Sindrome piriforme (bruciore e dolore glutei)

Gent.mi Dott.ri,
sono una donna di 61 anni, alta 1.60 e peso 53 kg., da circa un anno ha iniziato ad andare in palestra tre volte alla settimana, facendo 30 minuti di "cyclette" e 40 minuti di "tapis rouland". Negli ultimi mesi ho iniziato anche a fare un po' di corsa sul tapis rouland, purtroppo a seguito di questo maggior sforzo fisico ho iniziato ad accusare disturbi sul gluteo dx. Ho iniziato a sentire dei bruciori e un senso di dolore che si estende dietro alla coscia. Mi sono rivolta a due specialisti, il primo uno Osteopata che dopo una serie di massaggi generalizzati su varie parti del corpo, ha concluso la sua seduta dicendo che non doveva essere niente di grave e sicuramente nei giorni successivi sarei stata molto meglio. Questo non è accaduto, mi sono quindi rivolta a un Fisioterapista. Quest'ultimo dopo due sedute nel corso delle quali mi ha fatto alcuni massaggi e fatto fare alcuni esercizi, ha concluso che si trattava sicuramente di un problema di postura e mi ha invitato ad andare presso la mia Palestra a seguire un suo corso di ginnastica posturale, per persone della mia età. E' già un mese che frequento questo corso ma senza alcun miglioramento, anzi la mia situazione è peggiorata perchè adesso accuso lo stesso disturbo anche al gluteo sn. Da alcuni approfondimenti che ho fatto personalmente attraverso Internet, ho potuto constatare che i miei disturbi sono rientrano nella Sindrome del Piriforme, sintomatologia nuova sulla quale non tutti gli specialisti della materia concordano, diagnosi che i due specialisti consultati non mi hanno confermato. In questo momento ho dovuto sospendere la palestra perchè ho la sensazione che peggiori la mia condizione. Vi chiedo se cortesemente potete consigliarmi cosa fare per riuscire a capire il mio problema e quali terapie seguire per curarlo. Nel ringraziare per l'attenzione che verrà data al mio caso porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Alberto Nicodemo Ortopedico 114 16
I sintomi da lei descritti potrebbero anche rientrare nel quadro di una sindrome del piriforme, tuttavia la diagnosi non è così semplice da formulare e la patologia non è molto frequente. In questi casi è importante fare una attenta diagnosi differenziale (escludere altre possibili cause del dolore) con la visita e con esami strumentali.
Se la diagnosi fosse confermata, il trattamento è inizialmente affidato a farmaci antiinfiammatori e miorilassanti associati alla fisioterapia (stretching muscolare + terapia strumentale).
In consclusione le consiglio di sottoporsi a una visita ortopedica, rivolgendosi possibilmente a un collega specializzato in patologie dell'anca.

Dr. A.Nicodemo
www.ancaebacino.it

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Utente
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Gent.le Dott.re,
la ringrazio moltissimo per la sua tempestiva ed esaustiva risposta. Seguirò il suo consiglio iniziando con una lastra Rachide Lombosacrale prescritta dal mio medico generico. La terrò informata sugli sviluppi del mio caso.
Nel ringraziarla per la sua cortese attenzione, le porgo cordiali saluti.
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Gent.le Dott.re,
nelle more di effettuare una visita ortopedica come da Lei suggerito (ho qualche difficoltà a trovare nella mia zona Ciampino (Rm) un ortopedico specializzato in patologie dell'anca), l'aggiorno sulla mia situazione. Dalla Rx Colonna Lombo-Sacrale è risultato quanto segue:
- l'esame radiografico della colonna lombo-sacrale è stato eseguito nelle due proiezioni ortogonali. Si apprezzano segni di spondilo-artrosi al passaggio lombo-sacrale con riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico L5/S1 per una verosimile condizione di discopatia. Nella norma gli altri spazi discali. Conservata la fisiologia lordosi lombare. Non evidenti lesioni focali ossee di apprezzabilità radiografica in atto.
Le chiedo un suo cortese parere in merito ai risultati sopra riportati e in particolare se la discopatia riscontrata può essere la causa dei miei disturbi e quale cura, terapia lei mi suggerisce di seguire per risolvere i miei problemi. Le chiedo, infine, se nella mia condizione posso continuare ad andare in palestra o è opportuno che sospenda ogni attività fisica.
La ringrazio di cuore per la sua gentile preziosa consulenza.
Un cordiale saluto.
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Gent.mo Dott.re,
approfitto della sua gentilezza per informarla sugli ultimi sviluppi della mia situazione. A seguito della visita fatta dall’Ortopedico, quest’ultimo dopo una breve visita, visto l’esito della lastra ha escluso che possa trattarsi della “Sindrome del Piriforme”, a suo avviso è più probabile che sia una sciatalgia. Mi ha pertanto prescritto una cura a base di cortisone (bentelan compresse) per una settimana e mi ha richiesto di effettuare una RM Lombo-Sacrale. L’esito di quest’ultimo esame è stato il seguente:
Esame RM eseguito con apparecchiatura aperta mediante scansioni sagittali e assiali ottenute con sequenze SE pesate in T1 e in T2. L’indagine documenta la presenza, a livello L5-S1, di protusione discale ad ampio raggio con prevalenza di componente mediana che determina impronta sul sacco durale e possibili effetti compressivi radicolari bilaterali, per quanto valutabile a basso campo. Spazi discali di ampiezza sostanzialmente conservata. Segni spondilosici, a carico del tratto esaminato; in particolare si osservano artrosi interapofisaria e riduzione dell’intensità di segnale nelle sequenze T2-pesate, in relazione a fenomeni di disidratazione del nucleo polposo dei dischi intervertebrali. Canale rachideo di ampiezza entro i limiti della norma. Lievemente ridotta la fisiologia lordosi lombare.
Sono tornata dall’Ortopedico con l’esito della RM e facendo presente che non ho visto alcun miglioramento dalla cura effettuata a base di cortisone. Lo specialista ha manifestato alcune perplessità sul mancato esito della sua cura e dopo aver esaminato quanto emerso dalla RM, al termine della visita mi ha prescritto un altro medicinale “Gabapentin” una compressa la sera per due mesi e fisioterapia comprendente: 10 massaggi e 10 chinesiterapia sulla colonna lombare. A questo punto però ho le idee confuse perché lo specialista non mi ha confermato alcuna diagnosi e viste le specifiche del nuovo medicinale (specifico per epilessia e convulsioni) ho qualche perplessità a prenderlo per due mesi. Visto il perdurare dei miei disturbi, Le sarei veramente molto grata se potesse a questo punto darmi il suo parere in merito. Nel ringraziarla per l'attenzione e prezioso aiuto, le porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Alberto Nicodemo Ortopedico 114 16
La prima diagnosi differenziale da fare in caso di sospetta sindrome del piriforme è proprio con problematiche di pertinenza del rachide lombare (soprattutto ernie/discopatie) e il referto della sua risonanza potrebbe essere compatibile con i suoi sintomi (ma ribadisco che la valutazione clinica è fondamentale). Le terapie prescritte dal collega mi sembrano corrette.

Spero che riesca a risolvere il suo problema al più presto.
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Gent.le Dott.re,
la ringrazio moltissimo per l'attenzione e per il suo prezioso contributo.
La terrò informata sugli sviluppi del mio caso.
Un cordialissimo saluto
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Utente
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Gentile Dott.re A.Nicodemo, è passato un anno e mezzo dalla situazione sopra esposta e come promesso vorrei aggiornarla sugli sviluppi della mia situazione. A tutt'oggi non ho ancora risolto il mio problema e dopo essermi rivolta a diversi specialisti dai quali ho avuto diagnosi discordanti (sciatalgia, lombosciatalgia, problema posturale, sindrome del piriforme), l'ultimo ortopedico, che mi ha visitato circa due mesi fa, ha escluso tutte le precedenti diagnosi concludendo che si trattava di una semplice tendinite e mi ha prescritto per cura un integratore(tendi-joint). Ultimamente, inoltre, ho avuto un improvviso forte dolore all’inguine-anca sinistra e a seguito della visita specialistica effettuata dallo stesso ortopedico, dopo la visione della lastra e risonanza magnetica mi è stata diagnosticata: “una sinovite coxofemorale sn in iniziale impingement femoro acetabolare”. Mi ha dato per sette gg. una cura a base di antidolorifici e antinfiammatori (Seractil 400 mg), dieci sedute di tecar terapia e ionoforesi con artrosilene e impacchi di ghiaccio. Ma a tutt'oggi non ho ancora superato questa mia sintomatologia articolare, accuso ancora, anche se in maniera più lieve, il dolore all’inguine e debbo fare molta attenzione a non ruotare bruscamente a sin o a destra la gamba sinistra per evitare strappi improvvisi e il bruciore ai glutei è tornato più forte di prima. Segue quanto riportato nella lastra e RM.
RX BACINO PER ANCHE
L’esame radiografico del bacino è stato eseguito anche per lo studio delle anche con proiezioni assiali.Iniziali segni di coxartrosi con lieve ipertrofia dei cigli cotiloidei che presentano aspetto ipercoprente. Lieve irregolarità della porzione articolare medio-superiore della sinfisi pubica. Modicamente sclerotiche le sincondrosi sacro-iliache. Non evidenti lesioni focali ossee a carattere evolutivo. Presenza di minute calcificazioni proiettivamente nello scavo perlvico in sede mediana e laterale sinistra. Iniziale rarefazione del tono calcico.
RM ANCA SINISTRA
Eseguite scansioni nei tre piani ortogonali con tecniche standard e con tecniche di saturazione del grasso (GE-STIR) pesate in T1, T2 ed in T2*Fenomeni di coxartrosi con lieve riduzione della rima articolare e minima falda fluida endoarticolare reattiva. Conservata la morfologia della testa femorale, in particolare il profilo di carico. Con significative alterazioni di segnale nel tratto femorale visualizzato. In particolare non alterazioni di segnale di aspetto distrofico od ischemico. Consensuali note degenerativi al ciglio acetabolare ed alle componenti capsulo-legamentose coxofemorali. Note di sofferenza tendinea inserzionale al grande trocantere senza segni RM di borsite essudativa in tale sede, Non lesioni a carico dei ventri muscolari visualizzati. Conservati i piani fasciali.
Mi farebbe molto piacere poter approfittare ancora della sua gentilezza e ricevere in merito un Suo gradito parere. Nel ringraziarla anticipatamente per l'attenzione che ancora vorrà dare al mio caso, è gradita l'occasione per porgere un cordiale saluto.