Verginità e disturbi della sessualità?

Gentili dott.ri buongiorno. Cercherò di essere il piu breve possibile, il mio problema è che non riesco a trovare una ragazza e sono ancora vergine o quasi. Ma vi racconto un pò perchè ho avuto un esistenza piuttosto intensa. Diciamo che alle scuole medie quando avevo 12 anni cerano tante ragazze che si interessavano a me, e mi sono baciato con molte di loro però non ho mai fatto sesso all'epoca. Poi finite le medie cambiarono le cose e le donne sparirono dalla mia vita, non so perchè ma credo che fosse per il fatto che non mi interessavo piu loro in quanto furono sostituite dalle droghe in particolare dalle canne e dall'alcool di cui ho fatto largamente uso per molti anni e anche qualche pasticca di ecstasy tra 16 anni 18 anni sa com'è la compagnia gli amici.... a pensarci misono anche divertito, non mi pento di aver fatto queste cose però le ragazze non c'erano più eravamo solo maschi si qualche volta al campeggio d'estate si conosceva qualcuna, ma non so...
Verso i 20 anni circa, una sera ad una festa ero piuttosto ubriaco e presi una ragazza che conoscevo già da un paio di volte ci appartammo e provai ad avere un rapporto sessuale con lei consenziente anche se un po ubriaca ma non ebbi l'erezione completa, la penetrai un po ma nulla lei mi fece un po di sesso orale ed anch'io a lei ma e finì tutto nel niente,ci risentimmo qualche giorno dopo ma lei non voleva piu saperne di vedermi.
Subito dopo una storia con un altra ragazza di cui credo fossi stato innamorato ma anche qui solo baci, e poi fini di nuovo con un fallimento lei mi lasciò ed io caddi nella disperazione...
Quando avevo 22 anni una tragedia immane investì la mia famiglia, perdemmo mio fratello quindicenne in un incidente stradale e poi vissi 10 anni in una specie di limbo da cui mi sto svegliando un po solo ora, e durante questo periodo solo una piccola relazione che fu un fallimento anche qui ovviamente solo baci e poi la lasciai io.
Ora a 31 anni suonati, dopo aver preso anche il libro dell dott Fabio stussi, fidanzato in 30 giorni che forse avete sentito nominare sto provando a mettere in pratica i suoi consigli ma nonostante abbia mietuto qualche piccolo successo (uscire con qualcuna)
sono comunque dieci anni che nemmeno mi bacio piu.
Mi hanno detto si te stesso fai le cose che ti piace e vedrai che il carisma che attira le ragazze verrà fuori da solo
Ma io sono un cantante e mi piace cantare l'opera lirica, cosa dovrei fare mettermi a cantare per strada e poi mi piace giocare a tennis anche qui un po difficile conquistare una ragazza con il tennis. Fatto sta che tutto questo lo sto vivendo ormai come un problema piuttosto serio, che forse origina da chissà dove, magari ho qualche blocco a livello sessuale perchè non e possibile non trovare nessuna. Vivere senza avere una vita sessuale regolare mi da noia la mancanza di orgasmi credo mi renda un po goffo nervoso non so. St quindi pensando di andare con una prostituta per
scaricare la tensione in eccesso... Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sarebbe bene che cercasse un modo funzionale per risolvere i problemi che da tempo si sta trascinando.

Non è solo una questione di vita sessuale regolare, senz'altro importante alla sua età, ma di benessere personale in più ambiti.
Il suo sembra un malessere che viene da lontano, il bisogno di assumere sostanze psicotrope in passato potrebbe non correlare solo con il condividere esperienze con il gruppo.
Il tragico e dolorosissimo evento per la scomparsa di suo fratello e tutto quanto ne può essere conseguito hanno probabilmente inciso su una condizione di disagio che sembrerebbe preesistente.

I pochi fallimenti in ambito sessuale hanno concorso, credo insieme ad altro, probabilmente al blocco che sperimenta non solo a livello sessuale ma anche nel relazionarsi con il sesso femminile. Tra l'altro alcol e droghe non aiutano il sesso, anzi.

Sarebbe opportuno che maturasse l'idea di effettuare consulenze specialistiche, se vuole affrontare efficacemente i suoi problemi.
Sarebbe opportuna una visita andrologica e anche riferirsi a un nostro collega di persona, se vuole far fronte in modo efficace alle sue difficoltà, anziché girarci intorno.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
ah si mi sono dimenticato di dire che comunque ora non faccio piu utilizzo di nessuna droga, nè bevo alcolici se non talvolta qualche birra ma molto moderatamente
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dopo
Utente
Utente
comunque secondo lei qualche disagio ce l'ho? cioe intendo dire che potrebbero anche essere cose che non si risolvono da sole queste qua, cio trovare la ragazza?

Mi consiglierebbe quindi di rivolgermi ad uno psicoterapeuta o psicologo è la stessa cosa?
Perche l'andrologo anche?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei ha descritto in maniera piuttosto chiara la situazione, ma potrei chiederLe che cosa fa per cercare una ragazza e conquistarla e che cosa, dal Suo punto di vista, La blocca in tutto ciò?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
dopo
Utente
Utente
mmm bella domanda.... non c'è nulla in particolare che mi blocca nel farmi avanti si avverto magari un po di ansia di paura al momento dell'approccio questo si ma, mi sto dando da fare in maniera incredibile da due anni ad oggi (da quando ho preso questo libro del dott stussi) per trovare la ragazza.
Per esempio se vedo una che mi interessa mi faccio avanti, se lavora in qualche posto pubblico magari un bar torno piu volte a trovarla chiacchiero, non ci sono problemi, (mi sembra di essere anche simpatico si divertono con me talvolta faccio ridere) poi ovviamente cerco di uscirci invitandola a bere qualcosa o a farmi dare il suo numero di telefono....
Ci avrò provato con almeno 20 ragazze forse anche 40 in questi due anni, due sole sono uscite con me.
Le altre o accenavano all'essere già impegnate oppure trovano scuse per non uscire..... (non vogliono uscire con me?? mi da un po fastidio ma comunque poi mi passa)
Si talvolta forse sono stato un po frettoloso nel senso che ho chiesto subito di uscire o il numero di cell ma ho visto che funziona comunque se una è interessata non serve tirarla tanto per le lunghe.

Il problema qui è che mi sembra che le rare volte che mi va bene con qualcuna e inizio ad uscirci (l'ultima volta un anno fa) succedono sempre che o io abbandono perchè non trovo interesse e mi va bene così, o lei abbandona me e sembra come non risulti un tipo interessante o abbia un strano comportamento non lo so nemmeno io.
Riassumendo il problema e duplice una scarsa percentuale di ragazze vogliono uscire con me, le poche che ci escono dopo avermi conosciuto non mi trovano interessante o vicevesa
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dopo
Utente
Utente
aggiungo mi sembra che il sesso centri forse qualcosa in tutto cio e per questo motivo anche che volevo andare da una prostituta, perchè e come se ogni volta che esco con una non so mai a cosa aspiro alla fine, cioè al sesso non avendolo ancora provato
[#7]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ora non faccio piu utilizzo di nessuna droga> si l'avevo compreso, mi riferivo al passato.

<Mi consiglierebbe quindi di rivolgermi ad uno psicoterapeuta o psicologo è la stessa cosa?> E' differente nel senso che lo psicologo se anche psicoterapeuta può fare psicoterapia, mentre lo psicologo non abilitato all'esercizio della stessa, no

Perche l'andrologo anche?
Perché in questo genere di problematiche è sempre bene valutare il problema anche dal punto di vista organico.

Nei suoi approcci al femminile, sembrerebbe comunque che sia prioritario il desiderio di risolvere il suo problema (ma che ci sia anche la paura di affrontare), il che magari la conduce a comportarsi in modo tale da inficiare gli esiti...ipotizzo

Cordialità
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile utente,
La sua storia pregressa fa propendere per un disagio più ampio che investe anche la sfera della sessualità.

Le droghe e l' alcol non sono affatto dei buoni compagni di viaggio e non aiutano la sessualità .
Un nostro collega potrà aiutarla a risolvere i suoi disagi, le allego qualche lettura sulla prima volta, ansie ed insuccessi....

" la sessualità è un essere, non un fare',

gli accanimenti e prove ed errori non aiutano, ma rinforzano l' ansia e l' inadeguatezza

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1336-verginita-parte-seconda-dalla-parte-dell-uomo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1313-verginita-la-fatidica-prima-volta.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie siete molto gentili, ma dott.ssa Rinella potrebbe anche essere come dice lei si è vero che voglio risolverlo, non capisco anche se si tratta di un ipotesi cosa intende per paura di affrontare questo problema?

Grazie Cordiali saluti
[#10]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<cosa intende per paura di affrontare questo problema?>
Una possibile ambivalenza nel voler arrivare alla meta - il rapporto sessuale. Da una parte lo desidera fortemente, dall'altra inconsapevolmente fa in modo di non arrivare al dunque per timore di fallire...ma è solo un'ipotesi.

Cordialità
[#11]
dopo
Utente
Utente
Io la ringrazio dott.ssa anche se si tratta di una breve discussione on line sento che un pò mi stà aiutando.
Amettiamo per ipotesi che sia come dice lei e aggiungo con certezza che io vivo questo fatto della verginità come un segreto inconfessabile anche se molti dicono in giro che non è un problema, che ognuno ha i suoi tempi e che non si possono mettere etichette, a me pesa questa questione tanto che non ne posso mai parlare con nessuno, in un certo senso mi vegnogno a dirlo alle persone che conosco, mia madre mio padre.... i miei amici... nessuno lo sa e non ho nemmeno intenzione di dirlo anche se sono sicuro che avrei la loro massima comprensione, preferisco dirlo a lei che non la conosco non so perchè.

In ogni caso pensa che dirlo ad una eventuale prossima ragazza con la quale dovessi uscire mi potrebbe forse aiutare a risolvere la questione con maggior serenità ed è forse questo che mi condiziona e mi limita nel mio rapportarmi con il sesso femminile?

Sa e una cosa che sento come talmente mia e intima che mi è difficile dirlo a qualcuna che conosco magari da una settimana, però poi magari va a finire che mi comporto inconsapevolmente in maniera strana proprio per questo motivo

Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<In ogni caso pensa che dirlo ad una eventuale prossima ragazza con la quale dovessi uscire> Potrebbe aiutarla, ma secondo tempi, modi, situazioni.

Anche il protarsi del tempo in cui lei transita in questa situazione, renderebbe più consistente l'inconfessabilità del suo "segreto".

Più che parlarne con persone vicine, potrebbe magari parlarne con un nostro collega direttamente, così' come ha fatto qui seppur in modo virtuale. La potrebbe aiutare aiutare ad aprirsi e a capire meglio come risolvere le sue difficoltà rispetto a qui che non la conosciamo se non on line.
[#13]
dopo
Utente
Utente
mi sembra tutto molto chiaro.... la ringrazio dell'orientamento, a questo punto ormai mi sembra d'uopo perlomeno scambiare quattro chiacchiere con un vostro collega direttamente.....

Avrei pensato perlomeno come inizio di rivolgermi ad uno psicologo che offre dei colloqui gratuiti presso le farmacie convenzionate le sembra una soluzione valida perlomeno come inizio?

O sarebbe meglio andare da uno psicoterapeuta abilitato a svolgere anche psicoterapia che riceve in privato?

Considerato questo mio tipo di problema

grazie e cordiali saluti
[#14]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Può anche rivolgersi al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL.

Non le sarà possibile scegliere lo specialista, ma vi troverà comunque ottimi professionisti.

Per quanto riguarda il resto, psicologo o psicologo/psicoterapeuta possono entrambi valutare la sua condizione. Nel caso la strada da seguire fosse quella psicoterapica (non valutabile da qui), lo psicologo provvederà ad inviarla presso un collega anche psicoterapeuta.

In ogni caso le segnalo questi articoli questi articoli informativi
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordialità
[#15]
dopo
Utente
Utente
ho preso appuntamento per la prossima settimana per un colluquio con uno psicologo presso la farmacia.... sentiamo che mi dice
[#16]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Bene, se crede ci può poi far sapere.

Cordialità
[#17]
dopo
Utente
Utente
Salve sono stato dalla collega, e per la prima volta in vita mia mi è successo che due medici distanti decine di chilometri facciano grosso modo la stessa diagnosi. Di solito in altri campi medici ho avuto diverse diagnosi per uno stesso problema, apparte questo, là collega mi ha consigliato un percorso da fare con un approccio di tipo psicoanalitico per stare poi meglio nella società, e il fatto di trovare la ragazza secondo lei e solo l'ultimo anello della catena di questo disagio che potrebbe venire da lontano e sicuramente anche per aver perso mio fratello e un fatto che ha inciso sulla mia vita....

Ora sicuramente un po' di psicoterapia potrebbe farmi bene a mio avviso per il lutto, ma ho riflettuto ha fondo su questo disagio che potrebbe venire da lontano e io sinceramente non mi sento di dire di averlo vissuto per lo meno non prima di aver perso mio fratello non mi sentivo così disagiato....

Ora è vero che un uso massivo di sostanze tipo hascisc rendendo sempre sballati tendano a far uscire l'individuo dalla società per contro però possono a mio avviso anche aiutare ad entrare in maggior contatto con se stessi con le proprie paure, non poche le volte che ho assunto qualcosa per chiacchierare tra amici, ad esempio....

Ecco pensandoci bene il mio disagio inizia secondo me da due anni a questa parte quando ho iniziato a uscire dal letargo in cui ho vissuto dopo aver perso mio fratello, ed essermi dato da fare per trovare la ragazza, in questo frangente dopo essermi messo in gioco ed essermi esposto tante volte senza aver ottenuto dei risultati tangibili, ho iniziato sentirmi un po iinadeguato ecco come dice la dott.ssa Randone ,

Ed alla stessa dott.ssa Randone volevo chiedere: lei dice la sessualità non è un fare ma un essere, giusto ok ma come faccio ad essere se non faccio? Mi sembra di essere in un circolo vizioso senza uscita

Grazie christian

[#18]
dopo
Utente
Utente
Salve sono stato dalla collega, e per la prima volta in vita mia mi è successo che due medici distanti decine di chilometri facciano grosso modo la stessa diagnosi. Di solito in altri campi medici ho avuto diverse diagnosi per uno stesso problema, apparte questo, là collega mi ha consigliato un percorso da fare con un approccio di tipo psicoanalitico per stare poi meglio nella società, e il fatto di trovare la ragazza secondo lei e solo l'ultimo anello della catena di questo disagio che potrebbe venire da lontano e sicuramente anche per aver perso mio fratello e un fatto che ha inciso sulla mia vita....

Ora sicuramente un po' di psicoterapia potrebbe farmi bene a mio avviso per il lutto, ma ho riflettuto ha fondo su questo disagio che potrebbe venire da lontano e io sinceramente non mi sento di dire di averlo vissuto per lo meno non prima di aver perso mio fratello non mi sentivo così disagiato....

Ora è vero che un uso massivo di sostanze tipo hascisc rendendo sempre sballati tendano a far uscire l'individuo dalla società per contro però possono a mio avviso anche aiutare ad entrare in maggior contatto con se stessi con le proprie paure, non poche le volte che ho assunto qualcosa per chiacchierare tra amici, ad esempio....

Ecco pensandoci bene il mio disagio inizia secondo me da due anni a questa parte quando ho iniziato a uscire dal letargo in cui ho vissuto dopo aver perso mio fratello, ed essermi dato da fare per trovare la ragazza, in questo frangente dopo essermi messo in gioco ed essermi esposto tante volte senza aver ottenuto dei risultati tangibili, ho iniziato sentirmi un po iinadeguato ecco come dice la dott.ssa Randone ,

Ed alla stessa dott.ssa Randone volevo chiedere: lei dice la sessualità non è un fare ma un essere, giusto ok ma come faccio ad essere se non faccio? Mi sembra di essere in un circolo vizioso senza uscita

Grazie


[#19]
dopo
Utente
Utente
gentili dott.sse sono stato dalla collega ed ho iniziato a fare un po di terapia dalla quale sembrerebbe emergere, una specie di mia paura nel vivere relazioni intime con l'altro sesso e che viva in una specie di bolla che funge di difesa a causa sia della perdita di mio fratello, sia forse anche a causa di qualche altro motivo, in quanto, dai miei racconti emerge che ho sempre insistito in storie con ragazze con problemi, di cui io inconsciamente ero attratto proprio perchè potendo aiutarle e quindi avvicinarmi io a loro per prestare soccorso, sapevo sempre inconsciamente parlando, che loro non sarebbero entrate nella mia bolla ma solo io nella loro, perchè secondo la collega in una relazione normale l'altra persona deve entrare nella tua bolla e chiederti lei qualcosa a te volere qualcosa da te ovviamente per una relazione initima....

Si non so potrebbe essere?? ma ora che dovrebbe succedere??
poi non ne ho ancora discusso con la collega ma comunque queste ragazze anche se con problemi qualcuna voleva una relazione intima con me, potrebbe essere che magari quando sempre inconsciamente ho avuto il sentore che la situazione sia stava facendo piu intima abbia iniziato a comportarmi in maniera strana per farle scappare..... può essere.

Ma perchè cosa sono scemo? non riesco a capire?effettivamente puo essere ma non me ne capacito

voi che ne pensate

Vi ringrazio
[#20]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Quanti incontri ha fatto finora?
Con quale frequenza?
Si trova bene con la collega?
Le ha posto le medesime questioni esposte ora a noi?
[#21]
dopo
Utente
Utente
buongiorno

Quanti incontri ha fatto finora?
ho fatto cinque o sei incontri, con la dott.ssa intende giusto?

Con quale frequenza?
ci vado con una frequenza di due volte al mese a causa del costo e dei miei turni lavorativi

Si trova bene con la collega?
Assolutamente si, anche se molto giovane avra circa la mia età mi trovo molto bene, la trovo molto competente e appassionata del suo lavoro

Le ha posto le medesime questioni esposte ora a noi?
Ho esposto le stesse questioni sostanze stupefacenti in passato, il lutto, i problemi con l'altro sesso, e anche di piu, il mio malessere verso la società, le mie credenze mistiche, sottolineando che il mio problema sono le relazioni con l'altro sesso, e appunto emerge questa mia persistenza in relazioni con ragazze con problematiche o di sostanze stupefacenti, o di figli con problemi.....
[#22]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Bene, allora confidi nel percorso, cinque incontri sono davvero pochi per venire a capo delle sue problematiche, è solo l'inizio. Dunque ogni perplessità, domanda ecc. dovrebbe essere posta direttamente alla sua curante poiché la sta seguendo direttamente e ogni sovrapposizione da qui non sarebbe opportuna.

Avrà senz'altro modo di approfondire con lei ogni questione posta qui, dia tempo al tempo.

Cordialità e auguri
[#23]
dopo
Utente
Utente
gentile dott.ssa Buongiorno

Sto continuando gli incontri con la collega...e sono emerse nuove cose inerenti alla mia infanzia che ovviamente non sto qui a esporre

ma mi sorge un dubbio ho guardato sul sito Psy.it il profilo e alla voce psicoterapia c'è scritto no.

Mi ricordo mi era stato consigliato di andare da uno psicologo psicoterapeuta, e infatti cosi mi era stato detto essere la collega

mi sa dire qualcosa in merito?

grazie e cordiali saluti
[#24]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Talvolta, pur a titolo conseguito, il sito può non essere ancora stato aggiornato e dunque il dato non ancora presente.

Come mai questi dubbi?
[#25]
dopo
Utente
Utente
Innazitutto non sono in grado di discernere tra psicoterapia psicanalisi e psicologia normale... (parlo da paziente e quindi da cosa succeda di diverso in una seduta di psicoterapia o psicanalisi piuttosto che psicolgia normale...

Dubbi?? domande piu che altro a cui non so dar risposta

E' che chiedo a me stesso, visto che sembrerebbero esserci problematiche seppur non gravissime che risalgono alla mia infanzia... cosa dovrebbe succedere poi finito il percorso???La dottoressa dice che ci vorrà del tempo ok.. ma non capisco i meccanismi che sono in atto.... poi mi sentirò diverso??Le donne mi si dovrebbero attaccare addosso??cosa puo cambiare in questi casi?

Perche questa domanda? perchè mi sembra che piu vado avanti piu le cose peggiorino invece che migliorare, ovvero mi sto guardando talmente dentro che non ho piu voglia di guardare fuori .. ad esempio prima approcciavo delle ragazze a cui ero interessato e che non conoscevo, ultimamente con queste storie che stanno uscendo (sulla mia infazia) mi sento come in uno stato di depressione..... non certo ogni giorno ma è variabile, ma mi fa passare la voglia di interagire con nuove ragazze non ho piu lo slancio come dire.... ora si ne parlerò con la dottoressa, ma è via per due settimane e mi ritrovo solo...

Ho avuto anche una seduta molto intensa prima che emergano i ricordi summenzionati dove appunto sono andato via in uno stato di inquietudine pazzesca che è durata giorni..... la dottoressa infatti dice che l'ansia talvolta serve a slatentizzare i ricordi..

Non so ci sono momenti in cui mi sento smarrito ecco.... ho come l'impressione di non sapere piu chi sono in certi momenti....


[#26]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Dovrebbe porre le questioni che ha posto qui alla sua curante.
Mi sembra abbastanza confuso riguardo il percorso in atto, non sa se si tratta di psicoterapia o altro, di quale orientamento.

Faccia chiarezza con la specialista su questo e anche sui suoi dubbi e perplessità, sul sentire che nutre rispetto al percorso.
Attenda di incontrarla nuovamente per comprendere meglio, è suo diritto fare domande tra l'altro molto utili anche per chi la sta seguendo.

Intanto legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Se crede poi ci potrà riaggiornare

Cordialità
[#27]
dopo
Utente
Utente
aggiungo anche che il fatto di venire a conoscenza di cose (mie) che mi limitano nell espressivita della mia persona mi rende irrequieto e mi fa arrabiare
[#28]
dopo
Utente
Utente
no sul percorso in atto la collega è stata chiara lei ha detto che pratica psicoterapia con un approccio di tipo psicanalitico....

Grazie comunque porrò i dubbi alla collega al prossimo incontro.....

In generale sarebbe meglio segliere un medico con una maggiore età e quindi piu esperienza?? oppure è irrilevante?? da un punto di vista medico... io mi trovo bene con la collega perchè e mia coetanea credo forse riesco a parlare piu facilmente delle mie problematiche, ma appunto una medico di magari 50 anni potrebbe essere piu esperto???

grazie
[#29]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Prima chiarisca con la collega, dopo può riflettere con calma e decidere il da farsi.

Lascerei perdere le questioni di età, contano passione, preparazione, competenza.
[#30]
dopo
Utente
Utente
grazie
[#31]
dopo
Utente
Utente
Secondo voi il mio primo post è di ottobre 2013 è normale che ad oggi con una seduta alla settimana di psicoterapia non e cambiato nulla? Continuo ad essere single come lo ero prima
[#32]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non possiamo entrare nel merito del lavoro che sta effettuando, chieda al suo terapeuta saprà darle risposte più sensate delle nostre.


A volte le resistenze al cambiamento sono tali da obbligare a tempi più lunghi
[#33]
dopo
Utente
Utente
Si io ne parlo, ma il fatto è che mi sembra tutto così aleatorio, mi sembra che alle volte mi risponde in maniera evasiva, ad esempio fino a qualche mese fa sembrava che non c era nulla che non andava in me adesso invece la dott.ssa mi dice che ho forte paura della castrazione,

Poi anche questa resistenza al cambiamento di cosa si tratta mi può spiegare? Io non vedo nessun cambiamento all orizzonte, mi viene detto solo di pensare a me stesso di più che sarò più felice e combattere contro l idea di questa paura
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dopo
Utente
Utente
Nulla nessuno?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Ci scrive dal 2013 ed online, come lei ben sa, non possiamo curarla.

Oltre che dirle di discutere con il suo terapeuta delle sue paure, perplessità ed ansie, purtroppo non possiamo fare.

Le resistenze al cambiamento sono quei meccanismi che rallentano il cambiamento ed anche se voluto fortemente, latita nel tempo, perché il paziente è come se avesse dei vantaggi dalla sintomatologia

Ma entriamo nel merito della terapia e deve discuterne con chi ha il piacere di curarla
[#36]
dopo
Utente
Utente
Beh mi ha dato uno spunto

Proverò a chiedere al mio terapeuta che vantaggi ho dalla sintomatologia

Grazie
[#37]
dopo
Utente
Utente
Mi. Scusi dott.ssa una cosa ancora che volevo chiedere, che era poi la mia domanda pricipale solo che non la avevo ben chiara in mente ora mi è venuta

Secondo voi se un terapeuta da risposte evasive alle mie domande, oppure un giorno dice una cosa poi in seguito la smentisce, fa parte della terapia o forse è il caso di cambiare terapeuta?
[#38]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Deve chiarire con chi la segue, parliamo di professionisti, non di ciarlatani...
[#39]
dopo
Utente
Utente
Dottori buongiorno scusatemi ma volente o nolente sono ancora qui ha scrivervi.

Non so se dovrei cambiare terapeuta o no. Perche? Perche ho come la sensazione di non avere un buon feeling con questo che mi segue in questo momento, e mi sembra che stiamo risolvendo nulla...


Avete delle domande che mi posso porre per valutare se mi sbaglio o no?

Tipo: hai la sensazione di migliorare la tua situazione con il passare delle sedute?

Che ne so faccio per esempio.

Io ne ho parlato con la dott.ssa e lei dice la sua opinione a riguardo. Che rispetto, ma ho la sensazione che non ci capiamo.


Vi prego se mi potete aiutare perche non so veramente che pesci pigliare... Grazie
[#40]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Da aprile siamo arrivati a marzo dell'anno dopo.

Se non si trova bene cambi, noi, da qui non possono sapere nulla di come stanno davvero le cose tra voi.
[#41]
dopo
Utente
Utente
Non vi chiedo di dare un giudizio sul lavoro svolto che ovviamente so benissimo non essere ne etico ne consetito, ma solamente aiutarmi a orientarmi
[#42]
dopo
Utente
Utente
Capisco perfettamente...

Infatti sto scrivendo qua per sentire quslche altra campana prima di inziare a girare per studi...

Comunque la mia domanda è era proprio quella:

Come faccio a capire se mi trovo bene?? In questo mi puo aiutare?Io non lo so, come si fa a dire se un si trova bene o no con il proprio terapeuta?
[#43]
dopo
Utente
Utente
Nessuno??

Capisco che non potete dire nulla ma potete aiutarmi a capire un minimo??se no cosa dovrei fare scegliere un terapeuta a simpatia, e poi come si scegli un terapeuta?
[#44]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Se si sente a suo agio
Se migliora
Se ha voglia di andare in seduta
Se si crea un legame affettivo
Se gli racconta le sue cose con facilità
E così via
[#45]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Christian,

ben ritrovato!

Lei chiede qui una seconda opinione sul percorso effettuato con la Collega.
Innanzitutto sono un po' sconcertata perché dopo anni di psicoanalisi avrebbe dovuto capire quali meccanismi psicologici tengono in vita il Suo problema e cambiare.

Un'osservazione importante: per problematiche come le Sue, cioè di approccio con le donne e relazioni sociali/sessuali, può essere utile capire che cosa ostacola, quali resistenze, ecc... ma capire tutto non basta, perché è importantissimo iniziare a modificare quegli schemi COMPORTAMENTALI che attualmente creano il problema.

Infatti la Sua obiezione, sopra riportata, è a mio avviso sensatissima: come faccio ad essere se non faccio? Appunto, può iniziare a FARE qualcosa di diverso, dietro a prescrizioni comportamentali del terapeuta per poter DIVENTARE e quindi ESSERE come vorrebbe essere.

Chiaramente gli obiettivi che dovrà porsi devono essere realizzabili, percorribili e sensati, il che esclude che le donne le si attaccheranno addosso, ma che Lei potrà imparare ad avvicinarsi agli altri senza timori, ansie e senza goffaggine, in modo adeguato al contesto, insomma.

Il tipo di psicoterapia che Lei ha fatto, comunque, non prevede le prescrizioni comportamentali di cui sto parlando. Approcci più attivi e prescrittivi possono essere decisamente più indicati per la Sua problematica.

Parlare e chiarire va benissimo, ma ad un certo punto il paziente ha bisogno di imparare a FARE cose nuove, più funzionali per la propria vita, altrimenti ci si avvita sul problema, soprattutto in casi di problematiche ansiose.

Cordiali saluti,
[#46]
dopo
Utente
Utente
Quindi se una o piu risposte sono negative possiamo che non mi trovo bene?
SE SI SENTE A SUO AGIO: a volte si a volte no
SE MIGLIORA:assolutamente no dal mio punto di vista almeno. Ovvero ho portato un problema tre anni fa che era quello dell'assenza di relazioni intime con l'altro sesso e relazioni in generale salvo, Qualche "amico" e ad oggi la situazione è rimasta pressoche invariata. Si magari sono un po piu aperto, ma comunque solo
SE HA VOGLIA DI ANDARE IN SEDUTA: non molta, che ci vado a fare se non vedo miglioramenti?
SE SI CREA UN LEGAME AFFETIVO: ma si questo si
SE GLI RACCONTA LE SUE COSE CON FACILITA: non sempre
Diciamo che ciò mi crea una forte delusione delle mie aspettative è proprio non vedere quel salto quel miglioramento che per me sarebbe importante cioè trovare una ragazza con cui uscire. Mi spiace ma si metta nei miei panni, spendo una barca di soldi e mi sembra di buttarli

P.S. mi rendo conto che in questo campo diversamente da altri della medicina e difficile dare una risposta sulla base di queste righe, proprio perchè la mia terapeuta, visto che abbiamo molte volte discusso di questi argomenti faccia a faccia, sostiene che proprio queste cose che io riporto qui come risposte negative (poca voglia di andare alle sedute, scarsa fiducia nei sui confronti nel vedere i miglioramenti anche se piccoli ecc ecc.)sono quelle cose che porto nella nostra relazione paziente terapeuta e quindi anche con gli altri.

Capisce che mi sento preso per il c..o
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dopo
Utente
Utente
Dr.ssa PILECI buonasera e grazie della sua risposta,

Sono sconcertato anch'io e anche basito: infatti nessuno ha ancora capito cos'e di preciso che tiene in vita il mio problema.


Mi sento in linea con la sua risposta, "approcci piu attivi e prescrittivi" infatti io ho voglia di fare qualcosa...non mi piace stare con le mani in mano....

A che tipo di specialista mi consiglierebbe eventualmente di rivolgermi??
[#48]
dopo
Utente
Utente
Aggiungo in merito alla mia e sua.

"infatti la Sua obiezione, sopra riportata, è a mio avviso sensatissima: come faccio ad essere se non faccio"

Nel frattempo in questi tre anni sono andato anche da una prostitua perche volevo provare.. Non mi è piaciuto molto, quindi anche avendo fatto non mi sento che adesso sono piu spigliato o che altro

Cioe come a dire che non era quello il problema...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Probabilmente è l'ansia/insicurezza a tenere in piedi il tutto, anche perché di conseguenza, quando siamo insicuri e ansiosi, tendiamo ad EVITARE di esporci.
Questo comportamento di evitamento da una parte è anche sensato, perché immediatamente l'ansia scende se evitiamo di affrontare ciò che ci fa paura, anche se inconsapevolmente.

Chiaramente le condotte di evitamento, soprattutto nel lungo periodo, rafforzano il problema e peggiorano la situazione, fino a quando diventa difficile intervenire per spezzare questo meccanismo. Da una parte però Lei è giovane.

Ciò premesso, è anche vero che una volta intercettati i comportamenti problematici del pz, si può lavorare in terapia per eliminare il problema e modificare comportamenti, atteggiamenti, pensieri disfunzionali, ecc... anche senza la necessità di ricostruire l'intera storia di vita del pz o andare a ricercare cause nel passato, anche perché potrebbero non esserci delle cause nel passato, nell'infanzia. Più spesso, nella mia esperienza di trattamenti di problematiche come la Sua, è l'apprendimento a creare il problema (ad esempio, potremmo parlare di impotenza appresa e quindi evitare le situazioni perché l'idea che abbiamo di noi stessi è di non farcela!).

A questo punto, potrebbe essere utile un approccio attivo, come ad esempio il cognitivo-comportamentale, scegliendo un professionista ad esempio sul sito della SITCC e relativo alla Sua zona: www.sitcc.it

Potrebbe essere utile anche questa lettura: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Infine, per rispondere alla Sua ultima domanda... fare non significa fare qualcosa a casaccio, andare con una prostituta per vedere che succede, perché i pazienti fanno sempre qualcosa per cercare di risolvere il problema che poi li porta in terapia. Spesso, però, è proprio il loro fare a tentativi che peggiora la situazione.

Come ho già scritto, bisogna fissare degli obiettivi e attuare una metodologia tecnica per raggiungerli. In questo modo si risolve il problema che ha portato il pz. in terapia.

Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti,
[#50]
dopo
Utente
Utente
Ah Fissare degli obbiettivi...

Mi piacerebbe tanto fissare degli obbiettivi... Ma attualmente mi sembra di scrivere sulla sabbia... Pensi la confusione che mi genera questa cosa...

Poi sentirsi dire che la confusione fa parte delle relaxioni umane...e che visogna accetarla
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

provi a contattare un altro terapeuta: è importante certamente la relazione terapeutica, ma è importante anche la metodologia utilizzata e in realtà dove c'è confusione è necessario portare chiarezza.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1630-e-la-relazione-che-cura.html

Cordiali saluti,
[#52]
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Utente
Utente
Grazie
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Utente
Utente
Mi scusi dott.ssa pileci sono andato sul sito sitcc.com ma non trovo l'elenco dei professionisti per la mia regione mi puo dare il link lei?ho cliccato sulla foto dell'italia ma mi viene fuori solo un referente regionale

Io sono del friuli venezia giulia
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Eccolo: http://www.sitcc.it/elenco-soci/?reg=friuli-venezia-giulia&iniz=&spec=

cordiali saluti e mi faccia sapere in futuro, se vuole.
[#55]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio ho visto e trovato diversi professionisti qui da me....ho inoltre letto gli articoli

, pensi che studiavo psicologia anchi'io all'universita


Mi scusi che le chiedo un ultima secondo lei con un percorso come quello che lei mi consiglia una seduta tipo come si svolge cioe su cosa si va a lavorarenel senso un esempio? E dopo quanto si poterebbero iniziare a vedere dei miglioramenti??

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Difficile rispondere alla Sua domanda, perché l'andamento della seduta dipende da molti fattori, ma in genere potrei dire che una volta fissato l'obiettivo nella terapia cognitivo-comportamentale si procede con precise prescrizioni comportamentali per poter modificare non solo il comportamento disfunzionale ma anche, di conseguenza, credenze ed emozioni.

Di solito i miglioramenti devono vedersi nel giro di un periodo di tempo limitato a seconda del problema (qualche mese). Dipende dal problema, talvolta sono sufficienti poche sedute (es nelle fobie specifiche).

Quindi, non è possibile essere precisi nella risposta alla Sua domanda.

Cordiali saluti,
[#57]
dopo
Utente
Utente

Buondì volevo fare un breve aggiornamento sulla situazione come mi sembra avevate chiesto.
Nell'arco di questi mesi ho avuto delle sedute molto tumultuose e movimentate con la dott.ssa di sempre, nelle quali ho espresso tutto il mio malcontento sul non funzionamento della terapia, sull' ascolto che lei non mi dava e sulla comprensione che non ricevo, esprimendo anche il desiderio di cambiamento. Al termine delle quali mi dice che ho un'istanza interna la figura di mio padre che mette ansia e pressione a me stesso e agli altri e mi fa sentire e fa sentire gli altri impotenti, e che sono molto arrabbiato con lei perché non me la da (sessualmente ma figurato come la comprensione e la disponibilità che non ricevo) e ovviamente sono arrabbiato con tutte le donne perché nessuna me la da e ho l'ansia nell'arrivare al traguardo, beh tutti sentimenti normalissimi, non sa la disperazione e il disagio che si prova a non essersi mai sentiti amati. Ovviamente dice lei il nostro rapporto non funziona per questi motivi, perché lei è diventata solo l'oggetto dove sfogare la mia rabbia essendo una donna e credeva anche lei che forse è meglio chiudere questo rapporto castrante perché rappresenta proprio il massimo dell'indisponibilità femminile per i suddetti motivi e anche perché essendo la terapeuta è intoccabile sessualmente. Magari in parte sono d'accordo, ma io comunque opto anche per il fatto che non mi capisce bene, e non sa che fare.
Comunque Si è preoccupata di trovare lei un altro terapeuta, uomo, collega suo, con altro approccio, psicologico rapido o qualcosa del genere, dal quale sono andato, e dove abbiamo visto delle cose nuove, come ad esempio che le emozioni bloccate, formino delle tensioni nel corpo. Ho trovato questo approccio interessante, anche se in seconda battuta mi sembrava leggermente manipolatorio.
In ogni caso Un paio di giorni dopo, concluse queste sedute con il terapeuta nuovo e la dott.ssa solita, girando per strada facendo le solite cose, mi accorgo di avere una specie di magnetismo insolito nei confronti dell'altro sesso che era molto tempo che non avevo. Nel senso che proprio mi sentivo sciolto e attraente e parlando con una ad un certo punto mi guardava in modo interessato. Il tutto è durato 1-2 giorni poi sono ripiombato nel solito tram-tram. Non sapendo se era imputabile all'una o all'altra terapia, o ad una mia giornata particolarmente buona, sono ritornato dalla solita dott.ssa con la quale ho fatto ancora un paio di sedute per discutere gli argomenti emersi ultimamente, sperando di migliorare ancora, ma ciò non è accaduto. Lei dal canto suo era contenta dicendo che abbiamo ripreso a lavorare con una modalità diversa, e che il nostro rapporto aveva superato una grande prova di fiducia, perché dopo essere andato da un altro sono tornato da lei. Però ora nuovamente sento questa sensazione di insoddisfazione e avrei quindi deciso di sospendere momentaneamente con lei per provare con il nuovo terapeuta per un paio di sedute e vedere che succede.

Un sentito grazie per la disponibilità, e apprezzo commenti.
[#58]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
A mio parere la sovrapposizione di due percorsi psicoterapici non sarebbe utile.
Solo lei tuttavia può valutare cosa scegliere, ma se sente che il percorso con la prima curante non le ho portato benefici, non ha funzionato, avrebbe un senso cambiare strada.

Ma ripeto, solo lei può valutare.
Provi a leggere qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
[#59]
dopo
Utente
Utente
Nello scrivere tutta quella pappardella per quanto abbia cercato di essere breve ho omesso di dire che con il nuovo terapeuta ho effettuato un'unica seduta, poi ancora una con la solita dott.ssa mi sembra e poi sono successe quelle cose.
Non avevo intenzione di sovrapporre due percorsi, anche per ovvi motivi economici, ma sospendere per un periodo la vecchia per provare con la nuova terapia e vedere se sperimento nuovamente quella sorta di cambiamento che avevo provato quel 1-2 giorni
[#60]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Sì, ma credo che due sedute con il nuovo terapeuta non siano sufficienti per comprendere il da farsi.
Cosa la spingerebbe a continuare, ad esempio, con la prima terapeuta?
[#61]
dopo
Utente
Utente
Quello che è successo come ho detto prima non so se è imputabile alle sedute tumultuose e movimentate della vecchia terapia oppure all'unica Che ho fatto con il nuovo terapeuta, però mi viene da pensare che siano più dovute a quest'ultima, visto che nonostante abbia continuato ad andare dalla dott.ssa vecchia non abbia recuperato quello stato di grazia.
Ammesso che sia così credo che se tanto mi da tanto cioè se al termine di un'unica seduta ho già notato un miglioramento sostanzioso, e alla fine avevo l'impressione di aver imboccato la strada giusta, cosa che con la vecchia terapia , rileggendo i primi scritti del mio consulto non accadeva, perché lamentavo sempre la sensazione è di non andare da nessuna parte; allora forse c'è la speranza di risolvere in tempi relativamente brevi i miei problemi, quindi dico se con una seduta e sucesso quello, cosa può succedere con quattro o otto sedute??

Tuttavia non so ancora da cosa dipenda, quindi per rispondere alla sua domanda credo che ciò che mi farebbe continuare con la vecchia terapia e sapere che finalmente dopo 2 1/2 anni si è smosso qualcosa.

Però appunto per decidere credo sia bene interrompere per un periodo la vecchia strada e provare la nuova

Secondo lei?
[#62]
dopo
Utente
Utente
Ho letto inoltre attentamente il suo link...e mi sembra che il punto saliente sia questo:

"Il criterio più importante da considerare nella scelta del terapeuta è: se il processo terapeutico riesce a darvi buone sensazioni e a farvi stare meglio secondo i vostri criteri, allora va bene. "

[#63]
dopo
Utente
Utente
Ecco in merito proprio a questo punto del criterio piu importante.

Non trovo la vecchia terapia sufficentemente incisiva da riuscire a cambiare il mio mondo esterno. Si quando cado alla seduta la dott.ssa riesce a tirarmi un po su e a farmi vedere le cose da un punto di vista diverso, ma questo non riesce a influenzare poi quello che succede fuori.

La nuova terapia sarebbe invece ISTDP, e forse EMDR
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, vorrei darle il mio punto di vista, dopo avere letto con attenzione il suo consulto, iniziato nel 2013.

Senz'altro, come le colleghe, online purtroppo non possiamo darle lo spazio idoneo, con i tempi necessari, per affrontare la sua situazione. Né, nostro malgrado, riusciamo a entrare nel merito del suo percorso terapeutico.

Innanzitutto mi sento di dirle che capisco il suo disagio e i suoi dubbi a fronte di un lavoro che, nonostante il suo impegno, le sembra non portare un cambiamento. I motivi di questo possono essere numerosi.

Devo dire che gli ostacoli in terapia possono essere un'occasione, in quanto il malessere del paziente si esprime direttamente nel vivo del rapporto con il terapeuta. Quindi sono da utilizzare, si è lì per quello.

In questo senso la terapia non è semplicemente un'analisi razionale né scolastica, quasi fosse una spiegazione libresca del funzionamento del paziente. Altrimenti si capisce tutto, ma non cambia niente. La terapia è invece un'esperienza vera e propria, grazie alla quale può avvenire un cambiamento.

Ho trovato importante questa sua affermazione: "Non mi capisce bene, e non sa che fare". È un'impressione preziosa, di cui non possiamo non tenere conto.
In proposito, ha avuto questa impressione perché ha voluto chiudere il vostro rapporto e le ha suggerito il nome di un altro collega? E, se ha voglia di parlarne, come ha vissuto questo?

Altri approcci possono essere più suggestivi o direttivi, in tal senso forse potrebbe avere percepito un aspetto "manipolatorio", che intende dire precisamente?

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#65]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore e grazie del suo intervento.

Certo ne parlo volentieri

La sensazione di non sentirsi compreso e da parecchio che c'è l'ho ben prima che la dott.ssa mi suggerisse un altro terapeuta, cosa che per altro ho vissuto inizialmente con sensazione d'ansia.

Tuttavia ritornando alla sensazione di cui parlavo prima e proprio una cosa che sento a pelle, cioè ha presente proprio come quando parlo con uno e ti dà l'impressione di non ascoltarti, e di avere poca affinità in comune.
Poi inoltre parliamo dei vari problemi e questi parlarne secondo la dott.ssa dovrebbe essere sufficiente a cambiare la situazione ma mi rendo conto che non è così, praticamente viene lasciata a me la completa responsabilità della "guarigione".

Viceversa credo che per quanto riguardo il termine "manipolatorio" credo dipenda da un intervento maggiormente attivo dell'altro terapeuta
[#66]
dopo
Utente
Utente
Aggiungo ancora riguardo all'ascolto che ritengo sia una facolta molto importante dell'essere umano, che implica molti aspetti sia emotivi che corporei e secondo me consiste nell'entrare in risonanza con l'altra persona, avendo cosi la formazione di un circuito emittente-ricevente e viceversa.

Si lla dott.ssa sente tutto si ricorda cose che abbiamo parlato anche anni fa, ma io non mi sento ascoltato, il messaggio che mi ritorna indietro da lei è sempre confuso, poco chiaro, o comunque anche quando chiaro poco incisivo.
[#67]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
I suoi vissuti sono importanti e devono essere tenuti nella massima considerazione, relativamente a entrambe le situazioni che ci racconta. Accanto alla sensazione da lei denunciata che la terapeuta "non sapesse che fare", c'è anche il vissuto "manipolatorio" di un intervento "maggiormente attivo" da parte dell'altro terapeuta.

Queste sue impressioni implicano la necessità di fare approfondite riflessioni. Sono sicuro che riuscirà a pensarle ascoltando se stesso, e potrà così trovare la sua strada e fare la scelta più giusta.

Inoltre, in aggiunta a quello che già le dicevo sul cambiamento in psicoterapia psicoanalitica e sui rischi di restare su un piano razionale, voglio dirle anche che lo psicoterapeuta è il garante del cambiamento. Certo poi è il paziente a doversi assumere la responsabilità di se stesso, ma questo avviene alla fine del lavoro terapeutico.

Immagino che sia faticoso per lei trovarsi in questa situazione.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#68]
dopo
Utente
Utente
Grazie

Puo darmi qualche input riflessivo in merito alla sua

"Queste sue impressioni implicano la necessità di fare approfondite riflessioni. Sono sicuro che riuscirà a pensarle ascoltando se stesso, e potrà così trovare la sua strada e fare la scelta più giusta"
[#69]
dopo
Utente
Utente
Cioe tra il non saper che fare da parte di una e il troppo attivo e manipolatorio dell'altro
[#70]
dopo
Utente
Utente
Mi viene da pensare che non so aiutarmi e non voglio essre aiutato nonostante voglia cambiare
[#71]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Difficile risponderle senza conoscerla. Come ipotesi, non sono convinto che lei "non voglia essere aiutato". Ci scrive infatti dal 2013, ha dato ascolto ai nostri suggerimenti, ha mantenuto una continuità, mostra disponibilità nell'ascolto, nonostante il disagio che sta vivendo.

Che "non sappia aiutarsi" è più che legittimo, altrimenti avrebbe già concluso il lavoro di psicoterapia.

Quanto alle sue impressioni, bisogna approfondire meglio la loro complessità, cosa che si può fare solo dal vivo.

Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#72]
dopo
Utente
Utente
Buondi

Aggiorno di nuovo.... Pensavo che mi fa piacere perche resta a me anche come diario.
Posso farlo si puo scrivere quanto si ha piacere o sarebbe meglio chiudere il thread ad un certo punto?

Comunque

Ieri, ho fatto la terza seduta istdp. Sto provando delle emozioni fortissime, rabbia dolore e amore. Poi ieri alla fine della seduta mi sono messo vagamente a piangere Con lacrime. Mai successo nella precednte terapia dove il tutto rimaneva su un piano leggermente piu razionale.

Morale della favola, secondo il terapeuta ho un blocco nell'entrare nei rapporti emotivamente intimi in generale un po con tutt e ovviamente anche con le donne. Si effetivamente devo dire che è vero, perche secondo lui ho paura delle emozioni che sento. Si è vero anche questo, piu che paura direi che appena ora a 34 anni sto scoprendo che esistono le emozioni, non sapevo esistessero....
Direi che ieri ho fatto un gran lavoro pero perche sono riuscito ad esprimere delle emozioni piangendo davanti al terapeuta...quindi migliorato il blocco credo...
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Mi sembra che abbia un'impressione buona rispetto a questo trattamento. E sottolinea anche la differenza con il precedente, cioè la sensazione che sia meno razionale. Questo è un suo vissuto, a cui dare ascolto. Quello che è possibile dirle online è che deve trovare la terapia giusta per lei, intuendo, come sta facendo, quale essa sia.

Quando ci domanda se può scrivere quando "si ha piacere o sarebbe meglio chiudere il thread ad un certo punto?", mi sono chiesto se da una parte sente il piacere di avere un contatto con noi, dall'altra tuttavia è consapevole che questo contatto non può protrarsi a lungo, poiché siamo online.

Se continuassimo ci sarebbe l'illusione di un contatto che invece è giusto sia coltivato dal vivo. Forse dentro di sé comincia a sentire che è desideroso di questo: aprirsi al racconto di se stesso e condividerlo emotivamente e con fiducia con il suo terapeuta. Online non potremmo farlo, ed è per questo che il consulto ha una sua brevità e un suo termine, con cui è giusto confrontarsi. Significa fare i conti con dei limiti, che possono dispiacere, ma sono reali e inevitabili.

La narrativa del suo diario è a mio parere molto importante. Non conosco il metodo istdp, per cui continui a verificare lei stesso come si trova. Le auguro che il suo diario possa iniziare a narrarlo lì dato che mi sembra un suo desiderio. Iniziare lì, per poi condividere se stesso con gli altri, un giorno, là fuori.

Ci tengo a ringraziarla Christian, per avere condiviso con noi parte del suo cammino con disponibilità.

La saluto caramente e le faccio un sincero augurio,
Enrico de Sanctis
[#74]
dopo
Utente
Utente
Grazie dott. De Sancits.

Si infondo credo lei abbia ragione....

Ok vi riscriverò solo qualora avessi nuovamente bisogno di un consulto d'orientamento...

Grazie infinite della vostra disponibilità
[#75]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno gentili dottori...

purtroppo nuovamente qui a scrivere...
Avevo intrapreso il percorso ISTDP, notando qualche cambiamento all'inizio che mi aveva infuso della fiducia nella possibilità di risolvere i miei problemi ma non è stato così, abbiamo sospeso il percorso perchè non dava i risultati sperati.

Con il mio terepeuta abbiamo optato per passare all'EMDR....
Se non dovesse funzionare nemmeno questo non so più che cosa fare...

mi rimane ancora il percorso cognitivo-comportamentale consigliato dalla dott.ssa Pileci, e poi??

[#76]
dopo
Utente
Utente
L'unica cosa a cui sono giunto è a scrivere una precisa indicazione dei miei problemi che ho dato al mio terapeuta e allego anche qui... perchè diceva che secondo lui a parole non sono ben chiaro

''Non pretendo certo automaticamente di trovare la ragazza venendo qua è ovvio che non è un luogo di incontri, ma quello che cerco è quel cambiamento nello stato d’animo, come era successo un po’all’inizio, anche se solo in maniera parziale perché avevo appena iniziato a vedere un barlume di cambiamento avendo avuto comunque la difficoltà a mettere in atto un pensiero un idea… che sia quindi più durevole e che uscendo fuori da qua nel mondo mi permetta di avvicinarmi all’altro sesso senza pensieri e con disinvoltura, credo che poi trovare la ragazza diventi si automatico, nel senso di logica conseguenza di questo stato d’animo positivo. Mi aspetto quindi di avere piu sicurezza nell’inziare una cosa, in questo caso una relazione e portarla a termine. Inizialmente era appunto avvenuto qualcosa che descrivo come maggior magnetismo nei confronti dell’altro sesso, sentirsi più guardato, che è lo stesso di quando dico ‘’recuperare lo smalto’’ e dipende da me non dagli altri chiaramente (potrebbe essere dovuto all’abbassamento dell’ansia??). Mi rendo conto di avere anche al momento dei pensieri autosabotanti e disfunzionali che mi impediscono di trovare qualcuna, oltre alla questione poi del blocco emotivo che si presenta in rapporti magari già un pochetto piu consolidati.

Mi infliggo, e chi non lo farebbe una enorme auto-svalutazione nelle mie capacità di conquista e piacere agli altri e soffro di abbassamento nella mia autostima (esclusivamente nel campo relazionale di coppia) sia per l’assenza di rapporti sessuali, e qui ho proprio dell brame sessuali, un chiodo fisso(vedi articolo) e sarebbe forse di iniziare a vedere le cose in modo diverso, cioè avere pace e serenità in questo campo anziche voglie, ma anche speranza di soddisfare questo desiderio che ora sento insoddisfatto, che anche per l’assenza di avere qualcuno vicino e questo lo intendo come carenze affettive, cioè sento anche il bisogno di affetto, queste due cose mi minano emotivamente mi fanno soffrire, cioè provo proprio del dolore. Mi sento come una sorta di incapacità nel trovare qualcuno, come se non mi fossi in grado di uscire e conquistare una ragazza, sicuramente dipende anche un po’ dalla paura del rifiuto che andrebbe ulteriormente a minare la mia già bassa autostima. E sono sicuro che questa autostima si alzerebbe di colpo nel momento in cui trovassi una. Inoltre ho la sensazione di essere invischiato in questa situazione nel senso che più cerco di fare qualcosa più i miei tentativi sono vani, finisco poi per non fare più nulla.

Provo una sorta di ansia e grossa insoddisfazione proprio come emozione fisica, nei giorni in cui pratico dell’astinenza dall’eiaculazione, in questi giorni sento una gran voglia di sfogare gli impulsi sessuali magari anche con una prostituta, che il più delle volte trovo molto eccitante sessualmente, però poi preferisco non andarci in quanto oltre all’avere paura che accada qualcosa di brutto dopo il rapporto (cosa per altro già avvenuta), anche solamente avvicinandomi ad essa così come ad una ragazza normale, che non riesco a guardare negli occhi e corteggiare, iniziano quei pensieri di autosvalutazione del tipo ‘’non sarò all’altezza, sarò assilante’’, anche se sono io il primo ad assillarsi da solo. Mi si alza molto l’ansia provo dell’imbarazzo e mi manca il coraggio e sento la paura nelle gambe e preferisco sbrigarmela da solo. E’ proprio nel programmare qualcosa e poi cercare di metterla in atto in questo campo che arriva l’ansia. Ansia che aggiungo è in incremento ora rispetto a quando facevamo ISTDP, e forse mi viene da pensare che sarebbe il caso di riprendere? Mi sembra di avere di nuovo un atteggiamento infastidente nei confronti degli altri più ora di prima.

Credo anche che aver represso questi stimoli per molto tempo possa come aver inibito qualcosa ancora di più. In effetti mi sento anche come sessualmente represso non per scelta ma per imposizione dall’ambiente esterno. Sembra infatti che avere qualcuno vicino e fare l’amore per me siano tutte come cose che mi siano state proibite o che mi auto probisco mi auto censuro. Ma non solo mi ricordo anche che in passato cercavo di scappare da quello che era il momento saliente di una storia cioè di arrivare al primo rapporto sessuale che simbolizza l’inizio di una relazione di coppia, per ansia per paura, paura di lasciarsi andare, per una certa ‘’rigidità emozionale’’ forse
Rimane appunto il fatto che abbiamo visto anche qui nelle sedute delle difficoltà di esprimere quello che ho dentro, ma proprio di provare un emozione fino in fondo al massimo, mi ci vuole molta fatica, rimane sempre e solo il germe di una emozione

Sono uno che di mio, in merito all’istdp e sul fatto del perchè non passa il senso di colpa, cerca di non farsi sopraffare dalle emozioni e combatto anziche farmi prendere dalla rabbia. In quanto rimanere freddi e ragionare aiuta a riorganizzarsi e contrattaccare, faccio due passetti indietro osservo e poi reagisco, forse non mi hai messo sufficiente pressione per una mia reazione??Per quanto riguarda la questione delle gambe può essere che forse tu percepisci una parte che non percepisco io.

Che vantaggio c’è nel mantenimento di questa sintomatologia? Io cerco di lottare contro queste cose ma non riesco al momento a venirci fuori.
Ciò che cerco dai nostri colloqui e riuscire a risolvere questi problemi, riuscire ad uscire da questa pesante situazione e da questi pensieri frustranti. Alla fine vedo che le cose sono più o meno sempre le stesse incapacità, paura, ansia… ma come si fa a uscirne??
Avevo avuto prova che stava parzialmente funzionando almeno nell’abbassamento dell’ansia questo percorso ma poi non ha più funzionato, che cosa dovrebbe tecnicamente succedere dovrei dire o capire qualcosa o l’esperire una data emozione il senso di colpa ad esempio, e il fatto stesso di esperirla dovrebbe essere risolutivo?