Possibile DIG?

Buongiorno, chiedo il vostro aiuto in merito ad una situazione originatasi circa tre anni fa e divenuta ormai parecchio pesante. Nel febbraio 2011 ho conosciuto sul lavoro una ragazza che per comodità chiamerò Maria. Voglio essere chiaro: all'inizio il mio desiderio era quello di stringere con lei una relazione, ho quindi cominciato a frequentarla sempre più spesso. Nel maggio 2012 il punto di svolta: su mia esplicita richiesta di fidanzamento Maria rifiuta adducendo una serie di motivi che riporto di seguito nella maniera più fedele possibile. La ragazza in questione odia il proprio corpo, avrebbe preferito nascere maschio e considera la lotta fisica come base della società e del mondo. Sentendosi perennemente inadeguata si rifugia spesso nella lettura dei manga giapponesi (Dragon Ball e simili) dove l'eroe muscoloso di turno salva sempre la situazione. Maria ha ammesso più volte che in assenza di queste distrazioni sarebbe già caduta da tempo in stato depressivo; mi ha inoltre raccontato di aver pianto ininterrottamente per una settimana quando in terza media ebbe il menarca. Infine, la ragazza in questione ama chiudersi a chiave nella sua stanza da letto, abbassare le imposte e passare ore, se non giornate intere, a fissare il soffitto. Aggiungete a tutto questo dei vaghi riferimenti ad una lettera d'addio da scrivere prima di un eventuale suicidio e capirete quanto ricevere tutte queste rivelazioni sia stato per me un pugno nello stomaco, anche perchè questa sua confessione stride con il comportamento allegro e piacevole che lei tiene nelle chiacchierate di tutti i giorni. Ora, io e Maria lavoriamo per aziende diverse ma nello stesso palazzo, il tragitto con i mezzi per recarsi in ufficio è comune a entrambi: per questo motivo anche dopo la mia dichiarazione abbiamo continuato a frequentarci regolarmente. Come ovvio la mia preoccupazione da quel giorno è massima e ho tentato più volte di convincerla a vedere uno specialista, ricevendo risposte seccatissime e volgari. Vorrei quindi sapere se sulla base di quello che vi ho descritto è possibile che Maria soffra di disturbo di identità di genere e fin dove, dal punto di vista medico e/o legale, ho il diritto di spingermi nel voler aiutarla. In particolare da qualche tempo sto coltivando l'idea di contattare la madre (visto che le due donne vivono assieme) per spingerla a intervenire con forza e scongiurare un epilogo che, stando così le cose, mi sembra inevitabile. Tenendo conto che il mio desiderio verso di lei non si è mai spento del tutto, mi viene da pensare,tra serio e faceto, che se questa situazione non dovesse sbloccarsi saremmo in due ad avere bisogno di un consulto...
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Dr.ssa Maddalena Mancioli Psicologo, Psicoterapeuta 39 4 1
Gentile utente,
da quello che scrive la sua ipotesi mi sembra possibile ma piuttosto azzardata: non ci sono elementi che possano denotare in maniera specifica un disturbo di identità di genere (che peraltro non è diffusissimo). La ragazza, potrebbe avere una deflessione del tono dell'umore, essere in un momento di difficoltà o avere semplicemente un carattere più ombroso senza per questo essere connotato da patologia.
"A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire" (Guglielmo di Occam)
Hai mai pensato che i problemi che le porta la ragazza possano essere un tentativo di aggirare il suo corteggiamento?
Anche questa è un'ipotesi ovviamente, ma dal momento che non è possibile aiutare in maniera coatta una persona, io le consiglio di spostare il focus su se stesso.
Che significato ha per lei un eventuale rifiuto da parte di questa persona? Che cosa implica?
La invito a riflettere.

Cordiali saluti

Dr.ssa Maddalena Mancioli
www.studiopsicologiamancioli.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Anche io, come la Collega, le dico che la sua ipotesi è azzardata.....

Il DIG è un disturbo da diagnosticare accuratamente non online e senza la paziente....

Eviterei di addurre diagnosi ...che sicuramente aiutano a sentire meno un possibile rifiuto...

Le allego una parte di un mio articolo al fine di comprendere il DIG

"Il trans è colui o colei, che nasce appartenente ad un sesso biologico e, sin dall’infanzia, sviluppa una forte e persistente identificazione nel sesso opposto, manifestando un desiderio imperante di poter vivere nel ruolo dell’altro sesso e, soprattutto un bisogno estremo di essere riconosciuti ed accettati dalla società come appartenenti al sesso scelto.
Tale condizione, viene chiamata DIG, disturbo dell’ identità di genere, detto anche disforia di genere.
Il disturbo è molto più frequente nella forma “andro-ginoide”, cioè quando il paziente nasce maschio e desidera “ transitare”verso il sesso femminile, piuttosto che “gino-androide”. ..."

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

se questa ragazza ha una qualità di vita come quella che descrive, è possibile che ci sia un problema di bassa autostima e che possa esserci (anche) un problema legato alla propria femminilità.
Questo NON significa che ci sia un problema di DIG, ma piuttosto un problema con se stessi, con come ci si vede, come si vorrebbe essere, ecc...
Se prova a pensarci, questa ragazza non evita solo Lei, ma anche la vita e tutte le situazioni che dal suo punto di vista (della regazza) sono temibili. Non possiamo sapere quali siano queste situazioni.

Posso chiederLe come mai vorrebbe infilarsi in una relazione del genere con una ragazza che sembra problematica e poco aperta alle relazioni?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica