panico quando incontro vecchie amicizie

Salve, ho 23 anni e da un pò di tempo ho strani comportamenti. In pratica, da qualche mese non esco più con i miei vecchi amici in quanto mi sono trovato altre compagnie con cui mi trovo meglio. Premetto che non ho litigato con nessuno, ma semplicemente non mi trovavo più bene a stare in loro compagnia perchè erano molto appiccicosi e caratterialmente diversi da me. Le prime volte che sono uscito con questo nuovo gruppo spesso e volentieri incontravo la mia vecchia comitiva che mi fermava facendomi un sacco di domande. Le prime volte non ci davo molto peso, ma col tempo questo atteggiamento a iniziato ad infastidirmi perchè ogni volta che mi vedevano si fermavano da me a ripetere sempre le stesse domande ed io, che volevo stare con i miei nuovi amici, per non fargli fare figuaracce rispondevo. Inoltre ogni volta che li trovo per strada mi salutano guardando in modo strano la mia attuale comitiva e facendo sorrisini fastidiosi, e se mi fermo iniziano a dire che non mi faccio più sentire ecc. Tutti questi atteggiamenti col tempo mi hanno urtato sempre più, e mi hanno portato ad uscire di meno per paura di incontrarli, o che magari se li incontro mi fanno fare figuracce urlando o dicendo sciocchezze. Ogni volta che esco per strada mi guardo sempre in giro per paura di non dovermi fermare a parlargli in quanto so che mi annoierebbero con le stesse domande. Sembra che ho vergogna di salutarli quando li vedo e che chissà cosa possano pensare. Cosa fare??
Scusate per lo sfogo e per la domanda forse un pò stupida, ma sento di avere bisogno di qualche consiglio da parte di chi è preparato in materia. Grazie dell'eventuale risposta. A presto.
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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, da quanto scrive sembrerebbe che i suoi vecchi amici la mettano a disagio quando vi incontrate e che lei stia esperendo un'ansia anticipatoria immaginando che quando uscirà potrebbe incontrarli. Da come ha descritto i fatti sembrerebbe che questi, in un certo senso, la stuzzicherebbero intenzionalmente e provandoci gusto. Ora vorrei chiederle se prima di non uscire più con loro e di frequentare i nuovi amici ha avuto modo di parlare e di chiarire con i primi i motivi dell'allontanamento. Credo che ciò sia importante per evitare che nell'incomprensione questi abbiano delle rivendicazioni.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Spalletti.
E' possibile che il suo disagio origini, oltre che da un atteggiamento provocatorio da parte della sua ex comitiva, da un'ansia "anticipatoria" che la fa temere di incontrarli, di fatto ingigantendo il problema o quantomeno occupandole la mente più del dovuto.
Perché non prova ad andare in chiaro con loro dicendo che prova fastidio?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Utente
Utente
Cari dottori, con i vecchi amici più stretti ho parlato di questo disagio e mi hanno semplicemente detto di salutare e continuare per la mia strada. Con alcuni invece ho semplicemente detto che non mi trovavo più insieme a loro, ed altri ancora penso che lo hanno capito dato che non mi sono fatto mai sentire negli ultimi 3 mesi. Il problema e che alcuni (due o tre di questi) continuano a chiedermi di vederci o di uscire insieme a loro, ma sanno perfettamente che non voglio più stare insieme a loro. In più il fatto di incontrarli e sperare che non mi fermino per parlare o che mi guardino in modo strano, oppure che mi vogliono far uscire di nuovo con loro mi mette in agitazione. Con molti di loro non voglio avere più niente a che fare oltre il semplice saluto. Questi fatti mi portano a guardarmi sempre intorno con la paura di incontrarli. Dott. Mori l'ho fatto con alcuni, ma non tutti hanno recepito il messaggio sembra.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazzo, i gruppi servono ai giovani per comunicare, sentirsi insieme, funzionano " a specchio" è il cosiddetto" gruppo dei pari" in cui appunto si condividono modi di fare, di vestirsi, difficoltà.
Evidentemente lei per motivi suoi è andato avanti, lì non si trova più bene , non si riconosce in loro.. non è un dramma, si svolta e si va.. come dicono i colleghi può dirlo, gentilmente a quelli che pensa capiscano, altrimenti li saluti, un cenno, un sorriso.. ci vediamo.. si cambia nella vita.. tutti, ed è meglio così.. Tappe evolutive , si chiamano..non è il caso di sentirsi in colpa..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 209 6 1
G.le utente, grazie per le precisazioni. A quanto pare, in parte, ha avuto modo di congedarsi dalle sue vecchie amicizie, per cui sembra che gli stessi membri di questa comitiva non abbiano accettato il suo allontanemento o che si divertano a metterla in difficoltà. Quello che prova è la conseguenza di tutto ciò e lo ritengo normale. In un certo senso è come se avesse associato un particolare stimolo a delle peculiari reazioni, subendo un condizionamento per lei ansiogeno e fobico. Mi spiego: se incontrare i vecchi amici = essere messo a disagio, allora ansia anticipatoria e paura d'incontrarli. A questo punto, credo, che lei abbia tre soluzioni praticabili per opporsi allo stimolo ansiogeno: insistere con i suoi ex amici nell'essere lasciato veramente in "pace"; spiegare alla nuova comitiva come stanno le cose con loro sperando nella loro comprensione; concentrarsi su ciò che la infastidisce nell'incontrarli. In merito all'ultimo punto dovrebbe fare un lavoro su di sé per cercare di comprendere che cosa la lede nella relazione con gli altri e cercare di elaborarne e superarne le cause.
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dopo
Utente
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Grazie dei consigli dottori. Spero di mettere in pratica i vostri consigli e che mi facciano passare questo brutto periodo della mia vita. Vi ringrazio di cuore.
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