Insonnia cronica o depressione ansiosa?

buongiorno ho 37 anni da tre anni soffro di insonnia ( o più probabilmente di depressione ansiosa che causa insonnia). Il tutto è iinziata per una prostatite cronica batterica, che mi ha stravolto l'esistenza; dopo un anno e mezzo di sintomi sub-acuti, ho iniziato a soffrire di forte insonnia, con attacchi d'ansia notturna, forte sudorazione e tachicardia. il mio medico mi ha prescritto per mesi il bromazepam, che ha solo tamponato le cose per un po....da ottobre 2012 a luglio 2013 ( dopo visita neurologica) ho inziato un terapia a base di mirtazapina ( 15 mg al giorno) e mi è cambiata la vita. dopo un mesetto sono uscito dalla dipendenza da benzdiaz. ho iniziato ad avere un sonno profondo e ristoratore, miglioramento del tono dell'umore; ho recuperato inoltre i 10 kg che avevo perso.( purtroppo l'unico aspetto negativo era la forte stipsi che mi causava questo farmaco, infatti dovevo assumere due lassativi al giorno per mantenere regolare l'intestino, aspetto fondamentale per la mia prostatite) Dopo aver sospeso il trattamento, su consiglio dello specialista, sono stato bene per tre mesi. a novembre 2013 ho riniziato ad avere un' insonnia di nuovo piuttosto seria, anche se non più accompagnata da forti attacchi d'ansia come prima del trattamento con mirtaz. Ho ricontattato il neurologo il quale mi ha detto di riprovare con la mirtaz. ma il mio intestino ( che nel frattempo era tornato regolare si è di nuovo bloccato).
Non volendo riassumere lassativi ho chiesto un'alternativa e mi ha prescritto l'agomelatina, ma dopo aver letto la necessità di fare esami per il fegato non ho voluto iniziare questa terapia( con avvallo del mio medico di famiglia).
Per qualche mese mi sono rivolto a terapie non convenzionali con risultati modesti ..l'estate appena trascorsa il mio medico mi ha prescritto il samir 400 e l'en. purtoppo però questo antidepr. non mi ha dato nessun beneficio.
Tra agosto e settembre ho provato terapia con paroxetina che ho dovuto sospendere per peggioramento forte dei sintomi prostatici, compreso difficoltà ad urinare che non avevo mai avuto. Due sett fà ho fatto un colloquio psichiatrico approfondito e il medico mi ha detto, che non avendo un evidente dell'umore, potrebbe trattarsi di insonnia primaria e mi ha prescritto solo il flurazepam 30 mg ( da sostituire all'en). in effetti dormo meglio per ora e non mi sento più nervoso e stanco come prima; però so che le benz. danno dipendenza, per questo mi aspettavo mi venisse prescritto anche un antidepressivo. Rifarò una visita da questo psichiatra il 30 ott.

A vostro avviso è corretto provare a curare l'insonnia senza antidepress?
Aggiungo che prima della prostatite non avevo mai assunto psicofarmaci, però in famiglia ci sono stati casi di sindromi ansiose-depressive ( padre, zio, e uno dei due fratelloi maggiori).

Grazie della vostra pazienza e delle vostre valutazioni, cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
come giustamente dice nel suo messaggio, l'insonnia può essere un sintomo correlato ad una patologia ansioso-depressiva oppure costituire una condizione isolata (l'insonnia primaria).
Non sempre è facile distinguere tra le due forme, in quanto anche l'insonnia primaria influisce negativamente sull'umore e sulla tranquillità di una persona.
La cura, di conseguenza, deve essere stabilita con attenzione, tanto più in considerazione della sua patologia prostatica (sulla quale gli antidepressivi potrebbero avere effetti negativi, come è stato con paroxetina).
L'uso delle benzodiazepine (bromazepam, flurazepam, en) andrebbe invece limitato a periodi di tempo brevi.
Alla prossima visita di controllo suppongo che il suo psichiatra voglia valutare l'effetto della terapia sia sull'insonnia che sull'umore e sull'ansia in modo da stabilire con maggiore precisione l'origine del problema e di conseguenza la terapia più appropriata.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Patat della celere e chiara risposta.
Ma in caso di insonnia primaria, dato che le bdz si possono usare solo per brevi periodi, esistono altre categorie di farmaci che si possono usare per periodi più lunghi senza il rischio di dipendenza, oltre agli antidepressivi?

Grazie ancora, buona giornata

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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Una volta esclusi problemi di natura organica, in genere si procede con una terapia a breve termine con benzodiazepine.
Se il problema (come sembra essere nel suo caso) persiste, vengono utilizzati antidepressivi, preferibilmente con effetto sedativo (mirtazapina, ma ne esistono anche altri).
Se anche questa strada non è praticabile perché inefficace o a causa degli effetti collaterali, esistono altre possibilità meno convenzionali ma che possono funzionare (ad esempio antistaminici).
Oppure, in alternativa, talvolta vengono utilizzate benzodiazepine a lunga emivita che limitano il rischio di assuefazione (sempre comunque presente).
In ogni caso sarebbe opportuno valutare anche aspetti non farmacologici che potrebbero aiutare (rispetto degli orari, valutazione ambientale...).
Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
capisco...
per quanto concerne la valutazione ambientale purtroppo ho sofferto di insonnia anche in altre case e persino in vacanza.. quindi temo che non sia un aspetto molto migliorabile (anche se ho notato che se ascolto un programma alla radio che racconta qualcosa, rispetto a vedere la t.v o a leggere un libro, a volte riesco a rilassarmi maggiormente prima di dormire).
Adesso sono circa 15 giorni che faccio la terapia col flurazepam (30 mg) e facendo un confronto devo dire che andava meglio con la mirtazapina (15 mg) sia il sonno che l'energia durante la giornata.

Un ultima domanda Dottore ,se possibile,
fra gli antidepr che possono curare l'insonnia esistono anche dei s.s.r.i puri o sono solo gli s.m.r.i appunto come la mirtazapina?
Le chiedo questo perchè mi è stato spiegato che solitamente i farmaci che inibiscono anche la ricaptazione della noradrenalina è più probabile che interferiscano sull'alvo ( causando stipsi) rispetto ai s.s.r.i

Grazie ancora della sua disponibilità

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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
Posso risponderle solo in linea generale, per una prescrizione occorre una visita diretta.
Esistono SSRI che hanno maggiore effetto sedativo, però non hanno un'indicazione specifica per l'insonnia (ad esempio citalopram).
Dovrebbe valutare con il suo curante l'opportunità di una tale terapia rispetto alla prosecuzione con le sole benzodiazepina.
Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottor Patat grazie del chiarimento! non mi era arrivata la sua ulteriore delucidazione via email e quindi l'ho letta solo ora.
in effetti sono stato due giorni fa dallo sepcialista e valutando che con il Felison non si è risolto il problema, mi ha prescritto proprio il citalopram 40 mg 5 gocce alle 21 e 15 mg di felison daprendere un ora dopo.

in queste prime due assunzioni per fortuna non noto effetti collaterali, ma nemmeno benefici sull'insonnia anzi...risvegli continui... ( so che cmq ci vorrà almeno 2-3 settimane per vedere l'effetto del farmaco).Ricordo che quando iniziai la terapia con mirtazapina, dopo circa un mese mi ero già liberato dalle benzodiazepine e dormivo come un neonato con solo 15 mg... ma purtroppo la stispi che mi causava era difficilmente gestibile....
La posologia di 5 gocce eventualmente, sentendo il parere del medico, si può aumentare?

Grazie ancora Cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
come dice giustamente citalopram necessita di almeno 3 settimane prima di poter osservare i primi benefici.
Gli effetti collaterali andranno valutati con il tempo, anche se i più frequenti si manifestano proprio nei primi giorni di assunzione.
Rispetto al dosaggio invece deve necessariamente fare riferimento al suo curante che valuterà eventuali cambiamenti sulla base del risultato clinico.
Cordiali saluti,
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Utente
Utente
Grazie Dottore,Cordialità
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Utente
Utente
Buongiorno Dottor Patat vorrei aggiornarla sulla mia situazione e prole una domanda.
Dal 30 ottobre ho inziato la terapia per insonnia con citalopram e flurazepam.
La terapia è proseguita fino al 23 dicembre con esiti non soddisfacenti. Il primo periodo ho inziato ad assumere 5 gocce di citalopram ( 5 gocce soluzione da 40 mg) e una compressa di flurazepam ( 15 mg), poi sentendomi con la psichiatra che mi segue sono passato ad 8 gocce e poi a 13; ciononostante l'effetto sedativo era troppo blando e la maggior parte dei giorni dovevo aggiungere anche il flurazepam..... negli ultimi giorni però inziavo ad avere risvegli frequenti anche con l'aggiunta della benzodiazepina e a risvegliarmi sudato... così la specialista ha deciso di cambiarmi terapia sostiutendo il citalopram con la mirtazapina ( farmaco che avevo già utilizzato in passato per 10 mesi con ottimi risultati) e 10-15 gocce di delorazepam se insonne.. oggi sono 7 giorni che utilizzo mirtazapina ( 15 mg) elevati a 22 mg da ieri notte ( in accordo con il medico) in quanto continuo stranamente a dormire pochissimo e molto male, sudando e svegliandomi con battito accelerato.(Nella mia dieta evito caffè. te, ginseng, cioccolato e tutto ciò che possa eccitare)

Visto che in passato invece questo farmaco si era rivelato sin da subito molto efficace mi è venuto un dubbio; da ottobre assumo, su prescrizione di un immunologo che adotta terapie non convenzionali, megadosi ( circa 1,5 grammi- 2 grammi) di vit. c al giorno, sotto forma di ascorbato di potassio e magnesio ( 3 dosi al dì) per contrastare l'infezione prostatica cronica di cui soffro, con esiti piuttosto positivi per la prostatite.
Secondo Lei quest'integrazione di vit. c potrebbe aumentare lo stato ansioso e l'insonnia in un soggetto predisposto? Le chiedo questo perchè ho letto che fra le molteplici proprietà la vit c contribuisce alla formazione dell'adrenalina e converte il triptofano in seratonina... potrebbe per questo creare un'interazione negativa con gli psicofarmaci?


Grazie delle sue delucidazioni Cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
quella che ipotizza mi sembra un'eventualità improbabile, anche se possibile.
A rigor di logica è più probabile che il suo stato sintomatologico attuale sia differente da quello passato e per questo i farmaci (in particolare mirtazapina) non riescano a garantire lo stesso effetto.
In ogni caso sette giorni sono pochi per valutare appieno l'efficacia di un farmaco, quindi sarebbe opportuno attendere ancora un po' prima di perdere le speranze.
Cordiali saluti,
[#11]
dopo
Utente
Utente
Si Dottore certamente continuerò con la mirtazapina magari nel frattempo proverò ad assumere meno vit c e solo al mattino per vedere cosa succede.
Ma la cosa strana è che quando inziai la cura tre anni fa, la situazione era ancora peggiore di adesso perchè oltre all'insonnia, avevo anche forti crisi d'ansia notturna e potevo stare anche due notti di fila praticamente senza dormire ( ad esclusione di leggeri dormiveglia di 10- 20 minutie dovevo cambiarmi due magliette per il sudore, oltre ad avere uno stimolo alla minzione frequentissimo, anche 6 volte a notte).

Ma potrebbero esserci dei sintomi da sospensione del citalopram in questa fase? La mia psichiatra mi ha detto che cambiando antidepressivo e assumendone uno ( la mirtazapina) che ha un effetto sedativo maggiore, non era necessario scalare gradualmente il citalopram.. cosa ne pensa?

Grazie ancora delle sue preziosi delucidazioni
auguri di buon 2015
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
purtroppo ogni situazione è diversa dalle altre e quindi generalizzare può portare ad errori.
In ogni caso di solito non compaiono effetti da sospensione quando si effettua il passaggio da un farmaco ad un altro della stessa categoria.
Citalopram e mirtazapina, pur non appartenendo alla stessa categoria, hanno meccanismi d'azione in parte comuni e quindi anche nel suo caso non dovrebbero comparire effetti da sospensione (ovviamente con il suo psichiatra potrà verificare dal vivo se ciò non dovesse accadere).
Cordiali saluti,
[#13]
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Utente
Utente
grazie Dottore delle sue puntuali considerazioni.

Cordiali saluti

[#14]
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Utente
Utente
Salve Dottore oggi sono 29 giorni che sono in terapia con mirtazapina, da circa 15 sono passato, su indicazione del medico curante a 30 mg.

Ci sono miglioramenti purtroppo a sprazzi e non continui.... per esempio, due sere fa ho dormito perfettamente aggiungendo un compressa di valeriana (presa un ora prima del farmaco) alla mirtazapina, mentre ieri notte ho dormito molto male ( incubi e risvegli) nonostante abbia aggiunto, come mi è stato prescritto ( se insonne) 10 gocce di delorazapam alla mirtazapina. Ho notato che più o meno c'è questo tipo di andamento, due notti dormo bene e alla terza è come se mi sentissi sovraeccitato pieno d'energia che non riesco a smaltire... come se bevessi tre caffè di fila ( cosa che non faccio da anni..)e il giorno seguente alle notti in cui dormo poco mi sento agitato anche di giorno. Il tono dell'umore migliora solo quando dormo bene.....Contatteròa breve la psichiatra per vedere se mi cambierà terapia o proverà ad aumentarmi la posologia.

Vorrei chiedergli, contando che ho già provato con esiti negativi paroxetina e citalopram, se ci sono ancora margini per scegliere (se mi venisse cambiata terapia) altri antidepressivi "nuovi" utilizzabili per insonnia o se invece bisognerebbe per forza di cose andare a provare farmaci più datati col rischio di minore tolleranza, considerando i mei problemi prostatici.

So che tra i farmaci nuovi c'è l'agomelatina e ne ho letto opinioni in merito diametralmente opposte; in un articolo uno psichiatra affermava che è efficace come la semplice melatonina e non si capisce per quale motivo prescriverlo dati i suoi possibili effetti negativi sul fegato... mentre, da altre fonti, ho letto che si è creato un eccessivo allarmismo circa i suoi effetti epatici e che in realtà aumenterebbe adirittura le difese immunitarie ( come la melatonina). Lei cosa ne pensa di questo farmaco del suo meccanismo d'azione?

Grazie delle sue delucidazioni
Cordialità
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
talvolta l'insonnia non costituisce un problema a sè stante, ma si integra con una condizione patologica più articolata (ansia, depressione). In questi casi la terapia non deve essere indirizzata esclusivamente alla cura del sintomo insonnia, ma deve tenere conto della situazione generale.
Da qui non è possibile affermare che la sua situazione appartenga o meno a questa categoria, tuttavia mi sembra un'ipotesi da tenere in considerazione.

Per quanto riguarda altri farmaci antidepressivi, ne esistono molti.
Tenendo per buona l'ipotesi precedente, la scelta dovrebbe ricadere su un farmaco a doppia azione (i cosiddetti SNRI).
Agomelatina invece è un farmaco molto giovane, per il quale l'esperienza clinica (che a mio parere offre molte indicazioni utili in aggiunta agli studi farmacologici) è ancora limitata.

Cordiali saluti,
[#16]
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Utente
Utente
Salve Dottore, ho contattato la psichiatra che mi segue e ha scelto di provare ad aumentare la posologia passando a 45 mg di mirtazapina, dopo di chè la contattero fra un settimana per vedere come procede.
Ma l'agomelatina agisce anche sul tono dell'umore o funzionerebbe solo come una specie di melatonina "potenziata", quindi come uno trattamento sintomatico per l'insonnia?
Le chiedo di questo farmaco perchè in passato mi era stato prescritto da un neurologo che mi aveva detto essere un rimedio senza effetti collaterali, poi leggendo sul bugiardino la necessità di controllare le transaminasi, ne parlai col medico di famiglia che mi aveva dissuaso dall'iniziare questa terapia.

Grazie dei suoi chiarimenti
Cordiali saluti
[#17]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
L'agomelatina è un farmaco con indicazione per il trattamento dei disturbi dell'umore e non dell'insonnia in modo specifico.
E, come qualsiasi farmaco, può avere degli effetti collaterali.
Cordiali saluti,
[#18]
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Utente
Utente
Grazie Dottore
cordiali saluti
[#19]
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Utente
Utente
Salve Dottore, la aggiorno sulla mia situazione; dopo 3 sett circa di trattamento con la mirtazapina a 45 mg, ho avuto un certo miglioramento del sonno purtoppo però accompagnati da effetti collaterali, forte stipsi e gonfiore addominale, emorroidi e conseguente forte peggioramento della prostatite; tanto che l'urologo mi ha prescritto per qualche giorno il toradol..
Sono stato stammattina dalla psichiatra e raccontandogli quanto successo ha propeso per un cambio netto di terapia:

ha detto di scalare la mirtazapina e di inziare con escitalopram 10 mg al mattino e per dormire di assumere levomeprazina 12,5 mg ( spiegandomi che pur essendo un farmaco per trattare la schizzofrenia, si può usare a bassi dosaggi per l'insonnia)

Sono rimasto molto dubbioso circa questa terapia, e le ho domandato se non si poteva optarè per una altro antidepressivo simile alla mirtazapina( in modo da assumere solo un farmaco), per il suo effetto sedativo, dato che qualche miglioramento finalmente si intravvedeva ( sperando che non mi causasse gli stessi effetti collaterali). Lei mi ha risposto che di antidepress che possono essere utili per l'insonnia sono solo citalopram ( già provato ma troppo blando per la mia insonnia) e appunto mirtazapina, l'agomelatina mi ha detto per esperienza essere quasi sempre inefficace.

Vorrei sapere se a suo avviso la scelta di trattare l'insonnia con un antipsicotico sia corretta.. non ho capito perchè non prescrivermi allora un sonnifero insieme all'antidepressivo.. forse per non indurre dipendenza?

é davvero così ristretta la scelta di antidepressivi adatti a trattare l'insonnia? mianserina, trazadone e nefazodone sono da scartare a priori?
Capisco che con i miei problemi colitico-prostatici, il numero di opzioni si riduce, ma ho letto che anche la levomeprazina è da usare con cautela per chi soffre di patologie prostatiche.

Grazie dei suoi chiarimenti Dottore e per la pazienza.

[#20]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
la scelta di usare un antidepressivo per la cura dell'insonnia nasce in genere dalla necessità di trovare una terapia che possa essere utilizzata per tempi medio-lunghi.
Questo esclude i farmaci con effetto ipnotico (utilizzabili solo per brevi periodi).
L'alternativa, in casi di resistenza alle altre terapie o di intolleranze, è costituita dai farmaci antipsicotici che possiedono notevole effetto sedativo (levomepromazina ne è un esempio).
Per quanto riguarda la scelta tra un antipsicotico o un altro antidepressivo (anche se effettivamente quelli con effetto sedativo sono pochi), ritengo che la psichiatra che la segue abbia la possibilità di valutare direttamente la sua condizione e di indirizzarla al meglio.
Cordiali saluti,
[#21]
dopo
Utente
Utente
ma l'antipsicotico a dosaggi bassi come mi è stato prescritto si può utilizzare per lunghi periodi al pari di un antidepressivo?

Grazie Dottore buona domenica
[#22]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Si, se non presenta effetti collaterali o controindicazioni particolar, può essere usato anche per periodi medio-lunghi.
[#23]
dopo
Utente
Utente
grazie di nuovo dottore

cordiali saluti
[#24]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, l'aggiorno sulla mia situazione e le sottopongo un dubbio, se possibile.
in questo ultimo mese e mezzo mi è stato prescritto escitalopram 20 mg al mattino e alla sera lormetazepam gocce. Con questa terapia ho riscontrato dopo una ventina di giorni un miglioramento del tono dell'umore piuttosto netto, diminuzione dell'ansia e per quanto concerne l'insonnia( sintomo maggiore che avverto) ho inziato a scalare la benzodiazepina passando gradualmente da 18/20 gocce arrivando fino a 12/10 migliorando un po la qualità del sonno. Purtroppo però a malincuore ho dovuto abbandonare questo s.s.r.i perchè mi portava calo della libido e spesso impossibilità ad eiaculare. Mi è stato prescritta al suo posto, la sertralina, 50 mg al mattino dopo colazione. Assumo questo farmaco da 8 giorni dopo aver scalato l'escitalopram.Ad oggi avverto un certo torpore in mattinata e nel primo pomeriggio un po di sonnolenza e a volte pressione piuttosto bassa, mentre alla sera avverto più energia e di notte stanno un po riniziando i risvegli e il sonno disturbato.
Vorrei sapere se un'eventuale assunzione serale( dopo cena) della sertalina può essere più indicata per chi soffre di insonnia per sfruttare l'effetto sedativo della molecola.

Grazie dell'aiuto, Cordiali saluti
Insonnia

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