Ansia, rabbia, stress e repulsione alla postazione di lavoro

Salve Gentilissimi,
mi ritrovo qui ad esporVi la mia situazione chiedendo quale possa essere la miglior soluzione al mio malessere.

Lavoro come guardia giurata in una postazione fissa da circa 1 anno e 2 mesi, utilizzo strumenti informatici per effettuare controlli sui vari beni da tutelare oltre che apparati telefonici. Questo lavoro viene svolto esclusivamente di notte dal sottoscritto in maniera ciclica per 6 giorni a settimana.
Alla solita routine e alla vita sedentaria che sta lentamente prendendo il sopravvento, negli ultimi mesi, si sono aggiunte problematiche che riguardano la mia integrità psicofisica: l'ansia, lo stress e la repulsione, nel senso letterale della parola, nel recarmi presso la mia abituale postazione lavorativa.
Il tutto è aumentato con il cambio di alcune risorse all'interno della postazione e, dopo ciò, molti colleghi stanno assumendo un ruolo da "capo" che mina sensibilmente la mia calma.
Dalle decisioni delle turnazioni ai vari permessi presi all'ultimo istante dai suddetti, fino ad arrivare ai doppi turni forzati che scombussolano la mia, già compromessa, vita privata.
Di tutto questo è già stato informato il capo servizi che, da "ottimo" elemento, ha deciso di ignorare le segnalazioni inviate dando vita ad una situazione di totale anarchia. Allo stato attuale dei fatti sto vivendo un vero e proprio inferno, sono affranto perchè questo lavoro l'ho davvero ricercato con tanta pazienza e rispetto. L'essere inascoltato rende il tutto così doloroso che ogni giorno, il tragitto casa-lavoro, è una lotta tra la mia razionalità e il mio malessere fisico, la tachicardia e lo stress fanno da cornice.
Sto arrivando ad un punto in cui mi piacerebbe scappare per staccare un po' la spina, per far chiarezza sul presente e se sia giunto il momento di considerare di cambiare azienda e credere che questo sia solo un momento negativo e che un domani, in un settore analogo, le cose possano realmente presentarsi in maniera differente.

E' consigliabile una visita specialistica secondo voi? Il mio timore è quello di perdere i requisiti per svolgere la mia mansione.

Vi ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione.
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Da quanto riferisce il suo malessere sarebbe dovuto principalmente a una situazione lavorativa: parla di anarchia, di clima non sereno e di richieste che restano inascoltate presso il suo superiore. Se tutto questo non ha una giustificazione, ad esempio le difficoltà economiche, la carenza di personale o altro, è logico sentirsi vessati e frustrati.
Se ritiene che il problema principale sia il trattamento ingiusto che subisce al lavoro, sarebbe essere utile consultare un medico specialista in medicina del lavoro, che potrà indirizzarla da uno psichiatra se lo riterrà opportuno, oppure consigliare a lei e ai suoi superiori eventuali cambiamenti.

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dr.ssa per la celerità della risposta.

Per quanto riguarda le giustificazioni, l'azienda non ha mai comunicato nulla sia per via orale che per scritto. Da lavoratore ho tenuto duro ma attualmente non riesco proprio ad essere lucido. Persiste la mia voglia di scappare anche se so, in cuor mio, che la situazione non andrebbe affrontata in questo modo. Questa notte, ad esempio, non ho chiuso occhio per la troppa ansia di dover ricominciare.
In settimana effettuerò una serie di controlli e, con l'esito alla mano, seguirò il Suo consiglio recandomi dal medico del lavoro.

La ringrazio ancora una volta.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Le consiglio anche di stilare un elenco il più preciso possibile degli eventi significativi, con le date e tutti gli elementi che ritiene utili, e di tenere nota di quello che succede da ora in poi, compreso chi era presente per esempio durante un colloquio.
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