Vivere male il rapporto di coppia per colpa delle "paure"

Gentili Dottori,
scrivo qui per poter ricevere, nei limiti del possibile, qualche dritta/consiglio per fronteggiare al meglio il problema descritto in oggetto.
Premetto col dire che, nonostante la mia età, non ho mai avuto grosse esperienze in campo sentimentale, anzi direi quasi nessuna, perchè ho sempre avuto qualche difficoltà a trovare la compagna, non tanto per me (mi sento abbastanza sicuro di me stesso e consapevole di quali siano realmente i miei pregi e i miei limiti) ma più che altro per colpa del contesto in cui vivo e di scarsità di occasioni. L'unica esperienza "importante" l'ho avuta diciamo all' età di 18-20 anni...da li in poi solo qualche approccio non andato a buon fine, il più delle volte per mia volontà a dire il vero, fino al momento in cui, un paio di mesi fa, ho conosciuto la mia attuale "compagna" (mi sbilancio pur rendendomi conto di essere in una fase preliminare sperando che lei, in cuor suo, mi consideri tale) grazie alcune conoscenze in comune.
Non entro nei dettagli del rapporto, anche perchè lei non mi da dato nessun motivo di preoccupazione e nessun tipo di problema, ma ci tengo a precisare che, almeno per il momento, il rapporto è a distanza abitando parecchio distanti anche se ci vediamo "spesso" e c'è già una seria intenzione da parte di entrambi di stare vicini al fine di poter costruire qualcosa.

Il problema, come dicevo, non è di tipo relazionale con la mia compagna, ma mio personale, nel senso che vivo le giornate di paure ingiustificate (probabilmente complice anche la distanza) non riuscendo a non pensare a quelli che potrebbero essere i risvolti negativi della storia qualora lei mi lasciasse o si stancasse di me. Il mio cervello entra in una sorta di "loop" da cui ho difficoltà ad uscirne, ed è capitato anche in sua presenza di "alienarmi" in questi pensieri, anche se sono stato bravo a dissimulare molto bene questo mio stato, quindi a non farle pesare niente, anche perchè mi rendo conto che, questi atteggiamenti, non fanno sicuramente bene alla coppia.

Detto questo mi piacerebbe sapere un po come potrei arginare o ancora meglio superare questa situazione che mi attanaglia e che mi fa sentire anche un po stupido a volte,ma è un qualcosa che non riesco a controllare.

Vorrei insomma superare questo limite....

Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Il problema, come dicevo, non è di tipo relazionale con la mia compagna, ma mio personale, nel senso che vivo le giornate di paure ingiustificate (probabilmente complice anche la distanza) non riuscendo a non pensare a quelli che potrebbero essere i risvolti negativi della storia qualora lei mi lasciasse o si stancasse di me. Il mio cervello entra in una sorta di "loop"

Gentile utente,
sembrano paure che vengono da lontano.
Il suo ritardo nella vita affettiva, forse il suo passato, e le sue paure di adesso sono strettamente correlate...

Non esistono strategie o istruzioni, ma un accolto attento di tutto quello che inquina la sua coppia.

Un nostro collega potrà aiutarla davvero, al fine di recuperare in qualità di vita ed ovviamente di coppia.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile Utente,

le paure che ha sembrano dettate da un (eventuale) possibile esito negativo di questa relazione, mi sembra di cogliere come lei faccia fatica a godersi il presente e sia invece già proiettato in avanti, come se volesse già sapere come andrà questo rapporto e, in questo, volersi preparare "al peggio" del tipo "e se va male? E se mi lascia, ...? "

Come mai?

Come se volesse trovarsi "pronto" a un'eventualità negativa, è così?

Credo che sarebbe importante capire perché il suo pensiero (e le sue paure) riguardano proprio l'eventualità che la storia finisca o che la ragazza si stanchi di lei? Perché dovrebbe andare così, perché la ragazza dovrebbe lasciarla o stancarsi di lei?
Non avendo dati oggettivi in questo senso, forse queste sue paure toccano dei temi suoi di insicurezza.
Cosa ne pensa?

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(...)Il mio cervello entra in una sorta di "loop" da cui ho difficoltà ad uscirne, (..)
è il caso di ipotizzare anche una possibile dinamica ossessiva che vada al di là della relazione.
legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, ringrazio della risposta in particolare la Dott.ssa La Manna.

Allora, in linea generale direi che è vero, è come se mi volessi in qualche modo immunizzare preventivamente dall' eventualità che le cose andassero male. Come ha detto giustamente lei, la mia paura principale è proprio che la ragazza "si stanchi di me" a causa dei mie atteggiamenti forse troppo concilianti, dalla mia troppa disponibilità e dal mio troppo "essere presente". So che questo risulta essere paradossale, ma probabilmente, come continua a dire giustamente lei, le mie esperienze passate (sia dirette, che indirette) mi hanno portato ad una sola conclusione, e cioè che i "bravi ragazzi" non hanno vita facile, probabilmente dovuto al fatto che, tutti questi atteggiamenti che dovrebbero essere positivi vengono visti spesso e volentieri come una debolezza di carattere. Tra l'altro aggiungo che, non sono geloso (giusto piccole battute o atteggiamenti per farle capire che ci tengo ma non gli impongo mai nulla) ne altri tipi di atteggiamento che possano minare il rapporto.

Sarà anche per il fatto che, in questa ragazza, vedo un po il mio "ultimo treno", per cui probabilmente mi sto caricando di troppe aspettative.

Ultimamente, inoltre, mi sono dato alla lettura e ho letto "No More Mr. Nice Guy!" di Robert Glover, che tratta di quella che viene definita "sindrome del bravo ragazzo". Sarà stata forse anche questa lettura, con cui mi sono ritrovato molto ad avermi portato a pensare che io sia "sbagliato" e che io debba essere qualcosa di diverso per essere "normale". Queste letture dovrebbero teoricamente aiutare ma probabilmente avrò utilizzato io una chiave di lettura sbagliata, non so.

Grazie Dr. De Vincentis, ho letto con attenzione il suo articolo. Mi chiedo se, ci possa essere una sorta di "punto di riferimento" su cui concentrarsi a livello mentale, una sorta di ancora/boa di salvataggio al fine di evitare il "loop", che non è altro che il processo di rimurginazione continuo che lei parla nel suo articolo. Le chiedo perchè, evidentemente, ho una base di insicurezza (anche nella vita quotidiana penso e ripenso su come è meglio fare/affrontare una determinata cosa/situazione al fine di non sbagliare e/o nel farla nel miglior modo possibile) per cui avere qualche "sicurezza" potrebbe credo aiutarmi.

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
"Sarà anche per il fatto che, in questa ragazza, vedo un po il mio "ultimo treno", per cui probabilmente mi sto caricando di troppe aspettative. ......Sarà stata forse anche questa lettura, con cui mi sono ritrovato molto ad avermi portato a pensare che io sia "sbagliato" e che io debba essere qualcosa di diverso per essere "normale".

Questi sono due punti importanti: il fatto che lei possa ritenere questa ragazza e questa relazione come un'ultima possibilità e, se la vede come tale, è ipotizzabile che come dice giustamente lei, la porti a caricarla di eccessive aspettattive ma, soprattutto, ad essere e comportarsi in modo forse un pò "diverso" da quello che è, o meglio, meno autentico di quello che vorrebbe, celando quello che sente nel suo intimo, a nascondere ad esempio i suoi dubbi, le sue paure, che tutti abbiamo e che dovremmo avere la libertà e fiducia nel condividere con chi ci sta accanto e a cui vogliamo bene, come se lei si dicesse "devi essere / mostrarti sempre gentile, positivo, allegro, .. oppure non troppo disponibile.... perchè se no lei ti lascia - oppure - se fai/dici ... lei si potrebbe stancare, .." (sono degli esempi).
Più ho paura di essere lasciato (perchè magari vedo solo una possibilità) e più faccio di tutto per scongiurare questa eventualità, ma a che prezzo (emotivo)?

Il secondo aspetto è il fatto che sembra, è un'ipotesi, che l'investimento emotivo ed affettivo che sta mettendo in questo rapporto sia per lei una sorta di giudizio di valore sulla sua persona, se tutto va bene allora sono "normale", ok vado bene, se invece questo rapporto naufraga ho qualcosa che non va, sono "sbagliato, non cada in questo errore.

Un cordiale saluto

Un cordiale saluto
[#6]
dopo
Utente
Utente
Beh, diciamo che non credo di fare niente di "diverso" da quello che sono realmente, ed è proprio questo il punto, nel senso che vivo in una condizione di inadeguatezza. Nei limiti del possibile cerco di migliorare me stesso ma senza essere qualcuno o qualcosa che non sono (mi rendo conto io stesso che risulterei ridicolo nel farlo).

Sul secondo punto è vero, faccio molta autocritica e forse spesso arrivo a darmi colpe che non ho e mi capita a volte, se non quasi sempre, nel mettere al primo posto le esigenze dell' altro rispetto alle mie, e anche qui mi rendo conto di sbagliare.

Insomma, probabilmente mi sono autoconvinto che il discorso del: "alle donne piace stronzo" sia veritiero, e io in automatico non mi sento adeguato in quanto ritengo di non fare parte ad una determinata categoria di uomini.

Riguardo invece nello specifico il mio rapporto con lei diciamo che ha un carattere più "forte" rispetto al mio, nel senso che (almeno per il momento) non è facile parlare di paure, insicurezze ecc perchè tende molto ad infastidirsi, probabilmente dovuto al fatto che la percepisce come una mancanza di fiducia nei suoi confronti.

Io rispetto a lei mi sono posto in una posizione di svantaggio, nel senso che ha molti corteggiatori (ed io no) e quindi molte occasioni che la potrebbero a mio avviso indurre al tradimento (e anche qua io no), ma non perchè la reputo una persona "cattiva" (sarei stupido io a starci) ma perchè da un lato ha mostrato insicurezze in alcuni lati del suo carattere e cambi repentini di posizione su alcuni argomenti/idee e non vorrei che questa chiamiamola insicurezza non la trasponga anche nel nostro rapporto, mentre dall' altro, sempre per gli stessi motivi, ho paura che non riesca diciamo a reggere la distanza.

Ad ogni modo, detto questo non so se i vostri interventi proseguiranno ma volevo comunque ringraziarvi per quelli che avete già fatto.

Grazie