Stati ansiosi lontano da casa

Buongiorno,
Sono un ragazzo di 23 anni e, dopo aver conseguito la laurea, la settimana scorsa, ho deciso di fare una settimana di vacanza in Montenegro con alcuni amici. Premetto che il mio percorso universitario non è stato affatto semplice, dal momento che 4 anni fa avevo scelto una facoltà che non mi piaceva e che mi faceva vivere perennemente in ansia. Ora, arrivato in Montenegro con l'intenzione di divertirmi e rilassarmi come "premio" per la laurea; sono iniziati i primi calvari: il tutto è nato da un dolore alla parte destra della schiena forse dovuto ad un colpo di freddo. Da quel momento, il dolore si è spostato alla zona anteriore destra, facendomi provare una paura tremenda di avere l'appendicite e di essere in uno stato estero, dunque lontano da casa. Chiarisco che più che un dolore si tratta di un fastidio, come se mi facessero continuamente il solletico nella zona compresa tra il fianco e il basso ventre destro. Inoltre, avendo cambiato anche alimentazione, sono 5 giorni che soffro di stipsi. Parlandone con mia zia che si è operata di appendicite, mi ha detto che i dolori non corrispondono assolutamente; ma io non riesco proprio a stare tranquillo. Secondo voi, tutti questi problemi sono dovuti a stati ansiosi o effettivamente posso avere qualche malanno?
Grazie per il servizio e buona giornata,
Giuseppe
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
gentile ragazzo,

in linea del tutto generale ciò che lei lamenta può bene essere associabile a uno stato ansioso. Ma si parla in generale, quindi la invito al rientro a fare comunque tutti gli accertamenti medici del caso. E' possibile comunque che al termine del conseguimento di un "obiettivo" importante (come ad esempio la laurea) si possano verificare degli stati - talora transitori - di ansia.

Per quale motivo, però, lei ci scrive di aver scelto una facoltà universitaria che non le piaceva? Già sapeva che non le sarebbe piaciuta e l'ha scelta comunque?

Come mai, inoltre, lei dice di essersi portato - per questa sua scelta - "uno stato ansioso" per tutto questo tempo senza mai aver consultato uno psicologo?

Come va la sua vita personale? Gli affetti e le relazioni, specialmente con l'altro sesso?

cordiali saluti.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Come mai si domanda se lo stato ansioso si sia verificato "lontano da casa"?
Le era già successo in passato lontano da casa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, innanzitutto grazie per la celerità nella risposta. Ho scelto la facoltà sbagliata perché volevo totalmente cambiare settore di studi (liceo classico ed economia). Al comparire dei primi stati ansiosi mi sono recato, solo per una volta, da uno psicoterapeuta, che mi ha detto che erano stati ansiosi normali è dovuti alla mia situazione; ergo non da curare. La mia vita personale è sempre stata ottima: con la mia famiglia ho un ottimo rapporto, con i miei amici anche e con le ragazze non posso lamentarmi, anche se, come credo accada a tutti, ho avuto anche io qualche delusione. Ora mi sento con qualche ragazza, ma senza alcun impegno!
giuseppe
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa Pecci,
mi chiedo se siano avvenuti lontano da casa perché quando ho iniziato a soffrire di stati ansiosi e di attacchi di panico, ero all'università, lontano da casa. Forse quando mi allontano troppo da casa la mia mente rielabora quella situazione!
Giuseppe
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
<<Ho scelto la facoltà sbagliata..>>

Cosa avrebbe desiderato fare invece? Quale sarebbe stata la facoltà "giusta" per lei?

Tutti gli stati ansiosi sono "normali" ma se sono vissuti dal soggetto come disturbanti devono essere trattati e curati. Dunque o lei non si è spiegato bene con il terapeuta o il terapeuta le ha detto una cosa poco comprensibile.

E' abbastanza probabile che lo stato di ansia sia associato alla sua scelta di studio (almeno inizialmente) ma la "normalità" di questa condizione non significa che uno debba convivere con gli attacchi di panico. Forse il terapeuta l'ha invitata a rivedere la sua scelta e lei gli ha comunicato che non sarebbe stato disponibile a fare scelte più corrispondenti al suo desiderio?

Cordiali saluti






[#6]
dopo
Utente
Utente
Avevo scelto la facoltà di economia, poi ho cambiato, ho fatto scienze della comunicazione, che avevo sempre desiderato fare e mi sono trovato benissimo.
Al terapeuta avevo semplicemente detto che, nonostante il cambio di università, avevo continui stati d'ansia quando andavo a fare gli esami. Lui mi ha consigliato di continuare a provare gli esami e, dopo aver superato il primo, mi sono sbloccato. Ho continuato ad avere qualche attacco di panico, ma si limitava a 3-4 casi l'anno, peraltro di breve durata. Dopo aver conseguito la laurea, gli attacchi di panico sono iniziati ad aumentare e mi sembra di ritornare a 3-4 anni fa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
A me sembra proprio il momento di ricontattare il terapeuta. Oltre al malore delle ultime ore, gli attacchi di panico che si sono nuovamente manifestati sono un campanello d ' allarme. Evidentemente il problema non è mai stato risolto.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
La penso come lei. Mi consiglia uno psicologo-psicoterapeuta o uno psichiatra?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Psicologo psicoterapeuta va bene.
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dopo
Utente
Utente
Perfetto! Buona giornata e grazie!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Prego. Buona giornata anche a lei.
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Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile ragazzo,
ogni attività psichica implica sempre il corpo, per questo talvolta alcuni sintomi possono sembrarci paradossali. Mi rendo conto che la prima domanda che viene da farsi è se questo stato rientra all'interno di un contesto psipatologico. Ebbene alcuni manuali hanno tentato l'impresa di classificare i vissuti patologici in innumerevoli disturbi ma forse sarebbe più giusto, dal punto di vista strettamente soggettivo, definire sintomo qualcosa che crea sofferenza alla persona che ne è affetta. Concordo pienamente con i colleghi, contatti uno Psi di persona.
Le auguro tutto il meglio.
Saluti.
Dr Antonio Raia
3298029784
www.psicologibenevento.it

Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it