Osteofitosi e degenerazione discale con compressione del nucleo polposo dei dischi intervertebrali

Buongiorno, scrivo per un mio amico di anni 70,anche lui residente in Repubblica Dominicana, il quale ha una perdita della forza all´estremitá degli arti superiori, mentre per ció che riguarda quelli inferiori, accusa una miastenia che risulta essere estesa ma di minor rilevanza ma accompagnata da un gonfiore nella zona tarsale dei due piedi.
Gli hanno consigliato una R.M.N. della colonna cervicale il cui risultato é quanto segue:
IMMAGINI CEDISA (Repubblica Dominicana)

Con il seguente risultato della Risonanza Magnetica della colonna Cervicale:
1) In immagini potenziate in T2 si osserva disminuzione nella intensitá del segnale degli spazi C2-C3,C3-C4,C4-C5,C5-C6,C6-C7 E C7-T1 prodotto da degenerazione discale.
2) Nell´immagini potenciadas en T1 si osserva protusione focale mediale del nucleopolposo dei dischi intervertebrali C2-C3,C3-C4,C4-C5, C5-C6,C6-C7 E C7-T1 que comprime sacco durale e libera grasa epidurale.
3) É evidente la presenza di formazioni osteofitiche marginali nei corpi vertebrali cervicali con pinzamento posteriore da C2 a C7 che compongono uncomplesso di dischi osteofiti con interessamento radicolare prevalentemente bilaterale con predominio a livello C3-C4,C4-C5 e C7-T1.

CONCLUSIONE:
Disco osteofitico complesso da C2 a C7 con interessamento radicolare bilaterale a livello di
C3-C4,C4-C5 e C7-T1.
Fino ad oggi ,sono passati tre mesi, gli hanno prescritto antinfiammatori ,calcio e fiosioterapia che hanno alleviato la sintomatologia ma che recidiva prontamente al sospendere la terapia.
La settimana scorsa, l´ortopedico che lo segue, gli ha,suggerito di fare una RMN a campi piíú stretti di tutta la colonna per decidere se é necessario inviarlo ad uno specialista in Neurologia per una eventuale chirurgia.
Sicuro di una vs celere quanto esaustiva risposta in merito, invio imiei piu cordiali saluti e ringraziamenti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Qualsiasi decisione presume una approfondita conoscenza del quadro clinico supportata da esami strumentali (elettromiografia, potenziali evocati e quant'altro servirà al neurochirurgo per meglio definire la diagnosi). Suggerisco al Suo amico di rivolgersi direttamente a un Neurochirurgo esperto in chirurgia del rachide : sarà lui a decidere se ci sono possibilità chirurgiche, a spiegare al paziente tecnica, finalità, rischi e benefici, a illustrare quali disturbi si allevieranno con l'intervento (è possibile che coesistano problematiche diverse), e quindi a poter rispondere a tutti i dubbi che il Suo amico manifesterà. Credo che rivolgersi al neurologo invece che al neurochirurgo possa allungare i tempi necessari per ottenere la diagnosi e l'indicazione terapeutica (a meno che Lei già intendesse riferirsi a neurochirurgo)
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it