano però dei valori molto peggiorati: P-GLUCOSIO 90; P-AST 59; P-ALT 18; P-GAMMA GT (GGT) 192; P-FOSFATASI ALCALINA 257; MARCATORI P-ANTIGENE CA 15-3 155.



Lei è seguita dal reparto oncologico della nostra città, ma mi farebbe piacere ricevere anche un Vostro parere in merito e vorrei chiederVi alcuni consigli su cosa posso fare, o chi posso contattare per poterla aiutare. In questo periodo è dimagrita molto ed è molto pallida, in più ha grosse difficoltà a mangiare perché vomita spesso. Non so se questo possa essere dovuto al fegato o alla chemioterapia. Cosa può fare per riuscire a mangiare e star meglio? Attualmente sta prendendo il Peridon.

Sono a Vostra disposizione per ogni chiarimento.

In attesa di un Vostro gentile riscontro e ringraziandoVi per la disponibilità, porgo

Cordiali saluti.

[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Per evitare il pericolo dello sviluppo del tumore nell'utero 2 anni fa le è stato completamente asportato.

Scusi ma non capisco questa frase!

Verosimilmente il vomito è legato alla terapia; di contro siamo davanti ad una malattia metastatica (e non solo alle ossa da quanto si evince), per cui l'unico modo per rallentare l'evoluzione della stessa è il trattamento sistemico supportato ad hoc al fine di ridurre le collateralità.

Nella sua esposizione manca un dato, cioè nel 1996 ha eseguito chemio? vedo che mancano le antracicline, farmaci d'elezione nel contesto di una malattia mammaria; potrebbe in atto valutare (se le condizioni lo consentono) un trattamento con antraciclina liposomiale.

Di contro è stata effettuata una biopsia delle lesioni epatiche? Se essa fosse fattibile la valutarei per verificare se la ripresa di malattia possa essere correlabile alla comparsa di HER2 positività o a modificazioni dello stato recettoriale (per un eventuale utilizzo di fulvestrant)

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente dottore per la gentile risposta.
Posso dirle che subito dopo l'operazione del 1996 mia madre è stata sottoposta a 6 mesi di chemioterapia e inoltre è stata curata con Novaldex per 5 anni.
Quindi non so se è la cura a cui Lei faceva riferimento e se sono state impiegate le antracicline. In caso contrario pensa che sia opportuno valutare di integrare o di modificare i farmaci cha sta già assumendo? Sarebbe fondamentale fare una cura con antraciclina liposomiale?
Mia madre, poi, voleva approfondire la questione della biopsia al tessuto epatico: secondo il suo parere sarebbe opportuno farla per avere dati certi sull'evoluzione del quadro e per poter curarla con farmaci adeguati?
Pensavo di discutere questo con l'oncologa che sta seguendo mia madre e valutare anche l'applicabilità del farmaco che lei ha cortesemente indicato.
Vorrei, poi chiederle, se a suo avviso, i valori ematici delle analisi di laboratorio sono così anomali perchè indicano la presenza delle lesioni nel fegato? Per cui il vomito non è legato solo alla chemioterapia ma è causato anche dal problema epatico?
La ringrazio ancora tantissimo per la risposta e per l'attenzione. Buon lavoro Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
FEBBRAIO 2008 "...dalla Tac si evidenziava al VII segmento formazione nodulare di 3 cm che per il suo comportamento risultava compatibile con angioma..."
In NOVEMBRE 2008 la TAC evidenziava lesioni epatiche dimezzate rispetto all'ultimo esame ecografico.
La TAC dei primi di FEBBRAIO 2009 evidenzia secondarismi epatici, linfonodali, ossei; lieve peggioramento a carico del fegato e di alcuni linfonodi sementeriali; Invariato il quadro osseo.

Nella sua esposizione c'è un pò di confusione, o meglio 'ste lesioni epatiche compaiono a novembre, ma sono riportate in diminuizione rispetto all'ecografia precedente (??); nel 96 ha eseguito la chemio, ma che schema?? nel CMF non vi sono antracicline per esempio.
La biopsia delle lesioni epatiche è solo un'ipotesi nel caso in cui vi possa essere la mancanza dell'Her2 nell'esame istologico del 96; a tal punto si rivaluterebbe anche lo stato dei recettori ormonali.

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