Problema con la frequenza prima a scuola e adesso al lavoro

Pregiatissimi Dottori,
Vi sottopongo il problema che mi affligge ormai da circa 10 anni.
Non riesco ad impegnarmi a frequentare il mio posto di lavoro e precedentemente lo stesso problema si presentava per andare a scuola.
Tutto ebbe inizio al primo anno delle scuole superiori: la mattina, ogni volta che mi svegliavo, e mi sveglio, il mio primo pensiero è che non voglio andare al lavoro (precedentemente a scuola).
Le prime ore da sveglio le passo pensando ad una possibile scusa da addurre ai miei genitori e al mio datore di lavoro per evitare di andare a lavorare, così invento e lamento motivi di salute inesistenti per "giustificare" la mia assenza e la mia scarsa voglia per recarmi al lavoro.
Chiaramente un comportamento simile potrei aspettarmelo solo se fossi un bambino di 10 anni, ma, come potete notare di anni ne ho 21 e questa situazione non va bene assolutamente.
Il lato ironico è che, in questo momento, mi rendo conto che questo è un problema e che penalizza le mie chance di avere un futuro normale in quanto potrei perdere il lavoro e così, credo, qualsiasi altro lavoro potrei trovare in futuro!
Ma di mattina sono sempre pronto a trovare l'ennesima scusa per stare a casa a dormire.
Quando ero iscritto a scuola riuscivo a frequentare massimo 1 o 2 mesi senza assentarmi per "pigrizia" (chiamiamola così) poi, puntualmente, mi assentavo... e come "scusa" per non tornare più a seguire le lezioni mi dicevo che ero indietro e che non aveva senso andarci.
Spesso le mie assenze erano ignote ai miei genitori nel senso che rimanevo fuori ogni mattina durante l'orario scolastico, a costo di restare solo (magari leggendo qualche libro per farmi compagnia), per poi tornare a casa come se fossi andato a scuola.
Mio padre, una volta venuto a conoscenza della situazione (ogni anno nello stesso periodo) mi ha sempre rimproverato sbattendomi la realtà in faccia fino a quando non piangevo, per poi consolarmi e trovare con me una soluzione (che prontamente non rispettavo), mia madre invece era ed è mia complice, solo qualche volta non si è "schierata dalla mia parte" rimproverandomi come mio papà.
Anche quando andavo a scuola, pensando al mio "problema", avevo questa lucidità e questa visione... mi rendo conto che il mio comportamento non fa altro che sabotarmi! Ma ogni mattina torno a comportarmi in quel modo irrazionale e vanifico ogni buon proposito che mi pongo il giorno prima.
Credo che questo mio comportamento sia nato durante il periodo della mia vita dove avevo una "ragazza" via internet e stando a casa avevo la possibilità di trovarla online per poterle parlare e così iniziai a stare al pc al posto di andare a scuola. Ma non ne sono sicuro.
Adesso non sto più al computer per la maggior parte della giornata ma ho degli amici con cui mi frequento.
Attendo un Vs riscontro, magari se volete chiarimenti sulla mia complessa questione sono a Vs completa disposizione.
In attesa Vi porgo distinti saluti.
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Dr.ssa Romina Venti Psicologo, Psicoterapeuta 85 2
Caro utente,
data la mia formazione sistemico- relazionale penso che ogni nostro comportamento abbia una funzione, mi chiedo a chi è funzionale il suo atteggiamento?
Sicuramente questo non è il mezzo per poter rispondere a questa domanda ma le consiglio di intraprendere una psicoterapia magari con un terapeuta ad orientamento sistemico-relazionale che la possa aiutare a dare una risposta al suo comportamento, perchè finchè si trattava della scuola ci si poteva "giocare" ora mi sembra arrivato il momento di affrontare il problema che le potrebbe portare delle serie ripercussioni.
Cari saluti

Dr.ssa Romina Venti
Psicologa-Psicoterapeuta familiare e sistemico-relazionale
Iscr.Ord.Psic.Umbria sez. A n°536
www.rominaventi.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio per l'attenzione prestatami e per la Sua celere risposta.
E' possibile trovare un terapeuta ad orientamento sistemico-relazione presso la ASL di mia competenza? Perché, purtroppo, non posso permettermene uno privato.
In caso mi ritrovassi a dover affidarmi "alla sorte" presso la mia ASL, c'è differenza di efficacia tra i vari orientamenti terapeutici in merito alla fattispecie che mi occupa?
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Romina Venti Psicologo, Psicoterapeuta 85 2
Non so risponderle riguardo alla sua Asl di competenza, ma penso che debba provare perchè a parte l'orientamento è fondamentale la relazione che si crea con quest'ultimo, provi ad andare almeno 3 volte e poi decida lei se si trova bene o meno (orientamento a parte).
Un caro saluto