Anni di psicoterapia e nessun risultato

Salve,il mio psciterapeuta mi ha diagnosticato un disturbo evitante di personalità.
Purtroppo questo mi ha fatto crollare, perchè leggendo su internet è difficile guarire da questo disturbo e siamo condannati a vivere una vita da frustrati. Il mio psicoterapeuta ha detto che posso farcela e leggendo sempre su internet molti addetti ai lavori dicono che sia difficile guarire ma si può stare molto meglio. Purtroppo leggendo nei vari forum di persone che soffrono di questo disturbo, tutti sono sfiduciati, anni di psicoterapia e nessun risultato. Io ho cominciato da poco ma questa cosa mi ha messo KO. Cosa devo fare?
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Dr. Giuseppe Perfetto Psicologo, Psicoterapeuta 35 1
Ciascun individuo non è una "etichetta diagnostica", ovvero anche solo due persone che presentano un "disturbo evitante di personalità" non sono identiche, ma vi sono delle specificità che le differenziano, anche notevolmente. Ha già fatto un passo importante rivolgendosi ad uno psicoterapeuta, se ho ben compreso si è conclusa la fase diagnostica, proseguirà la terapia. Comunichi questi suoi vissuti al suo terapeuta, ciò potrebbe essere l'avvio di un proficuo lavoro psicologico.

Dr. Giuseppe Perfetto
(Psicologo-Psicoterapeuta, Milano)

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
internet non è un clinico, ma un grande contenitore che tutto mostra ma niente spiega.
Le suggerisco di evitare di identificarsi in possibili diagnosi cliniche, che non l'aiutano affatto a fidarsi di chi si sta occupando di lei.
Prosegua con la sua psicoterapia con fiducia e senza navigazioni online, condividendo con chi ha il piacere di occuparsi di lei, le sue perplessità, paure e preoccupazioni, vedrà che diventeranno nuovi elementi per un buon lavoro psicoterapico.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

più che soffermarsi sulla diagnosi, che serve ad orientare l'intervento e la psicoterapia, dovrebbe guardare il lavoro e i risultati ottenuti dalla terapia.

I disturbi della personalità sono modi pervasivi di pensare e agire nella vita. Questo non significa affatto che non esista una psicoterapia per poter trattare questi disturbi.

Chiaramente molto dipende dagli obiettivi terapeutici che Lei e il terapeuta vi siete posti. Ne avete discusso?

Quali risultati ha ottenuto con questa psicoterapia?
Ha parlato col terapeuta delle Sue perplessità e difficoltà?
Che tipo di psicoterapia sta facendo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dr Pileci, ho cominciato da appena un mese, una terapia cognitivo comportamentale, piccoli miglioramenti ci sono stati, la cosa che mi ha spavetato ripeto è stato leggere su internet della difficoltà di "togliere" questo disturbo, ho 30 anni e cambiare la vedo dura, tutto qui.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
La terapia cognitivo-comportamentale è ritenuta uno dei trattamenti più efficaci per cura dei disturbi psicopatologici. Sono contenta per Lei che il trattamento sia adeguato e che ha già avuto modo di apprezzare piccoli miglioramenti.
Spero potrà darci in futuro buone notizie sul Suo percorso.

Comprendo le Sue paure, ma a questa stregua anche il bugiardino all'interno di un farmaco crea allarme!

Si affidi alla terapeuta, condividendo con lei le Sue perplessità e trascorra meno tempo su internet.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile utente,

partendo dal fatto che una diagnosi non deve costituire un punto di arrivo, ma, al contrario, questa è piuttosto un punto di partenza fondamentale per il lavoro dello psicoterapeuta, da cui non si può prescindere.

Rispetto a ciò che chiede: 'Purtroppo leggendo nei vari forum di persone che soffrono di questo disturbo, tutti sono sfiduciati, anni di psicoterapia e nessun risultato. Io ho cominciato da poco ma questa cosa mi ha messo KO. Cosa devo fare?'
Le suggerirei di non visitare più siti internet e forum 'impersonali', che non fanno altro che aumentare la sua sfiducia senza motivo, dato che lei ha riferito di 'piccoli miglioramenti che ci sono stati' nella sua di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Quindi continui per la sua strada con impegno e fiducia e vedrà che ne raccoglierà i benefici nel tempo.

un cordiale saluto

Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte, certo non ho intenzione di mollare, sono un tipo determinato, però la cosa che mi ha spaventato ripeto è stato leggere su vari siti di psicologi e di centri di psicologia i quali dicevano che il mio disturbo non ha un ottima prognosi e questo mi ha spaventato, tutto qui.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
I Disturbi di personalità coinvolgono i meccanismi profondi con cui la psiche lavora: sistemi di salvaguardia dell'autostima, gestione delle emozioni, tolleranza della frustrazione, controllo dell'impulsività sono alcuni.

Dalla diagnosi che ci riporta, la sua personalità si è strutturata (a partire da una predisposizione biologica individuale, passando per le esperienze di vita e di relazioni interpersonali) con un meccanismo piuttosto rigido di elaborazione della realtà e con una difesa dalla sofferenza (che coinvolge qualunque individuo) improntata all'evitamento.

Questi meccanismi, però, sono "rigidi" (da qui il disturbo), non si adattano in maniera flessibile alle diverse situazioni o esigenze. Di conseguenza la sua qualità di vita ne risente.

Spesso chi ha un Disturbo di personalità (a differenza da altri disturbi "sintomatici") non sente l'esigenza di cambiare, anche se può notare di trovarsi in difficoltà per esempio nel relazionarsi con gli altri.

Lei, invece, ha intrapreso un percorso improntato al desiderio di cambiamento.
Questo è già un cambiamento.

Una psicoterapia mirata a una "ristrutturazione" del suo stile di vita, perciò impegnativa e non molto breve, darà i suoi frutti.

Se il confronto con gli altri pensa che possa darle giovamento, lasci del tutto perdere i forum e si informi per una psicoterapia di gruppo. Potrebbe esserle di grande utilità.

Saluti.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Cattelan, come ha detto lei chi ha un disturbo di personalità non vuole in realtà cambiare perchè ormai fa parte del suo carattere, quindi la psicoterapia a cosa serve?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Non è che non vuole cambiare, ma non si "accorge" di essere il problema.

Per esempio, chi soffre di depressione prova sofferenza psicologica e cerca aiuto per eliminarla.
Il disturbo di personalità si dice che è "egosintonico", in sintonia con il soggetto, cioè al soggetto sta bene essere com'è: se la sua vita non è realizzata è colpa di qualcun-qualcos'altro.

Quando si riesce a comprendere che si ha bisogno di cambiare se stessi per far girare la propria vita nel modo giusto, allora si cerca uno psicoterapeuta e la terapia ha inizio.
[#11]
Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
<...chi ha un disturbo di personalità non vuole in realtà cambiare perchè ormai fa parte del suo carattere, quindi la psicoterapia a cosa serve?>
In realtà la collega Cattelan non ha scritto proprio così.

Da ciò che ha scritto sembra che lei stia provando una tipica 'resistenza' alla terapia, così come rivelano altri suoi consulti on line.
Tale 'resistenza' è una tipica reazione al cambiamento, che può essere inconsapevole, ma può essere anche volutamente attuata come se volesse rimanere nella condizione in cui è, perché meno impegnativa o per altri motivi.

Quando si inizia una psicoterapia, in taluni casi, può accadere che la persona, che la intraprenda, si ritrovi in questa situazione di 'opposizione al cambiamento'. E' un meccanismo psicologico di difesa, che va compreso.

E' importante per lei prendere consapevolezza di questo parlandone con il suo psicoterapeuta, per riuscire a riconoscere la sua 'reazione al cambiamento' e elaborarla al momento giusto.

un cordiale saluto
[#12]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Sciancalepore, è stata chiarissima.
Se mi fermo a pensare, ho fatto cose in 1 mese che in 30 anni non ho mai fatto, non avevo mai parlato di me dei miei problemi a nessuno, adesso invece ne parlo con amici e familiari, quindi credo stia già cambiando. Probabilmente il mio problema maggiore è la voglia di cambiare immediatamente dovuto dal fatto che sia un tipo molto ansioso ma come dice il mio psicoterapeuta, non si può cambiare dall'oggi al domani ci vuole tempo. Internet indubbiamente mi ha fatto crollare un pò, mi ha creato un enorme confusione mi "sento" tutti i disturbi addosso.
La cosa che mi spaventa è appunto la voglia di cambiare ma è difficile attuarlo e non so se la psicoterapia è in grado di farlo.
[#13]
Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
La psicoterapia, da ciò che lei stesso riferisce, sembra che le stia già permettendo di cambiare direzione ai suoi problemi, ma ancora sembra non riuscire a consapevolizzare ciò, essendo solo all'inizio del percorso terapeutico.

Il suo psicoterapeuta mi sembra che gliela abbia già suggerita la relazione che c'è tra la qualità del cambiamento desiderato e il fattore tempo.
Allo stato delle cose, che lei stesso riferisce, sembra che stia appena cominciando a cambiare, considerando la sua voglia di esternare i suoi problemi.

Ora mi sembra abbia bisogno di procedere ancora e insieme con il suo psicoterapeuta, per consapevolizzare ciò che sta accadendo e che la spaventa comprensibilmente.

un cordiale saluto
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa, un ultima domanda, rimuginare può essere un modo per non affrontare il presente. Mi spiego meglio, mi ripeto sempre che ha 30 anni non aver mai avuto una ragazza sia un fallimento, che ho perso gli anni più belli della vita, ho perso un sacco di esperienze, mi ritengo inferiore agli altri, diverso. Questo può essere un modo inconscio per non affrontare il presente, cioè una sorta di autodifesa?
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Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
<Questo può essere un modo inconscio per non affrontare il presente, cioè una sorta di autodifesa?>

Le potrei rispondere qui, ma sarebbe meglio per lei che riportasse la domanda al suo psicoterapeuta.
Cerchi di concentrare le sue energie nella sua attuale relazione terapeutica.

un cordiale saluto
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dopo
Utente
Utente
Ho detto questa cosa al mio psicoterapeuta e lui ha confermato la mia "tesi", vorrei avere conferma anche da voi altri se è possibile.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41

Gentile Utente,

personalmente credo sia opportuno per Lei lavorare con il Suo terapeuta, senza intromissioni dall'esterno (cioè noi qui), anche perchè non La conosciamo. E sebbene Lei abbia cominciato da poco una psicoterapia, è giusto che sia il Suo terapeuta ad aiutarLa, anche perchè il consulto on line è solo orientativo.

Un cordiale saluto,
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