Gonartrosi. criteri per la protesi

74anni. Triplice BPAC a seguito IMA giugno 2011. Oggi bene. No altre patologie maggiori. Buono stato generale.
Gonartrosi bilaterale avanzata. Bene infiltrazioni HAL ma poi inizio dolori. Oggi assumo 1 Voltaren Retard 100 quotidianamente da circa un anno. Se sopprimo dopo pochi giorni forti dolori e uso del bastone per camminare. Timori del cardiologo. No problemi gastrici.
Alcuni Consigliano protesi monocompartimentale, altri totale. Io sarei per totale bilaterale contemporanea, per concentrare rischi e fastidi.
Vorrei attendere la fine anno.
Unica attivita' fisica: golf settimanale a livello "commendatizio" e cicli quadrimestrali di fisioterapia quadricipite.
Aspettare ancora ad operarsi o sbrigarsi?
Grazie molte.
[#1]
Dr. Daniele Pili Ortopedico 60 5
Caro Signore

La protesi di ginocchio è indicata negli stati di artrosi avanzata in cui i trattamenti conservativi (farmaci, attività fisica e fisioterapia) non sono più in grado di limitare i sintomi.

La sostituzione dell'articolazione con una protesi di ginocchio è un'operazione di grande successo e circa il 92 % dei pazienti che hanno questa operazione ( quasi 19 su 20 persone) riporta un miglioramento significativo dopo l'intervento chirurgico .

Il vantaggio principale è una riduzione del dolore e il beneficio è immediato. Si può anche avere un aumento di movimento e per ciò una migliore capacità di svolgere le attività quotidiane.

Tuttavia, è importante rendersi conto che un ginocchio artificiale non sarà mai buono come un ginocchio naturale e che ci sono limitazioni rispetto a un ginocchio naturale sano.

La decisione la deve prendere lei con l'aiuto dell'ortopedico.

La protesi monocompartimentale alla sua età non è consigliata.

Per nformazioni più dettagliate segua questo link:
http://drpiliortopedico.it/protesi-di-ginocchio/

Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti

Dr. Daniele Pili
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
www.drpiliortopedico.it info@drpiliortopedico.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie. Perche' alla mia eta' non e' indicata la protesi monoc.?
Uso continuativamente e alternativamente Kolibri, voltaren retard, Brufen 800 e saltuariamente Aulin.
Ottengo notevole sollievo dal dolore ed una dambulazione quasi normale. Mi si di ce di smettere: perche'mai? Non ho alcun tipo di risentimento gastrico, i miei parametri epatici e renali sono a posto.
Accusa una leggera anemia associata pero' stranamente a iperferritinemia (800+)
Ma devo proprio farmi operare?
E che dire della doppia protesi sulle due gambe insieme? Rischi d'intervento una sola volta, sia pure a costo di riabilitazione piu' pesante.
Grazie per le cortesi risposte.
[#3]
Dr. Daniele Pili Ortopedico 60 5
Data la sua età é preferibile effettuare un'intervento definitivo. La protesi monocompartimentale ha un'ottimo successo ma l'artrosi negli altri compartimenti solitamente progredisce e porta a dover subire ulteriori operazioni in futuro.
L'intervento contemporaneo va concertato con il chirurgo e spesso anche con l'anestesista per valutarne pro e contro.
Se riesce ad avere una buona qualità di vita con il semplice uso degli antidolorifici, questa opzione è anch'essa più che valida.

Spero di esserle stato di aiuto
Distinti saluti
[#4]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

mi permetto di dire anche io la mia.
Sono d'accordo in parte con il collega: alla Sua età sarebbe opportuno effettuare un intervento definitivo.
Tuttavia, si dà per scontato che la protesi monocompartimentale NON sia un intervento definitivo, e che invariabilmente la porterebbe a dover effettuare un secondo intervento di impianto di protesi totale.

Ecco, questo non è affatto detto.

E' importante valutare attentamente il tipo di artrosi, le eventuali lesioni legamentose associate e concausanti, e nel corso della procedura chirurgica è importante evitare l'ipercorrezione, frequente errore che può portare ad una durata della protesi inferiore alle aspettative.

Ma come fare per capire se NEL SUO specifico caso la protesi monocompartimentale può durare? E' semplice: si dovrebbe rivolgere ad un centro di eccellenza iperspecializzato nell'impianto di protesi monocompartimentali.

E, poiché Le hanno proposto un intervento bilaterale in contemporanea, immagino che Lei si sia rivolto già ad uno di questi centri. Per quanto ne so io, solo due centri nella Sua città (e forse nella Sua regione) effettuano queste procedure.

Quindi mi viene da pensare che abbia già interpellato qualcuno di autorevole.

Certo è che, "a scatola chiusa", Le posso solo dire che sono abbastanza rari i casi di 74enni con artrosi "avanzata" che siano ancora candidabili ad una protesi monocompartimentale.

Sarei invece molto più prudente per quanto riguarda l'idea della protesi totale bilaterale in contemporanea.

Io lavoro in un centro che effettua procedure bilaterali, e Le posso dire che secondo i nostri criteri Lei presenta ben 3 parametri che SCONSIGLIANO l'intervento bilaterale:

1) età superiore a 70 anni
2) Intervento al ginocchio (e non all'anca)
3) presenza di cardiopatie

Se uno solo di questi elementi non controindica la procedura bilaterale in maniera assoluta, la concomitanza di questi tre fattori rende tutto molto più problematico.

Sono convinto che farà molta, molta fatica a trovare un anestesista disposto a dare il suo nulla osta alla procedura.

Il rischio globale, in assenza di fattori prognostici negativi, è inferiore in una procedura bilaterale, piuttosto che in due singole procedure monolaterali. Vero. Ma il rischio della singola procedura bilaterale è più elevato che quello della singola procedura monolaterale, ovviamente.

E tale rischio diventa MOLTO elevato in un paziente come Lei, cardiopatico e over 70. Per di più anemico.

Se Lei fosse mio papà, non Le permetterei di correre un tale rischio.

Per quanto riguarda la scelta del momento in cui operare, anche qui non ho dubbi:
capisco che Lei riesca ad avere ancora una buona qualità di vita, ma a prezzo di una terapia analgesica pesante.
Se Lei potesse andare avanti con quei farmaci e con quei dosaggi per sempre, a quel punto le consiglierei non farsi operare affatto.
Il problema è che sta assumendo dei farmaci ad un dosaggio decisamente superiore al raccomandabile per un tempo eccessivo, ed il fatto che al momento non abbia avuto ancora risentimenti renali, epatici o gastrici mi sembra a maggior ragione il momento giusto per smettere.
Perdoni il paragone forzato, ma è come per le sigarette: bisogna smettere quando ancora non vi sono avuti risentimenti. Se ormai si ha una broncopneumopatia cronica, un enfisema, o -peggio- un tumore, è decisamente tardi per smettere, non crede?
Si faccia prescrivere dei farmaci più potenti e meno lesivi, e li assuma per poco, finché non si sarà fatto operare. A quel punto potrà smettere del tutto, ed essere libero dalla schiavitù dei farmaci analgesici.

Un altro motivo per operare presto è il seguente: con l'avanzare dell'età il rischio perioperatorio non può che aumentare. Considerando tutto (età, stato di salute e attività sportiva), mi sembra che il momento giusto per operare sia ORA.

Spero che il mio parere Le sia stato d'aiuto, e La invito anche a prestare attenzione quando si richiedono molti pareri: se un secondo o un terzo parere possono fugare molti dubbi, troppi pareri generano dubbi nuovi e confusione.

In bocca al lupo!


Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie molte. Interventi esaurienti e molto equilibrati.
Per qualche mese non avevo consultato le risposte, a causa di problemi più gravi, non medici.

Per ora ho diminuito i FANS, e li alterno assumendolii due/tre volte la settimana, o prima di fare sport.
Mi accorgo però che l'effetto tende a diminuire.

Finora ho ascoltato un solo parere di un ortopedico, favorevole all'intervento monocompartimentale.
Mi propongo di sentire altri due pareri al massimo e poi decidere.
Devo precisare tuttavia che non ho dolori forti o notturni: ho "solo" difficoltà di deambulazione, soprattutto nello scendere le scale.
Inoltre le radiografie delle ginocchia appena fatte sono praticamente sovrapponibili a quelle dell'anno scorso.
Sembrerebbe indicare un arresto della degenerazione, ma il mio ortopedico mi segnala che l'artrosi procede "a sbalzi".
Comunque spero di fare la scelta giusta.
Molti ringraziamenti.

[#6]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Posso solo sottolineare, anche se vale poco, che il dolore a scendere le scale è di solito di origine femororotulea. L'articolazione femori-rotulea nella monocompartimentale mediale non viene protesizzata.

Distinti saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Vediamo se posso ancora chiedere qualcosa.
Come ho scritto, oggi assumo Fans saltuariamente, diciamo 3 - 4 volte la settimana, e per ora con dosaggi modesti. I dolori non scompaiono, ma migliorano, io li sopporto e scelgo i giorni in cui non devo fare nulla di speciale nei quali non prendere del tutto i farmaci, e accettare dolori maggiori.
Inoltre li alterno: una volta Voltaren, una volta Aulin, una volta Brufen ecc.
Chi è in grado di comparare veramente questi rischi con quelli dell'intervento di protesi?
Se cioè io non mi facessi operare, dovrei probabilmente aumentare gradatamente le dosi, ma se questo funziona per sei - sette - dieci anni, arriverei ad una età alla quale avrei comunque cumulato anche ben altri rischi, se non sono defunto prima. Ad esempio il degrado del BPAC.
E due-tre volte all'anno, infiltrazioni di acido ialuronico.
(Ricordo che ho 74 anni, e ho subito un triplice BPAC nel 2011)
Mentre la riuscita della protesi (o peggio delle DUE protesi eventuali), i rischi inerenti e la loro durata potrebbero rivelarsi meno favorevoli.
Anche perché la pericolosità dei Fans è ancora lungi dall'essere così inequivocabilmente accertata, mentre ho già incontrato varie persone con esiti insoddisfacenti della protesi.
Per non parlare dei rischi di necrosi di parti del ginocchio che gli ortopedici ben conoscono...
Insomma vorrei proprio non fare l'operazione!
Vi sembra ben posto il quesito?
Grazie.
[#8]
Dr. Daniele Pili Ortopedico 60 5
Buongiorno

La sua domanda é decisamente ben posta e pertinente.

Come le ho già detto in precedenza la percentuale di riuscita di una protesi di ginocchio é alta, essendo 92%, ma non 100%. Risultati del 100% in chirurgia non esistono. Per questo motivo ogni caso va attentamente valutato. Il chirurgo deve selezionare i pazienti in modo da offrire il miglior trattamento.
Il miglior trattamento potrebbe essere la protesi, in certi casi, come anche la sola terapia conservativa, in altri casi.
Se lei avesse dolore continuo e/o se la sua qualità della vita fosse decisamente compromessa non avrei alcuna esitazione ad operarla anche con la sua storia clinica di Triplice BPAC.
Nel suo caso specifico la valutazione deve essere attenta e la decisione deve essere presa assieme al suo ortopedico di fiducia.
La decisione finale é la sua e il compito di noi ortopedici é di informarvi, orientarvi al meglio e di prendere in considerazione la volontà del paziente.

Mi sembra chiaro che lei preferirebbe evitare l'intervento e se fossi io il suo ortopedico non avrei problemi a confortarla e a esprimerle la mia approvazione.

Ancora, se fossi il suo ortopedico, le suggerirei di programmare delle visite di controllo e di contattarmi in caso di un improvviso peggioramento.
La progressione della sintomatologia é probabile ma non certa così come un degrado della sua condizione generale; tanto quanto una complicanza da uso prolungato di FANS.

Naturalmente io non l'ho vista di persona e non posso decidere pienamente in quanto ci sono delle eccezioni.

Spero di aver chiarito ulteriormente i suoi dubbi
Le auguro tutto il meglio
[#9]
dopo
Utente
Utente
Chiarissimo. Grazie molte! Il mio ortopedico, che non e' affatto interventista, ha consultato con le mie xfie altri suoi colleghi e conferma:
- con l'attuale terapia l' intervento puo' aspettare salvo improvvisi peggioramenti del quadro.
- confermerebbe la scelta di monocompartimentale, rotulo-femorale, anche perche' afferma che se la protesi e' ven scelta e ben installata, allevia l'usura della altre parti. Un po ' come il dentista che posizione l'impianto poichi centesimi di mm. piu' "alto" diminuendo il carico e lo sfregamento degli altri denti.
Saluti, Signori Medici e grazie a tutti.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno. Mi permetto di riaprire questo consulto perché mentre temporeggiavo circa l'eventuale intervento al ginocchio, la gonartrosi è diventata bilaterale e vi si è aggiunta una coxartrosi.
Donde l'uso del bastone e talvolta di un tutore per camminare, anche con gli antidolorifici.
E disagio notturno.
Soprattutto gli eventuali interventi all'orizzonte sarebbero adesso addirittura tre?
Ovvio, sono passati due anni!
A breve vedrò il mio ortopedico e sentirò cosa propone.
Intanto sono curioso di sapere come fate in questi casi che non saranno rarissimi.
Prima l'anca, prima il ginocchio? E ammesso che tutto vada bene, credo che si tratti di mettere in bilancio un paio d'anni almeno di sofferenza, più i notevoli rischi operatori.
Alla mia età e con il mio quadro, non é meglio allora accettare i rischi dei FANS e tirare avanti senza interventi del tutto, con il bastone se necessario?
Giudichereste maggiore il rischio di tre protesi, o quello di cure prolungate con FANS e forse cortisonici?
Grazie.
[#11]
Dr. Daniele Pili Ortopedico 60 5
Buongiorno

Riaprire la discussione è certo utile in quanto è interessante per il pubblico vedere l'evoluzione della sua situazione e molti di quelli che leggeranno ne trarranno informazioni utili.

Intanto vorrei dire che è un bene che sia riuscito a guadagnare questi due anni.

Vorrei anche rispondere alla sua domanda dicendole che dovrebbe decidere con il suo ortopedico che deve individuare, assieme a lei, quale sia l'articolazione che da più problemi e fare prima quella. Non va fatta prima la più brutta nelle radiografie ma quella che le causa più problemi.
La sua attività si è ridotta di molto ed è il momento delle decisioni importanti, valutate assieme se la cosa migliore è operare o continuare con gli antidolorifici e nel caso scegliete assieme quale articolazione operare per prima.

Ci sono tanti ortopedici bravi a Milano dove anche io opero e sono sicuro che è in buone mani.

Spero di esserle stato utile
[#12]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

mi dispiace per le brutte notizie.
In ogni caso Le risponderò molto chiaramente, a costo di sembrarLe troppo drastico:

A maggior ragione sarei dell'idea di operare, ora più che mai.

"Alla Sua età"... Lei dice... non si consideri un vecchietto! 76 anni oggi non sono troppi. Nè per un intervento di ortopedia maggiore, né, soprattutto, per vivere la vita appieno.
Con una gonartrosi bilaterale avanzata ed una coxartrosi di sicuro non si vive bene,,,
E mi permetta di sottolineare che -forse- se avesse operato il ginocchio incriminato a Suo tempo, Lei avrebbe potuto anche non trovarsi in questa condizione, in quanto una grande articolazione gravemente artrosica non curata porta ad un'usura rapida anche delle articolazioni vicine.

Per motivi biomeccanici quando vi è una coxartrosi ed una gonartrosi associata nello stesso lato, generalmente si suggerisce di operare prima l'anca. Tuttavia è necessario valutare attentamente il singolo caso, in quanto a volte il ginocchio è molto più rovinato e/o sintomatico dell'anca. Tenga inoltre presente che la coxartrosi aggrava molto la sintomatologia al ginocchio, quindi è possibile che operando l'anca anche il ginocchio malato e non operato ne giovi in qualche misura.

Poiché Le auguro con tutto il cuore di vivere serenamente e felicemente almeno altri 20 o -perché no- 30 anni, non mi pare proprio il caso di sottoporre il Suo stomaco, il Suo fegato, i Suoi reni all'insulto dei farmaci.

Il mio suggerimento è di prendere in seria considerazione un programma chirurgico adeguato con un ortopedico, preferibilmente versato in chirurgia protesica.

Ci tenga informati, se lo desidera.

Distinti saluti
[#13]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno. Il mio ortopedico consiglia ora fermamente di intervenire. Prima anca e poi ginocchio. E piu' tardi, forse, l'altro ginocchio. Teme che una mono compartimentale non sia piu' sufficiente.
Mi consiglia accesso anteriore per l'anca, e tecnica mininvasiva senza tagli di legamenti e lussazione di rotula per il ginocchio, per minimizzare gli stress operatori.
...ma lui non li vuol fare, non li ha praticati abbastanza.
Mi ha chiesto alcuni giorni per soppesare le migliori possibilita' della mia citta' secondo le sue informazioni.
Penso che intanto vedro' almeno un altro ortopedico molto specializzato in tecniche moderne. Come selezionarlo?
Anche la location degli interventi e' determinante e mi chiedo: chi fa anca fa anche ginocchio? Altrettanto bene?
O ci vuole un trio chirurgo-anestesista-ospedale/clinica dedicato per ciascuna operazjione?
E quanto deve passare tra una e l'altra? E la riabilitazione quanto dura?
Mi aspetto almeno un anno intero di calvario. Povera la moglie, che gia' soffre di depressione.
Nel frattempo e' consigliabile usare una cyclette e fare ginnastica per mantenere i muscoli attivi, o basta deambulare?
Mi chiedo se con queste tecniche piu' difficili il tgasso di riuscita non sia inferiore a quelle classiche...
Ho molta paura, soprattutto per via del mio BPAC, ma dovro' rassegnarmi.
Faro' testamento.
Ogni consiglio e' benvenuto.
Grazie ancora.
[#14]
Dr. Daniele Pili Ortopedico 60 5
Buongiorno

Non credo che il criterio nel suo caso debba essere basato su quale tipo di accesso chirurgico eseguire.
L'accesso anteriore non ha ancora dimostrato di essere superiore agli altri e quindi non vedo il vantaggio nel suo caso.
Lei ha bisogno di una tecnica che funzioni bene.
Lo stesso discorso vale per la protesi di ginocchio.
Si affidi ad uno specialista che ha buoni risultati indipendentemente dalla tecnica.
Questo è il consiglio che darei a tutti coloro che vogliono andare in contro a chirurgia.

Le invio i miei migliori auguri
[#15]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

ha ragione il collega: si affidi con fiducia ad un bravo professionista, e non corra con la fantasia. Quando la fantasia galoppa troppo, di sicuro non può che aumentare la paura. La paura non è una buona consigliera in questi casi, in quanto:

1) la Sua età può solo aumentare, non diminuire
2) Le patologie degenerative di cui è affetto possono solo peggiorare, non migliorare.

Ergo, è come essere su un treno in continua accelerazione: più tentenna, e più e pericoloso buttarsi.

Ma questo paragone un po' forte La vuole solo scuotere, non certo spaventare: mi sembra che Lei abbia già abbastanza paura, dato che vuole fare testamento...
E' chiaro che si tratta di un intervento chirurgico, e come tale ha dei rischi. Ma non è certo pericoloso, o per lo meno non lo è più di tante attività della vita quotidiana.

Qualche numero?

In Italia nel 2013 circolavano 49.013 autoveicoli e si sono verificati 3.385 decessi per incidente stradale.

Secondo il registro preotesico inglese, nel report del 2015, la mortalità entro un mese da un intervento di protesi d'anca, per la Sua fascia di età è dello 0,43%. Per la protesi di ginocchio è dello 0,32%.

Quindi, se posso darLe un suggerimento: si faccia operare.
E venda la macchina.
[#16]
dopo
Utente
Utente
Grazie, grazie.
Ho deciso, scelto struttura e chirurgo.
A breve subirò l'intervento all'anca.
Il ginocchio verrà poi.
I miei rispetti.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Mi viene un dubbio.
Mi operano all'anca; dopo quanto si potrà operare il ginocchio?
Il rischio sarà aumentato?
E nel frattempo si riesce a fare buona rieducazione sull'anca avendo il sottostante ginocchio scassato?
Grazie
[#18]
dopo
Utente
Utente
Quindi: non avendo avuto risposte provo a proseguire.
Supponendo che vada tutto bene, prima l'anca, poi il ginocchio, poi l'altro ginocchio. Mettiamo un annetto totale, almeno.
Arrivo a 77 anni!
Ma quanti di voi Sigg. Ortopedici conoscono anziani con tre bypass che abbiano sostenuto tre (diconsi TRE!) operazioni di protesi, siano riusciti a camminare decentemente, senza avere problemi cardiaci o circolatori o altro?
Ho molta paura di non arrivare in fondo al cammino.
D' altra parte, quali sono le alternative?
Operare solo l'anca e poi usare tutori per le ginocchia? Per quanto? Stampelle e bastoni? E poi l'artrosi mica si ferma.
E se Dio ne guardi anche l'altra anca si mette a fare i capricci?
Non ditemi che i miei timori sono infondati.
Comunque grazie se mi leggete, ancora di più se mi rispondete.
Tra una settimana il primo intervento.
Mi metto a pregare.
Grazie per l'attenzione!
[#19]
dopo
Utente
Utente
Se posso, aggiorno. Intervento sospeso perché trovato addensamento sospetto in un polmone. Ahi Ahi.
Questo evento ha ovviamente la priorità.
Nel frattempo il chirurgo che mi doveva operare mi ha informato che per l'anca esegue l'accesso postero-laterale. Non mi sembra un mininvasivo: alle mie richieste di schiarimento è stato evasivo.
Eppure è un importante e bravissimo chirurgo.
Mi ha fatto venire voglia di cambiarlo, se e quando potrò operarmi.
Come ci si assicura PRIMA che venga effettuato un mininvasivo sia per anca che per ginocchio?
Grazie ancora.
[#20]
dopo
Utente
Utente
Posso rilanciare? Effettuato RX torace TAC PET-TC: impossibile emettere diagnosi. Presunta metaplasia da fumo pregresso.
Martedi' ago aspirato polmonare pe tentare diagnosi finale e quindi profilassi.
Un Vs bravo collega mi ha frattanto vsitato e pur assegnando la priorita' al polmonare, e' disposto ad operarmi subito di anca e succesivamente di ginocchio, forse in monocompartimentale, enrrambi in mininvasiva o quasi.
Domanda: ma reggerebbe un organismo com il mio ( v. Cuore e eta') a tre operazioni in, diciamo, 1 anno?
E...ho alteranative? Carrozzella?.
Grazie se avrete voglia di rispondermi ancora.
[#21]
dopo
Utente
Utente
Aggiungo che fin qui gli esami, incluso broncoscopia con strisci, hanno escluso coinvolgimento di tutte le altre parti del corpo, sistema linfatico, pleura ecc.
La lesione, se lesione e' sembra isolata.
D'altra parte il mio dolore ad anca e ginocchio aumenta e la deambulazione, sia pure col bastone, si fa difficile.
Se non avro' un responso chiaro od una cura troppo lunga, credo che invertiro' le priorita' e mi faro' operare all'anca.
O sarebbe tropo rischioso?
Rinnovo il grazie.
[#22]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

sono lieto del fatto che gli approfondimenti diagnostici al polmone abbiano ridimensionato il problema.
Le risponderò in merito alla domanda tecnica sulla mininvasività.

Lei pone molta importanza alla "miniinvasività". Ma cosa intende Lei per mininvasività? E' importante mettersi d'accordo sulle parole, specie quando non si parla di termini medici o scientifici. "mininvasività" non è un termine scientifico.

L'intervento di protesi è invasivo per definizione. Si toglie un pezzo, se ne mette uno finto. Non mi viene in mente niente di più invasivo (che non diventi DEMOLITIVO).

Sia la via d'accesso postero-laterale, che l'anteriore, antero-laterale sono vie che in buone mani garantiscono un eccellente rispetto tissutale. La lunghezza del taglio non ha nulla a che vedere con la mini-invasività, ed è più un biglietto da visita del chirurgo nei confronti del paziente che un reale vantaggio clinico.

Il mio suggerimento è di non perdersi in questi dettagli ora, non cerchi un ennesimo parere da un ennesimo ortopedico. Ha ormai 77 anni, qualche problema di salute, e molte articolazioni da operare. Batta il ferro finché è caldo, non lasci che gli accertamenti che ha eseguito diventino obsoleti. In bocca al lupo.

Se rilegge tutte le mie risposte, Le sto ribadendo sempre lo stesso concetto.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Oops, anche di domenica, dott. Caldarella.
(Gli anni sono ancora <76.)
La decisione e' presa a meno che lo pneumologo/oncologo non mi prospetti tragedie o cure chilometriche.
Curiosamente scopro che l'ultimo ortopedico consultato (e' il secondo oltre il mio abituale) opera in una struttura dove anche Lei e' attivo. Averlo saputo prima...
Ancora un po ' di pazienza da parte mia e finalmente procedero'.
Molte grazie ancora.
La terro' al corrente.
[#24]
dopo
Utente
Utente
Purtroppo mi e' stato diagnosticato un adenocarcinoma polmonare. I problemi ortopedici passa in secondo piano.
Speriamo di poterli riprendere in futuro.
Grazie di tutto.
[#25]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

Mi dispiace molto per questa brutta notizia! Le esprimo la mia solidarietà, Le auguro di affrontare la cosa con lo spirito migliore e soprattutto Le auguro una rapida guarigione. In bocca al lupo per tutto.

Distinti saluti
[#26]
dopo
Utente
Utente
A titolo informativo preciso di aver rifiutato l'intervento di lobectomia, ed avere intrapreso il cammino per ricevere il trattamento di radiochirurgia stereotassica CyberKnife.
Consiste di massimo cinque sedute; dopo 45 - 60 giorni si valutano i risultati sul tumore. Sono trattabili i tumori 1NSCLC normalmente oggetto di chirurgia toracica convenzionale.
Perché ve ne parlo in ortopedia?
Per capire se dopo avere eseguito questo trattamento, e supponendo che il tumore (polmonare) sia regredito o magari addirittura scomparso, é allora possibile riprogrammare gli interventi di coxartrosi e gonartrosi senza lo stesso livello di rischio precedente che li aveva fatti annullare.
Ma i chirurghi e anestesisti tradizionali sono informati di queste tecniche radiologiche, ed accetterebbero di compiere tali interventi in un paziente curato con questa metodologia?
Inoltre avendo io coxartrosi grave sinistra, gonartrosi grave sinistra, gonartrosi media destra, coxartrosi lieve destra, e anche lombosciatalgia, che speranze ho di poter tornare a camminare almeno decentemente? Le quattro articolazioni sono tutte più o meno compromesse.
Dovrei sostenere ben quattro interventi; a che distanza tra loro? E con quale grado di rischio?
Ma l'alternativa sarebbe solo la carrozzella?
Grazie se avete ancora voglia di rispondermi.
[#27]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

i parametri che gli anestesisti applicano per calcolare il rischio anestesiologico sono dipendenti dalla funzionalità respiratoria residua e dalla stabilità emodinamica, e sono indipendenti dal tipo di tecnica utilizzata per curare il tumore.
In ogni caso dovrà effettuare una nuova routine preoperatoria e soprattutto una rivalutazione anestesiologica. Solo così si potrà valutare con precisione il rischio e stabilire un calendario chirurgico appropriato.

Distinti saluti
[#28]
dopo
Utente
Utente
Grazie per questa nostro lunghissimo scambio di opinioni.
"Io speriamo che me la cavo..."
Con simpatia.
[#29]
dopo
Utente
Utente
Vorrei incomodare un medico differente, ma non so come fare.
Mi vergogno un po' di ritornare su questo argomento già tanto dibattuto, ma nessuno né in questa sede né nel corso di visite ripetute presso vari medici, mi fornisce risposte se non conclusive, almeno previsionali o probabilistiche.
Riflettendo ai nostri scambi, seguito a domandarmi come potrà essere il mio futuro, sperando almeno di dilazionare se non risolvere il problema del tumore.
Lei parla di un calendario chirurgico. OK.
Allora:
- remissione (speriamo) del tumore: quattro mesi almeno. Settembre 2016
-intervento coxartrosi sinistra: tre mesi almeno Gennaio 2017
-intervento gonartrosi sinistra: tre mesi, almeno Aprile 2017
-inetervento gonartrosi destra. tre mesi almeno. Luglio 2017
Sperando, ma perché dovrebbe, che l'anca destra che già integra non é. regga allo sforzo.
Altrimenti intervento verso Settembre 2017.
E sarebbero quattro interventi, sicuramente spalmati du almeno 18 e forse 24 mesi. E il mio cuoricino by-passato nel frattempo che fa? E gli altri organi? E tra uno e l'altro forse bisogna riprendere le forze.
Arriviamo facilmente alle soglie degli 80. Quindi: carrozzella?
Nella letteratura, su Internet ecc. trovo sempre e SOLO casi unilaterali e singoli.
Nessuno sembra scrivere di contemporanea coxartrosi e gonartrosi, dallo stesso lato o peggio da lati opposti.
Non sarò mica l'unico?
Come se la cavano in questi casi i gli ortopedici, insieme agli anestesisti ed ai medici generali o geriatrici?
Immagino che si sarà stufato di rispondermi, ma mi pare che il quesito rimanga.
Se ha avuto la bontà di leggermi, grazie.
Se poi risponderà Le invierò del buon vino a Natale.
[#30]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

non mi sono stufato. Consigliare i pazienti per il meglio è il mio mestiere.
Tuttavia, non mi sembra di esserLe molto utile, perché Le sto ripetendo sempre lo stesso concetto: l'unico modo per "cavarsela", come dice Lei, è decidersi a cominciare con il primo intervento. Poi il resto viene dopo. Più si tira in avanti con gli anni, e più diventa difficile. Le auguro di risolvere in fretta i Suoi più importanti problemi di salute generale, e di concludere il Suo iter ortopedico ben prima della soglia degli 80. E così poi finalmente potrà stare tranquillo e godersi meritatamente la Sua vecchiaia. Sono d'accordo con Lei che alla Sua età, ancora giovane ma alle soglie della senilità, si dovrebbe poter essere sereni e tranquilli e non dover avere a che fare con queste preoccupazioni e questi guai. Ma purtroppo questa, ahimé, è proprio la fase della vita che questi inconvenienti prediligono. Si armi di forza, e superi questa fase difficile.
Ora basta parlare, si occupi di guarire.

In bocca al lupo.
[#31]
dopo
Utente
Utente
OK.
Certo che mi occupo di guarire, se ci riuscirò. Non faccio altro.
Non mi sento affatto giovane, ahimè.
Ho calma, determinazione e anche pazienza;
é la curiosità sul mio incerto futuro che mi induce a porre tante domande, alle quali fuori da questo blog ben pochi rispondono.
Grazie una ultima volta.

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CyberKnife terminato: affrontiamo l'ortopedia.
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Aggiornamento.
Tumore in remissione. RMN craniale negativa. Ultima PET total body ed esami oncologici molecolari negativi..
Solo CEA altissimo. (?)
Oncologo consiglia attesa alcuni mesi x intervento ortopedico.
È' insorta lieve BPCO forse a causa radioterapia.
È' sensato aspettare ancora?
Grazie.
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Allora? Lascio comandare l'ortopedico o l'oncologo?
Intanto giro con le stamoelle, anche se in generale sto benone.
Grazie..
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

posto che rimango della stessa idea -la strada è lunga, prima si comincia meglio è- credo che la cosa più saggia sia ascoltare il Suo oncologo. Quali sono le ragioni che inducono il Suo oncologo ad aspettare? Se ci sono alcuni elementi prudenziali che suggeriscono di attendere per poter affrontare l'intervento in maggior sicorezza e con minori rischi di complicanze, io aspetterei. Sarebbe meglio però non parlare in astratto, ma di elementi concreti. Chieda bene al Suo oncologo le ragioni dell'attesa, e poi se vuole pubblichi una richiesta di consulto in area oncologica.

In bocca al lupo
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Grazie, dottore.
La ragione del dubbio è il CEA troppo alto.
Con gratitudine e simpatia.
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Aggiornamento.
Quarta PET, negativa. Captazione SUV ancora diminuita: 3.5. Tumore stabile o in regresso.
Nuovo fenomeno (litico) all'acetabolo malato, con captazione SUV :7 Sospetta metastasi ossea (?).
CEA ancora elevato intorno a 200 (!).
Oncologo ancora preoccupato chiede nuova RMN del bacino.
Ortopedico interpreta invece il nuovo fenomeno come un incremento del grosso geode già esistente da tempo e consiglia di intervenire finalmente sull'anca (e poi su ginocchio/a) senza altri esami o dubbi.
Io mi muovo sempre peggio con stampelle.
Dovrò decidere da solo?
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

impossibile fare ipotesi fondate a distanza, anche se ritengo più plausibile che ciò che capti a livello del bacino sia proprio il geode. Naturalmente se si deciderà di procedere all'intervento, sarà il caso di fare un esame istologico della lesione.

Distinti saluti
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Utente
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Grazie ancora Dott. Caldarella.
Alla fine anche l'oncologo propende per un geode, e accorda il "permesso" di intervenire sull'anca. Sarà fatto a breve.
Chiudo così questa quadriennale corrispondenza con Medicitalia, ringraziando tutti sentitamente.
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